mercoledì 28 gennaio 2009

I toponimi di Isolabona

Oggi pomeriggio ho parlato con l'amico Paolo Veziano, che vi avevo già presentato qui, mi ha fornito della documentazione relativa al nostro Borgo.

I toponimi mi hanno sempre affascinato, e quando mi ha chiesto se mi interessavano degli studi fatti da lui su questo argomento, non ho saputo dire di no.

Questi studi riguardano l'anno 1800 e oggi voglio darvene un piccolo assaggio.

Di Paolo Veziano

La ricerca condotta presso l’Archivio Storico del comune di Isolabona, che aveva come obiettivo l’individuazione delle terre olivate e il censimento delle piante in esse presenti, ha fornito risultati sostanzialmente insoddisfacenti.

Il registro del Catasto di epoca francese (1794), denominato Contribution Fonciere – che venne redatto in base alle dichiarazioni dei possessori – non ha fornito alcuna indicazione utile.

Il registro del Catasto datato 1831 ha aggiunto solo qualche piccolo elemento di interesse. Nelle caselle che compongono i prospetti, tra le altre voci, accanto alle generalità del proprietario troviamo il «numero dell’articolo», i toponimi, la «natura della proprietà» e la superficie.

E’ risultato agevole, invece, rilevare dal registro del Catasto i toponimi delle zone olivicole di Isolabona nel 1831 che sono stati ordinati e numerati nella tabella sotto riportata.


1 Aramanu 16 Ciappa 31 Morinella 46 Torre
2 Attega 17 Ciuxe 32 Murer 47 Tovo
3Audeasca 18 Colarea 33 Nuiscietta 48 Traighe
4 Auduvin 19 Coiraza 34 Olivastro 49 Treixe
5 Bancheti 20 Copeira 35 Orinar 50 Rajna
6 Bellavista 21 Crosa 36 Papeira 51 Rebiseira
7 Belver 22 Firoso 37 Paste 52 Rosci
8 Bertorina 23 Gao 38 Perea 53 Roscietto
9 Bonda 24 Gontero 39 Perau 54 Ruffino
10 Bronda 25 Liberà 40 Pian del Pero 55 Vallonel
11 Bundun 26 Lovaudo 41 Ponte 56 Vallui
12 Camegna 27 Madonna 42 San Giacomo 57 Veonixi
13 Campolongo 28 Marcora 43 San Rocco
14 Careira 29 Marra 44 Santisteva
15 Cavarer 30 Morghetta 45 Sorba

Esaminando il gran numero di toponimi rilevati non è difficile immaginare come, a metà del 1800, il borgo di Isolabona dovesse essere completamente circondato da uliveti.
Oggi, degli uliveti che si affacciavano sul paese non si trova quasi più traccia, perché nel corso degli anni sono stati progressivamente sradicati per far posto alle più redditizie culture floricole e, più recentemente, a nuove aree residenziali. Sono sopravvissute ai mutamente solo le aree più remote che sono fortunatamente anche quelle di maggior pregio (Coiraza, Paste, Perau e Sorba) dalle quali – ora come allora – si ottengono gli olii migliori.

In molti dei toponimi rilevati il numero di piante coltivate all’epoca era davvero esiguo: si trattava in realtà di piccole enclave strappate al bosco. Oggi la vegetazione ha completamente invaso i terreni coltivati e si è riappropriata degli spazi che un tempo gli furono tolti; qualche albero di olivo ridotto allo stato di scheletro, che emerge qua e là dalla macchia, ci ricorda l’enorme sforzo di colonizzazione compiuto dai contadini in quegli anni.

Grazie Paolo per il lavoro che fai sul nostro territorio.
Le informazioni che ho pubblicato sono una piccola parte degli studi fatti da Paolo.

Io avevo già parlato della Mara qui, luogo tanto caro alla mia famiglia.
La cosa che mi rattrista di più è la "perdita" di questi nomi da parte dei giovani.....
Quando mio marito e mia suocera parlano di questi luoghi li chiamano con il loro toponimo, spero che mio figlio li impari.......

