giovedì 30 luglio 2009

Cinghiali, un vero problema per la nostra agricoltura.



Uno dei problemi che gli agricoltori della nostra zona devono affrontare durante l'estate è quello dei cinghiali, Sus scrofa
Questi onnivori, in una notte sono capaci di demolire muri a secco, di rovinare le coltivazioni che per molti sono l'unica fonte di reddito, di rompere irreparabilmente alberi da frutto e di compromettere l'orto.

Essendo le nostre campagne ricavata su terrazzamenti, sono molto difficili e in alcuni casi impossibili da recintare..........bisogna subire le loro incursioni e sperare.

Di questi animali ce ne sono ogni anno un numero maggiore, si spingono vicino al paese in cerca di cibo e acqua, attirati anche da foraggiamenti effettuati dai cacciatori in zone molto vicine al paese...........non come nella vicina Francia dove i cacciatori posizionano il cibo lontano dalle zone agricole e abitate favorendo in questo modo il loro allontanamento.
Questa pratica di foraggiamento è vietata, chi dovrebbe controllare è al corrente ma non fa nulla per evitarlo.........forse, i cacciatori hanno più importanza degli agricoltori!!!

Da Islabonita di Nico Orengo

[...]

Quella notte scesero i ginghiali. Scesero Dal Pigo e dal Merdanzo, si buttarono in acqua assetati, spingendo avanti i piccoli, calpestando canne ed euforbie, rovi e ginestrini. Come una macina da mulino trituravano pietre e tronchi. Erano affamati, sulle fasce non avevano lasciato una patata o un fagiolo e adesso cercavano in basso. I cacciatori li aspettavano con fucili caricati a pallettoni. Qualcuno cadeva scalciando nell'acqua ma il branco, con salti da capra, scalava i massi più grossi e le postazioni.[...]

10 commenti:

  1. Sì, un grosso problema, per il quale è difficile intravedere soluzioni.
    I cacciatori sono un bacino interessante di voti e allora proporre delle soluzioni a scalare per l'eliminazione dell'animale che fino agli anni Trenta non era insediato nel nostro territorio è pressochè impensabile.
    Belu casìn.

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  2. Ciao Roberta, i cinghiali sono un problema anche in Piemonte e non solo per l'agricoltura.
    In certe zone diventano audaci e aggressivi spingendosi anche sulle strade, dove è già successo che abbiano provocato incidenti stradali.

    Un caro saluto.

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  3. siamo invasi! tutti i muretti a terra! è un problema serio e tutti sono sordi alle richieste di aiuto della gente!

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  4. Ciao a tutti pensate che a Genova, vicino al mio ufficio camminano liberamente per le strade e gli abitanti del quartiere se li sono adottatti e li nutrono come fossero gatti.
    Il più famoso è stato ribattezzato Pierino e quanto sono venuti a prenderlo per portarlo in un allevamento il quartiere è insorto !!

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  5. Mio padre fu il primo a Isolabona a uccidere un cinghiale. Non si erano mai visti prima questi animali, e gli sparò con cartucce da volpe. Mi ricordo di una mail, andata e venuta parecchie volte tra me e Nico Orengo che parlava di queste cose che aveva come oggetto "re:cartucce da volpe". Quell'animale che aveva catturato mio padre non era della razza di quelli di adesso che sono dei porcastri. Chi può negare che questa razza è stata introdotta dai "cacciatori"? Cacciatori che metto tra virgolette perché non hanno niente di quelli del passato che hanno saputo mantenere in equilibrio per secoli la fauna del territorio. Adesso ci becchiamo i danni che questi animali producono.

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  6. Alberto non sono solo porcastri, quelli almeno ogni tanto si ammalavano e per un due tre anni si stava tranquilli, ma sono andati a prenderli in Croazia dove c'è questa razza molto più resistente. a proposito sarebbe interessante chiedere al nostro barbuto protettore degli animali che spesso appare in foto sui giornali locali sempre con un po di fil di ferro in mano, dov'era quando i cacciatori facevano questi ripopolamenti..... forse a cuccia con i segugi dei suoi padroni?
    P.S.
    se c'è una cosa che non sopporto sono i recinti e purtroppo sono costretto a farli!!!

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  7. ciao roby sono un cacciatore cinghialaio e mi considero un cacciatore con la c maiuscola, ho letto con piacere i commenti sul problema cinghiali e come l solito si parla per frasi fatte o per sentito dire senza nessuna base scientifica oprova certa quello che in italia si chiama problema all'estero e diventato reddito dunque meno spopolameto delle campagne e possibilita per i giovani di rimanere sul territorio il problema esiste ed e grave ma non eserio di cose da dire ce ne sarebbero molte ma mi farei troppi nemici

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  8. "se c'è una cosa che non sopporto sono i recinti e purtroppo sono costretto a farli!!!" - Inizio dalla frase di uno dei precedenti commenti.
    Le campagne, quelle appartenenti "ai contadini" non hanno mai avuto recinti: ci si passava per "andare a girare l'acqua di sorgente", per salutarsi e parlare di colture e mercati, per fuggire od intervenire in caso di incendio, magari per prendersi un limone (non uso volutamente il verbo "rubare" perché inadatto), per altro ancora.
    Ora o crei le recinzioni o ti vedi tutto distrutto da questi animalacci, non solo le coltivazioni di fiori o verdure ma i muri a secco che genitori ed antenati hanno tirato su con tanto sudore. Non entro nel merito di colpe o motivazioni di cacciatori, ecologisti ed altro - non ne ho le conoscenze per esprimere giudizi - dico solo che il proliferare di questi bastardi (in settimana visto gruppo di due adulti e ben 12 cuccioli!) non rappresenta di certo un equilibrio naturale nè un bucolico quadretto da Geo and Geo che tanti, troppi, conoscono solo dai filmati televisivi e pontificano in difesa di questi animali.
    MarLor58 - campagna in località sopra fr. latte di Ventimiglia.

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  9. Le nostre campagne e i muri a secco dei nostri nonni servono ai politici che mantengono gli squadristi cinghialisti in cambio di voti......
    Il prossimo problema sarà quello dei caprioli.
    Comunque spezzo una lancia in favore degli animali che lo fanno per fame, è la furbizia dell'uomo che va a vanti.

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Ho dovuto eliminare la possibilità di commento anonimo per troppi commenti spam.