domenica 20 settembre 2009

Il Macaone, Papilio màchaon


Questa fotografia l'ho scattata domenica scorsa mentre ero di ritorno dal fotografare i crochi autunnali, erano un paio di giorni che notavo qualcosa di strano nell'aria, vedevo molto spesso volare insieme due farfalle e la cosa mi ha incuriosito.
Anche in questo caso le farfalle erano due ma una sola si è fermata per assaporare un po' di nettare di Cirsium vulgare, sono riuscita a fotografarla.
L'ho così inviata a Giancarlo Castello per avere qualche informazione in più, e come al solito, ho ricevuto una risposta molto soddisfacente.
Ho pensato di proporvela oggi per due motivi, il primo è che oggi è l'ultimo giorno d'estate e il secondo che questa ultima settimana è stata per me un po' travagliata con cambiamenti che mi hanno portato a restare lontana dal pc e di essere impossibilitata a comunicare......
Spero che le mie capacità organizzative mi assistano e mi aiutino a trovare il tempo per essere più assidua nell'aggiornare il blog e di comunicare con tutti voi.


Giancarlo Castello scrive
[...]

Quando un'avversità di qualunque natura minaccia un animale o una pianta, avviene un fenomeno che gli esperti conoscono bene. L'essere minacciato impiega tutte le risorse che ancora possiede per garantirsi, con i propri discendenti, la sopravvivenza della specie . Il Macaone, cioè la farfalla da lei fotografata, che non è abbondantissima, si aggrega tuttavia in caso di emergenza. Dopo un clima persistente che sembrava garantire all'infinito certe condizioni, qualcosa è cambiato, quasi d'improvviso. Le farfalle non invernali, le più delicate, si sono affrettate ad accoppiarsi e deporre le uova nel più breve tempo possibile. Le invio qualche foto aggiuntiva e un paio di descrizioni in più, essendo la specie in oggetto piuttosto conosciuta.