13 commenti:

  1. Non penso che le nuove generazioni disimparino il nome dei toponimi, perchè li sentono sempre menzionare, ci sono ancora appezzamenti della famiglia anche se incolti, in altri ci sono case e vengono comunque identificate per il toponimo in cui sono state costruite. Benchè parlino tutti l'italiano è divertente sentirli nominare i luoghi usando i toponimi e anche se per loro il senso è un pò diverso dall'uso che se faceva un tempo, si riesce a tramandare comunque la tradizione...

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  2. che bello queste tracce di storie...poi mi incanto tra le parole, i suoni i significati. Grazie anche per la testimonianza del giorno della memoria.

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  3. Carsonega,Cuiassa,LiBancheti
    Ciandeleugliu,Perbunelu, Upaste, Traighe, Camegna,Santisteva, Ufrasce....(Alberto u ga frustau 6 dagli) .

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  4. ...Morghe, Sant'Antoniu, Castelan, Gumba, Paixe d'ògli, San Benardu, Rùbatéle, Parafauda, Passerina, Canòve, Savé, Auriveu, Tuvu, Screpu, Bignardi, Crota, Grepa, Maraixina, Maciurina, Gavaudan, Cioti, Passerina, Bagùna, San Rocu, Coca, Prevostu, San Bastian, Ciape, Ciavarin, Trei spissi, Banchi, Balestra, Rocascùra, Rivai, Brùghé, Viné, Mergai, Martin, Pin, Lìsega, Caseta, Baran, Lona, Via longa, Grila, Massatorta, Braia, Fascia du Papa...

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  5. Molto interessante, Roberta. I toponimi affascinano anche me.

    Concordo con le considerazioni di Pia.

    Abbraccioni
    annarita

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  6. I toponimi, fin che si va in campagna non si perdono. Alcuni hanno dei nomi veramente curiosi che, se non si hanno documenti, è impossibile sapere che origine abbiano avuto. Altri invece sono chiari. Papeira o papeia, dove c'era l'antica cartiera, da papier, carta in francese. Cupeira o cupeia, dove si fabbricavano i coppi.

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  7. Ciao a tutti!
    Sono appena giunta in questo bellissimo blog.
    Ho una casetta, da una vita ormai, tra Isolabona e Rocchetta.
    In verità è una casa di circa tre secoli fa, immersa nei boschi, uliveti e vigneti...
    Conosco bene i dintorni e, a proposito di toponimi, vi dico subito che la mia casetta è proprio in località passerina, a metà tra meso e armetta.
    Sono interessata, se possibile, a sapere dove si trova il toponimo balestra. Conosco un grosso uliveto li vicino e so che è di prorpietà della famiglia Balestra da secoli :)
    Un salutone a tutti :)))
    Laura
    laura.stroppi@gmail.com

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  8. @laura, grazie per le belle parole che hai scritto.
    Cercherò di dare una risposta alla tua domanda, dammi solo un po' di tempo perchè personalmente non conosco il toponimo a cui ti riferisci, grazie di esserti unita al gruppo;)
    Buona serata, roberta.

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  9. I toponimi, dal punto di vista dell'interpretazione etimologica, si dividono essenzialmente in due catagorie: toponimi trasparenti e toponimi oscuri. I toponimi trasparenti sono quelli che hanno ancora un riscontro nel lessico comune e attuale del dialetto o della lingua; quelli oscuri, invece, non hanno riscontro immediato nel lessico odierno.
    Esempi di toponimi trasparenti, basandomi sull' elenco di quelli di Isolabona, sono:
    - Ciappa, Torre, Ciuxe, Tovo,
    Colarea, Copeira, Papeira, Bonda ecc.
    Un esempio di toponimo oscuro è Paste (l'indicazione precisa dovrebbe essere in u paste, chiedo conferma agli 'indigeni'), che non credo abbia riscontro nel lessico attuale lisurenco. Premesso che non conosco la morfologia del territorio individuato dal toponimo, posso tuttavia avanzare un'ipotesi, cioè la derivazione dal latino pastĭnum, che aveva tre significati (cito dal Castiglioni-Mariotti, il noto Vocabolario della lingua latina):
    1) zappa, marra
    2) zappatura, scasso
    3) terra zappata, scassata
    Da un punto di vista fonetico non dovrebbero esserci problemi, in quanto da i breve latino (ĭ) > e, con caduta della sillaba finale -nu in parola sdrucciola. Ritengo, quindi, che il significato originario possa essere stato il 3) cioè terra zappata, scassata, preparata per la coltivazione. Per avvalorare l'ipotesi occorre, ovviamente, sapere se il suddetto toponimo individua una zona coltivata, se non al giorno d'oggi, almeno in passato.

