martedì 9 giugno 2009

Da "Islabonita" di Nico Orengo, la pesca all'anguilla.

Da Islabonita di Nico Orengo



[...]
Se le anguille erano anguille e il loro destino era scenderei fiumi di apparente riposo, riprodursi nel Mar dei Sargassi e poi favorire il ritorno della prole nei luoghi di comune appartenenza, ebbene lei era lì: davanti alla foce del Nervia, a Valecrosia, per assolvere a quell'impegno.
Il piccolo avannotto, se mai avesse trovato l'invio calmo della foce del Nervia, e se mai fosse riuscito a risalirne le secche, fra pietra e pietra, e scoglio, non sarebbe andato incontro a un soggiorno, ma a una caccia spietata e indolente, quella con i pescatori del paese.[...]

[...]
Crescendo, l'anguilla imparò a conoscere i pericoli della notte, a cambiare rifugio, spostandosi da un sasso a un altro, a cercare tane fonde, abitate in precedenza, dove le braccia e le tenaglie dell'uomo non arivassero.
Imparò a sentire attraverso l'aria e l'acqua quel sussurro che diceva"Andemu a pigliaa due cue", lo sfrigolio dei gambali di gomma sul fondo del fiume e i nomi dei grandi cacciatori: Piè de lansa issa, Bertu castigu de Diu, Bacì Galupi, Gè de Carlin.[...]

I brani che ho riportato sono stati tratti da Islabonita, ultima fatica di Nico Orengo prima di lasciarci.......parlano dell'avannotto e successivamente dello stesso cresciuto, descrive ironicamente una pratica molto in uso nel 900 ad Isolabona, la pesca dell'anguilla.

L'amico Paolo Veziano, tempo fa descrisse le varie tecniche, se vi interessano potrete leggerle qui
Io ne riporto solo una quella della.....

                                                                Paolo Veziano



FURSINA - Una delle pratiche più semplici ma che presuppone notevoli doti intuitive, grandi riflessi e un buon allenamento. Si utilizza una forchetta da tavola piuttosto spessa (quelle di una volta), appiattita e cui vengono limate le estremità in modo da renderla del tutto simile alla fiocina. Nei mesi estivi, si sceglie una zona dove il fiume si allarga e, di conseguenza, l’acqua è piuttosto bassa e calma. Si risale il fiume evitando così di rendere l’acqua torbida e si sollevano con le mani le pietre che potrebbero rivelarsi nascondigli per le anguille. L’abilità del pescatore consiste nell’anticipare la fuga dell’anguilla che rimane solo pochi istanti allo scoperto, dopo il diradamento della “nuvoletta” di polvere creata dal sollevamento della pietra. Pesca largamente diffusa, vero apprendistato per la pesca con le “frusciale”.

Queste pratiche fanno parte della nostra storia, in tutte le famiglie si è praticata questa pesca, erano altri tempi, ma come per tutte le tradizioni bisogna avere memoria storica, memoria che Nico Orengo ha raccontato nel suo romanzo.........grazie.
Link correlati
La gazzetta di Isolabona
Nico Orengo

7 commenti:

  1. Sarebbe stato bello onorare Nico per averci "narrato"... Un vero peccato!!
    Visto Roberta che il tuo sito è letto da tante persone che conosco magari poco o nulla di Isola, è davvero bello consigliarlo!! E vi consiglio di leggere anche gli altri libri di Nico Orengo perchè sn tutti davvero molto belli!!

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  2. .....e brava isurenca che dopo la clonazione di ieri si è registrata in blogger;)
    è un esempio che dovrebbero seguire tutti quelli che ancora non l'hanno fatto.
    Il libro l'ho già segnalato e consigliato quando è uscito.....
    ciao.

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  3. U barba Aurè u metìa e fascine en tu Lagu du Fundu.
    A Campurusciu , Riace u mete u barcagiu e cun i ciuvei de San Michee i van a aspeitaa i gagliui sute u ponte de l'amicizia.
    P.S.
    Mi sono alquanto stupito che alcuni dei nostri più validi bracconieri si siano convertiti alla pesca notturna con la canna.

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  4. E' necessario avere memoria storica dei luoghi dove viviamo, fa arte della nostra coscienza storica, e questo libro è un vero gioiello.

    Buona serata.

    Rino.

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  5. pensavo che le anguille fossero una prerogativa delle nostre valli qui a venezia. E' una vera scoperta che si pescassero anche dalle tue parti!
    Quante cose scopro leggendo questo sito!!

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  6. buone le anguille, chiamati bisati da noi.
    Andare in libreria è un obbligo. Ciao, Roberta

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  7. Bellissimo libro !!!

    L'ho comprato il giorno stesso che è uscito in libreria dopo aver visto la presentazione di nico orengo a "che tempo che fa" con fazio.

    Lo consiglio vivamente, anche perchè è breve e scorrevole.

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