mercoledì 17 dicembre 2008

Le cubaite di Isolabona fatte da Antonella

Oggi prima di andare a prendere mio figlio a scuola, sono passata a salutare la mia amica Antonella che è un vero e proprio ciclone in cucina e non solo, l'abbondanza è una delle sue qualità migliori vedi qui, nel senso che la applica non solo per apparire ma anche quando cucina.
Non fa economie e i suoi manicaretti sono sempre ben conditi..... oggi l'ho trovata mentre preparava delle fantastiche e ricchissime cubaite, tipico dolce natalizio di Isolabona.
Era intenta a far sciogliere il miele, in cui ha poi versato le nocciole

Dopo averle rigirate e amalgamate, ha iniziato il rito della preparazione..si prende un'ostia, fatte anche queste da lei..e si ci mette sopra il composto usando un cucchiaio di legno,

si chiude con un'altra ostia...

si pongono una vicina all'altra su delle tavole facendo dei ripiani che fungono da peso.
Dopo alcune ore il miele si è raffreddato e le cubaite sono pronte per essere impacchettate, e anche qui niente economia, fiocchi e fiocchetti per un dolce prelibato.


Eccole confezionate per essere gustate.....ma attenzione ai denti, mangiarle a piccoli pezzi è il consiglio che vi posso dare!!!!

So che nei diversi paesi si chiamano in modo diverso, sarebbe bello elencarli qui.
Siccome la mia piccola tribuna ospita anche persona di diverse regioni, mi piacerebbe sapere se anche da loro si producono dolci simili.
Buna serata a tutti.

11 commenti:

  1. "Buono con buono fa sempre buono" ma le cubaite di Antonella sono specialissime! Al mio paese si chiamano "mazzapai". Ricordo quando ero piccola, sapevo che era Natale perchè in casa si mangiavano questi dolci tipici, ma non erano così ben farciti, anzi... a volte le nocciole erano dell'anno precedente e avevano un sapore strano, ma non ci si faceva caso...

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  2. Sono anni che cerco i "ferri" per fare le "negie" (ostie). Se conoscete qualcuno che le vende fatemelo sapere.

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  3. Sono anni che cerco i "ferri" per fare le "negie" (ostie). Se conoscete qualcuno che le vende fatemelo sapere.

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  4. Brave cuoche!

    Di cucina non mi intendo proprio!

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  5. ma si una volta le ho viste queste cose...non ne sapevano nulla....ora ho cpaito...che buone!

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  6. A Pigna si chiamano "iubrìn" (spero di averlo scritto giusto, visto che lassù mi hanno solo adottato...), ma il nome con cui le conoscevo anche da piccola, benchè a Vallebona non le facessero e arrivassero raramente, era appunto "cubaite".
    In quanto a buone, manco a dirlo...
    Il ferro per fare le "negie" credo che a Vallebona ne esista uno soltanto, quello dell'Oratorio, per fare le "papete" (o negie come dite voi). L'8 settembre, per la Natività, appendevano quasi al soffitto dell'Oratorio dei palloni di mundu, un asparagus selvatico, con attaccate le papete di tutti i colori. Poi alla fine della processione, facevano scendere i "palloni di mundu" staccavano le papete e le regalavano ai bambini e anche agli adulti. Era suggestivo, quell'abboddo...

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  7. Ma è la cicerchiata! Oddio cosa m'hai fatto venire in mente ... Me la faceva nonna. che tristezza che si siano perse queste tradizioni.
    Buona serata :-)

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  8. Anche da me in Sicilia c'è la "Cubbaita", un dolce a base di semi di sesamo amalgamati col miele e lasciato indurire. Si serve in cubetti ma non è avvolto dall'ostia.
    Una variante è la "Petramennula": mandorle intere tostate ricoperte dal miele sempre servite in cubetti.
    Allora è vero che tutto il mondo è paese!!!

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  9. Certo che quelle cubaite sono davvero molto invitanti!!!
    Complimenti ad Antonella, anche per la confezione finale...bellissima!!
    Un abbraccio e tantissimi auguri per un sereno e felice Natale!!!
    a presto

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  10. I Ferri io li ho trovati
    in un paese in Toscana a
    San Marcello Pistoiese, li cé un fabbro che si è speccializzato in ferri, loro li usano per fare i "Necci" sfoglie morbide di farina di castagne.
    Ma vanno benissimo anche per fare le "Neige" io in primavera vado sempre da quelle parti in Kayak sulla Lima bellissimo fiume della zona, la prossima volta ne prendo qualche paio.
    Salù

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