    G.B. Soleri

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  10. Se interessa, un po' per volta posso tentare di proporre un'etimologia per i vari toponimi che sono stati menzionati. Come Pia ben sa per Vallebona il lavoro è già stato fatto.

    G.B. Soleri.

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  11. @gb. soleri, certo che mi interessa!
    Ho già dato a Paolo veziano il tuo primo commento per avere una sua opinione.
    Per definire meglio il tutto, contattarmi all'indirizzo isolacometivorrei@gmail.com.
    Grazie per il tuo contributo, roberta,

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  12. Ho mandato una e-mail. Spero che sia arrivata.
    G.B. Soleri.

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  13. Ecco alcune proposte sull'etimologia di una parte dei toponimi riportati nel Catasto.
    In seguito vedrò di analizzare anche gli altri.

    1 Aramanu
    Secondo la prof.ssa Petracco Sicardi (Toponomastica di Pigna pag. 58: araman), forse da un cognome Alamannus.

    2 Attega
    Oscuro. Se esiste ancora sarebbe necessario conoscere la forma orale.

    3 Audeasca
    Secondo Lamboglia (Toponomastica Intemelia pag. 32-33) da *VALLIS DODASCA, dal personale germanico Dodus o Dodo; in alternativa dal franco Wald ‘foresta’ o dal gotico Walda (reseda lutea) con suffisso in –asca.

    4 Auduvin
    Forse da un nome germanico Aldawin da ald ‘vecchio’ + win ‘amico’.

    5 Bancheti
    Dal germanico banka-bank ‘gradino di roccia’, con suffisso diminutivo –etto.

    6 Bellavista
    Del tutto trasparente. I toponimi di questo tipo sono numerosi nella zona intemelia ( Vallecrosia, Vallebona, Bordighera ecc.)

    7 Belver
    Potrebbe essere ‘belvedere’, quindi simile al toponimo precedente.

    8 Bertorina
    Forse da un nome Berto di origine germanica (bert ‘illustre’).

    9 Bonda
    Da un gallico *bunda ‘fondo’

    10 Bronda
    Da un prelatino *brunda ‘fronda’. Nei dialetti intemeli il termine è vivo nella forma brundiglia, sbrundiglia ‘fronda, ramoscello’

    11 Bundun
    Da *bunda con suffisso –one che può essere sia diminutivo che accrescitivo.

    12 Camegna
    Secondo il Lamboglia (Toponomastica Intemelia pag. 43) da un personale latino *Caminia.

    13 Campolongo
    Trasparente ‘campo lungo’

    14 Careira
    Probabilmente da *carraria ‘strada carreggiabile’.

    15 Cavarer
    Forse dal latino cavare ‘lavorare a fondo la terra’ (+ suffisso –ello.

    16 Ciappa
    Da *klapp “pietra piatta”, probabilmente d’origine preromana.

    17 Ciuxe
    Si tratta probabilmente di ciüxe “chiusa”, “canale di derivazione dell’acqua per frantoi e mulini”. La forma fonetica non permette una derivazione dal lat. med. CLŪSA “riparo”, “diga” “sbarramento”, “argine” [DEI 2: 912] participio pass. femm. da
    CLŪDĔRE , da cui provengono regolarmente, per es. il ventimigliese e genovese ciüza, ma occorre postulare una forma CLUSIA, con passaggio dalla I alla III declinazione latina (lo stesso passaggio che ha avuto porta, che nel dialetto di Soldano e altri è porte).

    Giovanni Battista Soleri

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