sabato 13 dicembre 2008

La belotta

Rosalba, Antonio, Lopez , Antonio (uno dei titolari del bar Sergio)



Giocare a carte mi è sempre piaciuto.....ma di imparare questo gioco con tutte le sue regole e le sfumature, proprio non ce la faccio!
La belotta è un gioco che si pratica solo nel nostro ponente ligure ed esattamente da Arma di Taggia al confine con la Francia e in tutto il suo entroterra.
Essendo un gioco di origine francese, lo troviamo anche nei paesi francesi fino a Montecarlo. Il bello di questo gioco è che presenta diverse regole a secondo del paese in cui lo giochi.
Da noi a Isolabona nel bar Sergio lo si è sempre giocato, da quest'anno il bar ha cambiato gestione ma questo gioco continua a essere praticato come un rito soprattutto dalle persone anziane, che trovano in questo gioco un momento di aggregazione pomeridiano....
Nella foto sopra alcuni amici si sono prestati ad essere fotografati durante una partita....Rosalba è una principiante, ma è stata coinvolta dalla bellezza di questo gioco....
Questo gioco fa parte delle nostre tradizioni ma ho l'impressione che si stia perdendo, e questo lo sostengo perchè se chiedi ai ragazzi se sanno giocare a belotta, la maggior parte ti risponde di no...secondo me è un peccato perchè anche se si tratta di un gioco, andrebbe mantenuto in vita come ogni tradizione!
Se a leggere questo post è un amico del luogo, gli vorrei chiedere se conosce qualche storia legata ad un personaggio particolare di Isolabona durante una partita di belotta, se invece è di fuori se conosci questo gioco.
Per tutti gli amici del ponente invece a ruota libera.
Sotto alle ultime due fotografie, potete trovare il regolamento di gioco con le regole fisse, provateci è veramente bello!!!
Durante le feste natalizie potrebbe essere un nuovo gioco da proporre agli amici...
Buona serata a tutti e speriamo che domani ci sia il sole.........


Sopra una giocata con mandata a denari


Sotto un accuso di terza



Regolamento

Si gioca a coppie. Ogni giocatore è seduto di fronte al proprio compagno. Il mazziere consegna 5 carte a testa in due giri (prima 3 poi 2), dopodiché ne gira una in tavola. A partire dal primo giocatore alla sua sinistra ciascuno decide se il seme della carta scoperta gli va bene come seme di atout (dicendo "mando") o no. Se non gli va bene deve dire "via". Se nemmeno al mazziere va bene deve dire "via" anche lui. In tal caso si fa un altro giro dove ogni giocatore può scegliere tra gli altri tre semi (dicendo "mando a ‘nome del seme’ ") o se preferisce di giocare a senza (dicendo "senza") o se invece intende ancora passare la mano dicendo "due". Se anche il secondo giro termina senza che nessuno abbia preso l’iniziativa il mazzo viene mischiato e passa ad un altro giocatore.

Se uno dei giocatori ha mandato ad un qualche seme ma un altro preferisce giocare "a senza", quest’ultimo può imporre la propria scelta dichiarandolo subito ("senza"). Non può succedere il contrario.

A questo punto il mazziere da altre tre carte a tutti i giocatori (ma solo due a colui che ha "mandato", al quale tocca anche la carta inizialmente girata).

Comincia il gioco. Il primo giocatore alla sinistra del mazziere butta una carta. I giocatori successivi (da destra a sinistra) sono obbligati a buttare una carta dello stesso seme se ne hanno, altrimenti devono "tagliare" (giocare una carta del seme di atout, sempre che ne abbiano). Se non hanno nessuna delle carte precedentemente richieste possono buttare quella che vogliono. Vince il giro chi ha tirato la carta più alta del seme scelto dal primo giocatore di mano, o, se nel giro sono uscite delle carte di atout, chi ha tirato la più alta.

Se la carta giocata dal primo giocatore è del seme di atout ogni giocatore è obbligato a giocarne una più alta di quelle uscite fino ad allora in quel giro, se ne ha. Se non ne ha ne deve giocare una più bassa, e se non ne ha nemmeno di più basse può giocare quella che vuole. Finito quel giro se ne comincia un altro, con il primo a giocare che sarà colui che ha vinto il giro precedente.

L’ultima mano vale 10 punti in più.

Eccezioni: riepilogando, ogni giocatore deve rispondere a seme o come seconda scelta giocare un atout. MA se quando è il suo turno il giro è virtualmente del suo compagno NON è obbligato a tagliare se non ha da rispondere a seme. Inoltre NON è obbligato a tagliare non avendo da rispondere a seme neanche se quando è il suo turno il giro appartiene virtualmente ad un avversario che ha tagliato e lui non ha un atout più alto.

Se al termine della mano (otto giri, fino a quando tutti hanno esaurito le carte) la coppia del giocatore che ha "mandato" (che ha scelto il seme a cui giocare) ha fatto meno punti degli avversari ("sono andati a bagno"), essi si prendono tutti i punti fatti dai quattro giocatori in quella mano (162 ad atout e 130 a senza + eventuali accusi).

I punti prima di essere annotati vengono arrotondati alla decina più vicina.

I punti a senza vengono RADDOPPIATI dopo essere stati arrotondati.

Qualora la carta inizialmente in tavola sia molto ambita per giocare a senza (1 o 10), o necessaria a qualcuno per completare un accuso, è possibile dire "contro" dopo una dichiarazione di "senza". In questo caso è colui che ha detto "contro" a mandare e a prendere la carta. Il gioco procede come a senza, con la differenza che alla fine il punteggio viene QUADRUPLICATO.

