lunedì 23 marzo 2009

E' tempo di patate.

Fiori di patata, foto reperita in rete


Questi giorni sono quelli giusti per pensare alla semina delle patate, infatti il 19 marzo è per detto popolare, il giorno in cui si può iniziare ad effettuare questa semina.

Fa notizia la volontà della moglie del presidente Usa che vuole un orto alla Casa Bianca, dove produrre le verdure per il consumo della famiglia Obama.

Se anche voi siete propensi ad organizzarvi un orto, qui potrete trovare tutte le notizie per la semina e la coltivazione delle patate

Parlando invece dal punto di vista storico, posso dirvi che a Isolabona si conobbero nel 1777 come citato nel manoscritto di Gio Antonio Cane ordinato al figlio Francesco:

Dalla carta 47
[...]
Nel 1777 si è cominciato a conoscere le tartifole ossia patate.
Fu un certo Francesco Pizano detto il Molo, il quale venuto dalla Gavotaria portò una mandila di patate, in questo Paese non se n'era mai veduto, a giorni nostri è quasi la più grossa raccolta, così che servono di sussidio tanto ai poveri quanto a ricchi [...]

Chissà se qualcuno di voi sa dove si trova la Gavotaria.......

Vi avevo già parlato delle patate qui ma quel di non ero a conoscenza di questo particolare storico che riguarda Isolabona......

Vi ripropongo comunque la storia della patata in Italia tratta da

La PATATA o come meglio si chiamava dai tempi della sua scoperta, in Perù, i POMI DI TERRA.
Nel 1817 l'illustre botanico italiano dell'università di Modena FILIPPO RE (Saggio sulla coltivazione e su gli usi del Pomo di Terra..., Milano, per Giovanni Silvestri, 18817, p.5 e sgg.), datando la scoperta del prezioso tubero a poco dopo la metà del 1500 [oltre a fornire -a genti ancora inesperte- un basilare PRONTUARIO PER SERVIRSI DELLA PATATA IN ALIMENTAZIONE] mosse una serie di pesanti accuse ai ceti dirigenti italiani che relegarono, come una rarità, tale coltura negli orti botanici senza proporre un'oculata educazione degli agricoltori, in genere refrattari alle novità, anche ottimali come questa. Pregiudizi, superstizioni, timori irrazionali (che la pianta portasse malattie o fosse velenosa), avversione verso i gruppi dominanti (nella convinzione che volessero impoverire i contadini sostituendo a quella del grano la meno costosa cultura del tubero), ignoranza agronomica ed interessi particolari dei fattori fecero sì che la coltura delle patate si affermasse tardi in Italia e solo in occasione delle guerre di Napoleone quando la gente vide i genieri francesi coltivare e far mangiare il tubero alle truppe senza alcun inconveniente.
In Liguria poi la resistenza alla coltivazione del Pomo di Terra fu ancora più tenace specie perché i contadini, fin troppo esposti ai rischi delle fluttuazioni del mercato ed estremamente condizionati dalla limitatezza della terra a disposizione per colture alternative, rimanevano -come detto- tenacemente attaccati alla monocoltura dell'olivo accettando con rassegnazione, ma nella speranza di recuperi e quindi di una garantita sopravvivenza, i rischi delle malattie della pianta, delle carestie, dei saccheggi degli oliveti.
La Repubblica per convincere gli agricoltori liguri ad intraprendere questa nuova esperienza agronomica ricorse, ma senza grande efficacia, persino ad una Petizione dei Parroci, mediamente le persone più ascoltate dai contadini: in merito a ciò merita una segnalazione particolare il parroco di Roccatagliata di Neirone tale don Michele Dondero che più di tutti gli altri parroci credeva alla coltura della patata come un deterrente contro le carestie e ne esperimentava da tempo le tecniche colturali nonostante i villici ritenessero le sue investigazioni tacciabili di stregoneria.

Spero che questo post non mi faccia finire in qualche sito strano, come è capitato all'amico Alberto qualche giorno fa......!!!

3 commenti:

  1. Sulle patate potrei dire un'infinità di cose. Ne dico solo due.
    Quando c'era ancora mio nonno il giorno in cui si raccoglievano venivano cucinate nel forno con la buccia e poi venivano mangiate intinte in olio e aceto, anche la buccia. Era l'unico giorno dell'anno in cui il nonno faceva qualcosa in cucina.

    Una decina di anni fa mi ero messo in testa di seminarle in Gouta alla vecchia maniera. Arando col bue e mettendole nel solco. Il bue l'avevo trovato a Camporosso e le patate da semina di montagna dai fratelli Ingegnoli a Milano. Avevo addirittura trovato anche le batterie e il cavo elettrico per la recinzione, altrimenti i cinghiali avrebbero rovinato tutto. Poi gli amici mi lasciarono solo, e mi incazzai come una bestia. Le patate da semina le regalai in giro.

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  2. io ho un mini orto bonsai...così mini che decidere come organizzarlo per valorizzarlo è quasi un impegno da casa bianca....eheheh
    un bacione

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  3. La storia della patata è affascinante. Essa è originaria del Sudamerica, più esattamente del Perù.
    Gli Incas, che la chiamavano "Papa", la coltivavano già nell’800-900 Avanti Cristo...figuriamoci!

    Fu portata in Europa dagli spagnoli (da Francisco Pizarro per la precisione) che l’avevano scoperta durante la conquista del Perù, nel 14esimo secolo. Più tardi, dalla Spagna si diffuse in Italia in Germania e, poco prima della Rivoluzione, in Francia per merito dei carmelitani scalzi e dei certosini, divenendo un cibo da ospizi e ospedali. In tutta Europa però, per quasi due secoli, venne considerata solo una curiosità botanica e una pianta d’appartamento? Le ragioni? Beh, basta altrimenti faccio un post nei commenti.

    Interessante la storia locale riferita a Isolabona.

    Brava ad averne parlato:).

    Salutoni.
    annarita

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