lunedì 21 settembre 2009

La storia degli occhiali

Fotografie reperite in rete, affresco di Tommaso da Modena

Spesso capita di usare un oggetto nel quotidiano senza conoscerne la storia.
Oggi ho ricevuto una segnalazione che mi metteva sulla strada degli occhiali.
Ho letto con piacere perchè pur facendone uso per poter lavorare, non conoscevo nulla della storia di questi indispensabili oggetti e ho scoperto che sono antichissimi, non l'avrei mai detto........

da Cultura Barocca
[...]

Non si sa con esattezza quando e da chi furono inventati gli occhiali. Molti pensano che l'invenzione sia avvenuta, quasi contemporaneamente, verso la fine del XIII secolo, in ambiente toscano e in ambiente veneto: è comunque significativo che il Beato Giordano da Rivalto in una predica del 23 febbraio 1305 declamò:
"Non è ancora vent'anni che si trovò l'arte di fare gli occhiali, che fanno vedere bene" .
Di seguito affermò di aver conosciuto colui che per primo li avrebbe fabbricati, un personaggio identificato dalla tradizione in certo Salvino d'Armato degli Armati, fiorentino, citato come "inventor degli occhiali" nella lapide tombale del 1317 oggi purtroppo andata perduta.
Anche uno scienziato del valore di FRANCESCO REDI intervenne sulla questione esprimendo le sue scoperte in un'OPERETTA.
Il primo ritratto di un uomo con occhiali appare comunque in un affresco di Tommaso da Modena eseguito nel 1352 mentre nel corso del XV secolo, quando la produzione era ormai ben avviata in Europa, in seguito all'invenzione della stampa, si verificò una forte domanda di occhiali da lettura.
Dapprima fu possibile costruire lenti convesse, adatte soltanto a risolvere i casi di ipermetropia e presbiopia , ma già nella seconda metà del XV secolo furono disponibili occhiali con lenti concave capaci di correggere la miopia.
La scoperta di due lettere scritte, la prima da Francesco Sforza il 21 ottobre 1462, l'altra da suo figlio Galeazzo Maria nel giugno 1466, all'ambasciatore di Milano in Toscana per ordinare circa ottanta paia di occhiali, sia apti et convenienti ad la vista longa, zoè da novene, sia convenienti ad la vista curta, zoè de vechy, anticipa la data degli occhiali per miope e dimostra che, intorno alla metà del Quattrocento, la Toscana era in grado di produrre grandi quantità di occhiali, per un mercato che si stava sviluppando.
Per molto tempo gli occhiali non furono prescritti e realizzati caso per caso ma preparati in pochi tipi fissi e scelti poi dai pazienti fra quelli disponibili: una scena al riguardo è quella che ci viene proposta dall'incisione cinquecentesca in cui compaiono dei venditori ambulanti nell'atto di far provare gli occhiali ai loro clienti sì che ne potessero acquistare il tipo più adatto a correggere il loro deficit visivo.
La figura dell'OCULISTA è significativamente recente: l'autore ligure del manoscritto Wenzel che era un medico e che dimostrava una certa consuetudine nella cura di malattie degli occhi, per quanto uso a fare citazioni nel proporre consulti medici e a dare consigli terapeutici, non cita mai la FIGURA PROFESSIONALE DELL'OCULISTA anche quando fa riferimento allo strumento degli OCCHIALI.
Papa Leone X (1475-1521 ) fu tra le prime persone importanti a disporre di lenti per correggere la miopia. I primi occhiali erano molto semplici e rudimentali e la stanghetta fu introdotta solo all'inizio del XVIII secolo anche se ancora nell'Ottocento come modello più diffuso rimasero gli occhiali del tipo a pince-nez. Alla fine del XIX secolo si affermano gli occhiali come si conoscono oggi, con lenti abbastanza larghe e stanghette ripiegate dietro l'orecchio.[...]

Ritratto di Francisco De Quevedo y Villegas


In questi ultimi anni la mia vista è un po' calata e svolgendo un lavoro in cui fissare a lungo un piccolo particolare è la quotidianità, non posso più farne a meno.
E voi come siete messi con la vista?

L'apostolo degli occhiali di Conrad von Soest (1403)

9 commenti:

  1. Io sono messa maluccio e da cinqu8e anni a oggi, hoi già cambiato sei paia di occhiali perchè continuo a peggiorare. Sto anche diventando orba
    Ciao, Viviana

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  2. Male. E' dall'età dei 12 anni che porto gli occhiali, sospesi per una decina d'anni quando ho portato le lenti a contatto poi smesse. Miope prima ed ora anche un pò presbite, causa età...

    Interessante la storia sugli occhiali, non ne sapevo nulla prima.

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  3. Sono occhialuta dall'età di dodici anni. Ho messo le lenti a contatto ma poi ne sono diventata letteralmente intollerante,per cui mi sono rassegnata ad indossare occhili. Ne ho tantissimi, che inforco in base all'umore, agli abiti, da sole graduati, colorati....Insomma, ho cercato di renderli piacevolmente utili. Negli anni la miopia è diminuita.

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  4. io ci vedevo bene...ma con l'età devo usarli per leggere, per scrivere al pc... senza non saprei che fare!

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  5. anche io ho gli occhiali e senza sarei perduta....non li conto più quanto ne ho comprati... li preferisco alle lenti a contatto... che dovrebbero essere più comode, per gli altri, ma non per me..
    buon martedì ^____________^

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  6. io sono occhialuta...bello sapere queste cose...io li sento parte di me..non potrei stare senza o sostituirli con le lenti! un bacione

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  7. RIAO ROBERTA,
    SPERO CHE TI SIA ARRIVATO QUANTO TI HO SPEDITO...E' SOLO UN SEGNO DI AMICIZIA,
    SPERO DI ABBIA FATTO PIACERE.
    FAI SAPERE?

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  8. quando non ci sono più gli occhi, ci sono gli occhiali... e...per fortuna! li ho sempre sul naso, anche per mangiare...mi manca qualche "idiozia" come mi disse una mamma tanto tempo fa, al ritorno dall'oculista!

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  9. A 8 anni ho messo gli occhiali e ho scoperto il mondo :-) ricordo ancora adesso la gioia di vedere finalmente. Mi sa che lo ero da prima e nessuno se ne era accorto!
    a 16 anni ho messo le lenti a contatto (le primissime! pezzi di vetro che venivano dall'america) Più o meno le ho sempre portate e non riesco a farne senza. Il bello è che ora, quando le ho addosso, devo usare gli occhiali da presbite se no non vedo da vicino :-)))

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