Capotto: se una coppia prende tutte le 32 carte in una mano fa 250 punti ad atout, 220 (x 2) a senza e 220 (x 4) a contro.

Il gioco finisce quando una delle coppie ha superato il punteggio stabilito (1000, 1500 pti, ma anche di più).

12 commenti:

  1. Bah, io sono negato a carte...
    Li ho provati tutti: Burraco, scopone Scientifico, Briscola, Baccarà, Sette e mezzo, Scala Quaranta, Ramino, Poker... non c'è verso, perdo sempre (anche quando si commuovono e provano a farmi vincere)

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  2. La belotta ce l'ho nel dna, ho iniziato a giocare prima di imparare a leggere perché un mio coetaneo e vicino di casa era il figlio del proprietario dell'osteria (allora non si chiamavano ancora bar).
    Se non si riescono a mettere insieme quattro giocatori si può giocare anche in due (testa a testa).
    Purtroppo qui a Genova non c'è nessuno che la conosce.
    C'è anche la versione per PC ma non è la stessa cosa.
    A Soldano, dove la maggior parte delle persone lavorava in campagna (e se pioveva si stava a casa), quando c'era una giornata uggiosa c'era chi diceva "che bella giornata da belotta".

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  3. La BELOTE
    Gioco “di confine”- Jeu de tradition
    La Belote è un gioco di carte di origine olandese diffusosi all’inizio del XX secolo specialmente in Francia grazie a F. Belot che lo ha perfezionato e dove è diventato “gioco nazionale”.
    In Italia è molto conosciuto nelle zone di confine con la Francia, (Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta) nonché in alcune aree della Lombardia.
    Si distinguono due varianti principali: la Belote ordinaire o classica e la Belote bridgée o moderna.
    Ha tante varianti tecniche e possiede diverse strategie da applicare che dipendono soprattutto dall'abilità del giocatore.

    Quest'estate ho organizzato una gara di belota per giovani, dato che sono veramente tanti quelli che la conoscono, ma in contemporanea c'era una gara a Dolceacqua e così da noi c'erano solo ragazzi del posto. Se vai, in estate, alla Festa dell'Addolorata o a quella in Pozzolo (entrambi luoghi di campagna di Dolceacqua) potrai constatare quanti ragazzi, soprattutto della Val Nervia, conoscano e amino questo gioco.
    Tra l'altro, per la gara, avevo preparato un tabellone con la Storia delle carte e la Storia dei giochi con le carte, perchè volevo conciliare l'aspetto ludico e quello culturale...

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  4. Ma chi sono i migliori giocatori di belota del Bar Sergio ?
    Pasquale e .....

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  5. Guai perdere le tradizioni!!! Bisogna mantenerle il più possibile!!
    Complimenti ai giocatori!!!
    ciao

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  6. a Dusaiga la belotta è molto praticata; il tipico bar da belotta, purtroppo è stato chiuso; Pastissi era mitico.
    Adesso si gioca dal Califfo

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  7. non conosco questo gioco...ma ho lavorato per 10 anni in un centro diurno anziani...e le carte erano la loro compagnia, il loro lasciapassare, in estate poi le abbandonavano solo un pochino per giocare a bocce....intorno al tavolo gridavano come matti e io uscivo dal mio ufficio e li guardavano malissimo, loro con voce mesta mi dicevano "stiamo solo giocando...", esattamente come i ragazzini del centro giovanile, il giorno dopo, quando li beccavo a far botte!! eheh

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  8. @tarkan, sicuramente sei il classico giocatore che sta al gioco!

    @Fausto, chissà che belle partite che fai quando torni nella tua Soldano!

    @Pia, sei grande, la tua cultura sulle nostre tradizioni mi stupisce sempre più!

    @fuin, Angelo, Salvatore, Elso, nonno Ugo?
    Non ti ho mai visto giocare a care!!

    @Punto croce, è mio intento con questo blog far rivivere alcune tradizioni, ciao.

    @Giovanni, si lo so che a Dolceacqua è molto praticata, quando ci lavoravo, dalle 13 alle 14,30 a certe persone era impossibile dare gli appuntamenti in questa fascia oraria.....

    @Lo, infatti al bar che ho citato ci giocano soprattutto gli anziani e tirano certe urla.... ieri ci sono andata un po' troppo tardi e non ho potuto riprenderli, peccato!!

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  9. Sono reo confesso, ma nei 37 anni di vita estiva isolese non ho mai giocato una sola partita ed a pensarci bene, questo è l'unico aspetto della vita lisurenca che non mi ha contagiato.Non amo le carte in genere così come i giochi al chiuso ( ad eccezione di risiko ) e probabilmente il fatto di vivere a Isola solo nei mesi estivi ha fatto si che mi sia appassionato degli aspetti all'aria aperta del paese..comunque mai dire mai e magari col passare degli anni mi avvicinerò a questo gioco.

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  10. ringrazio fuin per aver citato mio padre come bravo giocatore

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  11. La Belotta è un gioco molto noto anche a Montepiano, piccolo pase dell'appennino tosco-emiliano (prov. Prato). E' un gioco che i nostri nonni bisnonni e bi-bisnonni avevano imparato in Corsica, quando andavano là per lavorare, ed è stato tramandato di generazione in generazione.....è il più bel gioco di carte che esista!!!!

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  12. qui in valtellina è conosciuto come trunf,lo si gioca in 4-5 paesi con molte varianti e una terminologia ladina,probabilmente è arrivato dalla svizzera

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