sabato 10 gennaio 2009

Le vie del sale



In questo periodo per varie vicissitudini famigliari, di cui non vi sto a parlare, devo cucinare con poco sale.
Da qui l'idea di andare a cercare come nel passato trasportavano e commercializzavano questo importante elemento della nostra dieta.
Personalmente adoro il salato e mi è molto difficile moderare la sua assunzione.....fortunatamente non ho problemi ne di pressione alta ne di altro genere.....ma potrebbero presentarsi in qualunque momento!!!
Chiedo per questo motivo come riuscite voi a moderarlo e se conoscete dei condimenti che possono in qualche modo sostituirlo...


Il SALE

Data l'importanza che aveva per l'alimentazione e la conservazione dei cibi il SALE costituì un PRODOTTO di grande importanza dall'antichità, tanto che le STRADE per cui era condotto venivano dette STRADE DEL SALE: celeberrime in particolare furono le SALINE DI CERVIA che condizionarono in pratica l'economia del centro Italia.
La STORICA VIA DEL SALE, per quanto concerneva Provenza, Liguria ed area pedemontana, fu quella che appunto dalla Provenza e soprattutto da Nizza portava in Piemonte, tramite Tenda, il prodotto estratto dalle saline di Lerino (non son mancate ricerche sui traffici commerciali in Liguria, ma all' estremo Ponente, benché il Revelli abbia ricostruito le vicende del porto di Cervo e il Donetti quelle dei due scali antichi di Arma, si son dedicate pagine troppo generiche: J. HEERS, Genes au XVe siècle. Activité èconomique et problèmes sociaux, Paris 1961, pp. 359-70.
Si veda anche P. LISCIANDRELLI, Trattati e negoziazioni politiche della Repubblica di Genova (958-1797), Regesti, in "Atti della Soc. Lig. di Storia Patria", n.s.,I,1960 e M. QUAINI, Per la storia del paesaggio in Liguria. Note di geografia storica sulle strutture agrarie della Liguria medievale e moderna, in "Atti della Soc. Lig. di Storia Patria", n.s.,XII,1972,pp.201-360).
L'importanza del "Colle di Tenda" quale storico nodo viario fu ribadita spesso; dal Cluverio che pose Tenda all'inizio delle Alpi Marittime nella sua Italia Antiqua (p.59) al corografo secentesco Castaldi che lo nominò, nella "Descrizione della Liguria", "Mons Cornius".
Il Tenda era per lui il Cancello o porta dei commerci e viaggi fra occidente ligure e piemontese: scrisse che la comunità era ricca assai perché proprio da Tenda "si passa per le vie del sale per il Piemonte et si tiene sempre aperto il passo in tempo di neve per la condotta". Secondo il Castaldi se Tenda costituiva l'accesso al Piemonte e Cuni (Cuneo), Bria (Briga), Saorgio (Savorgio), Breil (Breglio- Bregli- Blegli) erano i contraltari di ogni tragitto mare-Padania, il borgo di Pigna nell'alta valle risultava terra stategica et mercantile vista la sua posizione sul passaggio dalla via del Nervia al Cancello di Tenda.
Le STRADE DEL SALE nell'antichità erano però più d'una anche se in genere si trattava di sentieri ardui: la volontà sabauda di aprirsi un tragitto sulla valle del Nervia sin a Dolceacqua prova l'importanza economica e strategica di questi percorsi. Dalle "Convenzioni dolceacquine" del 1258 si apprende che gli uomini del borgo avevano ottenuto il diritto di rifornirsi di sale presso la piazza commerciale intemelia, al prezzo convenuto per gli abitanti del Capitanato di Ventimiglia. Tali norme non furono promulgate solo per ragioni istituzionali ma per regolamentare i traffici del prodotto: da Dolceacqua, come si legge in documenti del XVIII sec., era possibile accedere nel Nizzardo per il passo "dei Verrandi" che fu sede di controversie fra Genova e Trono Sabaudo, in merito al "contrabbando del sale": su questo argomento v. N.CALVINI-A.CUGGE', Gli antichi percorsi del sale dalla Riviera di Ponente al territorio piemontese - Commercio e contrabbando, Imperia, Dominici ed., 1995, vol I: Il lavoretto è soprattutto utile per studiare alcune controversie tra il genovese "Banco di S. Giorgio", che stabiliva prezzi e gabelle per il commercio del sale, ed il Duca di Savoia che per rifornire le sue terre cercava di sfuggire al costoso monopolio genovese: validi gli studi sulle vie dell'imperiese, sulla strada "marenca", sulle piazze commerciali di Pieve e della Viozenna (la mancanza del II volume, che auspicabilmente dovrebbe estendere all'agro intemelio l'indagine, rappresenta però, al momento, una lacuna documentaria).

9 commenti:

  1. Beh, portiamone tutti un po' a Milano alla Moratti ... ne faremo buon uso ^__^

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  2. Guarda se il sale è importante, che anche la parola "salario" deriva dal sale, perché l'età media un sacco di gente sarà pagato con lo stipendio sale. Mi è stato rubato sale punito con la pena di morte.
    Tuttavia, come accade con i gioielli, anche se il sale è molto apprezzato, si può vivere benissimo senza di essa.

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  3. Ciao Gturs,ho imparato a moderare il sale,e mi trovo benissimo,apprezzo di più il sapore naturale del cibo.

    Molto bella la descrizione storica delle vie del sale,in parte le conoscevo.

    Ti saluto caramente!

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  4. Si può utilizzare, per insaporire, il Tamari e lo Shoyu, che sono ricavate dalla soja: la prima è più concentrata, più intensa, la seconda più leggera; il Gomasio; in oghi caso nei negozi biologici hanno senz'altro di che consigliarti!

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  5. la storia del sale è interessante perchè è storia di vita!
    Io mangio insipido per istinto...ma in ogni caso spesso uso il sale truccato:
    sale aromatico o gomasio (con il sesamo se ti interessa ti spiego come si fa)...in questo modo il sapore è dato dalle erbe più che dal sale...
    :)

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  6. Ciao, Roberta. Non amo particolarmente il salato e da tempo cuoccio i cibi con poco sale.

    Comunque il tamari e il gomasio, ricordato nei coomenti precedenti, sono dei buoni sostituti.

    Interessante la descrizione delle vie del sale.

    Buona domenica
    annarita:)

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  7. Anche Venezia alle origini della sua fortuna comerciava il sale.
    Mi hai fatto venire in mente che ai bimbi quando si cominciano dare le prime pappine, le si danno senza zucchero o senza sale, perchè nel bebè il gusto del salato o del dolce non c'è...

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  8. GIACOMO
    bene il tuo sito e fatto "cum grano salis";
    ps mi aiuti a trovare sul net:P. LISCIANDRELLI, Trattati e negoziazioni politiche della Repubblica di Genova (958-1797), Regesti, in "Atti della Soc. Lig. di Storia Patria", n.s.,I,1960 e M. QUAINI, Per la storia del paesaggio in Liguria. Note di geografia storica sulle strutture agrarie della Liguria medievale e moderna, in "Atti della Soc. Lig. di Storia Patria", n.s.,XII,1972,pp.201-360).
    grazie

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  9. giacomo
    ps: il mio mail: ajacobsaba@yahoo.fr

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