E’ abbastanza facile incontrare un Papilionide mentre veleggia lentamente su sentieri erbosi e plana nel sole come un piccolo stupendo aliante. I Papilionidi formano una Famiglia di farfalle tra le più belle d’Italia. Guarda caso, “papilio” in latino significa farfalla, termine non del tutto scomparso, basti pensare al francese Papillon. Questi speciali Lepidotteri presentano forme e colori inconfondibili, tanto che i collezionisti sognano di possedere tutte le seicento specie del mondo. Secondo la Scienza le specie italiane di Papilionidi sono soltanto otto, ovvero (senza considerare le sottospecie): Papilio alexànor, Papilio hospiton, Papilio màchaon , Iphiclides podalirius, Parnassius apollo, Driopa (Parnassius) mnemosyne, Parnassius phoebus e Zerynthia polyxena. La prima farfalla, l’alexanor, è un raro endemismo della nostra zona, mentre la specie hospiton vive soltanto in Sardegna e in Corsica. Le Parnassius si trovano in altura e la Zerynthia sta diradandosi perché legata all’Aristolochia, pianta semipalustre. Le farfalle tendono a scomparire quando, con noncuranza, vengono estirpate le loro piante nutrici, considerate erbacce inutili. Prima di eliminare un piccolo cespuglio, cerchiamo di capirne la funzione naturale: potrebbe rivelarsi un’autentica sorpresa… Riconosciamo facilmente la specie di oggi, considerata la più comune farfalla d’Europa. Parliamo della Papilio machaon, il normale Macaone, la cui bellezza, nonostante tutto, la gente evita di approfondire almeno un po’. A tal proposito potremmo creare un proverbio: niente è comune se non se ne sa nulla… Molte persone hanno visto il suo bruco, senza sapere che si trattava del piccolo di questa farfalla. Chi conosce la sua pianta madre può sperare di vederlo, specie in settembre. Parliamo della pianta del Foeniculum vulgare, un finocchio selvatico considerato importante per i nostri bisnonni, che ne consumavano abitualmente i getti , soprattutto i semi dal gustoso aroma di anice. Questo bruco, come quello degli altri Papilionidi, possiede un apparato repellente chiamato osmeterio che produce un odore sgradevole per i predatori. La farfalla adulta che, come ormai sapete, beve solo un po’ di nettare per dare energia alle ali, vola intorno alle Ombrellifere o sul Centranthus ruber, la valeriana rossa. Quando può frequenta Il suo cespuglio preferito, dove staziona tra i fiori a volte in gruppi numerosi, ubriacandosi di nettare, cioè la Buddleja davidii, non a caso soprannominata “albero delle farfalle”. Sfruttiamo l’occasione per presentarvi la specie che si può facilmente confondere con il nostro Macaone. Credo sia bellissima, anche per la sua grandezza che, nella femmina, può raggiungere i quattro centimetri di apertura alare. Il nome scientifico è: Iphiclides podalirius, il mitico Podalirio, farfalla non sempre comune in Italia, in certi anni molto sporadica. Alcuni sostengono che costituisca due sottospecie: Iphiclides podalirius podalirius e Iphiclides podalirius feisthamelii. La prima con fondale giallo molto pallido, la seconda con fondale bianco, entrambe a strisce nere che donano un aspetto zebrato molto chic. Non possiamo dimenticare le eleganti appendici, una per ciascuna ala, le code più lunghe tra le nostre farfalle. La farfalla ha due periodi di volo: maggio-giugno e agosto-settembre, nei quali, dopo essersi accoppiata, deve cercare la propria pianta madre. Si tratta del Prunus spinosa, un cespuglio selvatico da noi abbastanza diffuso in altura, i cui frutti sono maturi in estate: quelle prugne blu, ricoperte di polverina bianca (pruina), acide e immangiabili, grandi come biglie. Le larve del Podalirio pur cibandosi di quelle foglie, non recano danni alla pianta, da noi considerata inutile, dato il gusto ingrato dei frutti. C’è da dire che, specie nelle zone in cui manca il Pruno Spinoso, la nostra farfalla si è adattata anche ai frutteti coltivati a ciliegie, mandorle, prugne, pesche, pere, mele, sorbe, ecc. Comunque la sua presenza, non certo massiccia, provoca ben pochi danni alle colture. I luoghi preferiti degli adulti, che vagano in cerca del partner, sono principalmente: i cespugli radi, le bordure, i prati erbosi, le scarpate rocciose e franose, spesso su piante ospite isolate, in luoghi molto caldi e secchi della campagna. Quando la larva raggiunge lo stadio più critico, verso la fine dello sviluppo, si camuffa su di una foglia con colori perfettamente uguali alla superficie vegetale. I nomi di molte farfalle, specie Papilionidi, derivano dalla mitologia greca, qualche studente del Liceo lo avrà certamente notato. Chi non ricorda, ad esempio, il dio Apollo? Macaone era un eroe greco, mentre Podalirio, figlio del dio della medicina Esculapio, a sua volta medico, fu decantato per le sue grandi virtù di guaritore durante la guerra di Troia. Ancora una cosa sulle collezioni: la migliore tra tutte è quella che si fa con il cuore e con la mente, cercando d’imparare un pezzetto della vita di tutte quelle emozionanti creature, magari scrivendone il nome sul retro di una innocua fotografia…[...]

Domani sarà il primo giorno dell'autunno, stagione che amo per i colori che ci regala, spero di riuscire a raccontarvelo attraverso le fotografie dei nostri stupendi boschi soprattutto quello tanto caro alla mia famiglia cioè quello di Treixe.




Iphiclides- Podalirius


Larva Iphiclides




Prunus

8 commenti:

  1. Complimenti Roberta, i tuoi post sono non solo interessanti, ma anche educativi...una vetrina dove la Natura appare in tutta la sua magia.

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  2. Complimenti Roberta, i tuoi post sono non solo interessanti, ma anche educativi...una vetrina dove la Natura appare in tutta la sua magia.

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  3. bellissima foto e grande post,la natura ci sorprende,sempre,buona serata roberta.

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  4. Una delle più belle farfalle che abbia visto...fortunatamente anche dal vivo!

    Ciao Roberta, buonh inizio settimana.

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  5. Quando si parla di natura e delle sue creature, io ci sono sempre.
    Ciao Roberta, buona settimana e non ti affaticare troppo con gli impegni. Noi ti aspettiamo

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  6. Hai colto bene l'attimo...bella foto, interessante anche la spiegazione.
    Ciao e buona settimana

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  7. Un bel post! Le informazioni scientifiche sono interessanti e si leggono piacevolmente.

    Belle anche le immagini.

    Congratulazioni!

    Annarita:)

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