venerdì 18 dicembre 2009

Il Carmo fu abbassato alla fine del XVIII secolo.




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L’avv. Navario, nonagenario, versato nella storia della valle Nervina, accertava il dotto Fodarè che Isolabona sua patria aveva guadagnato da 30 anni due ore di sole al giorno per l’abbassamento della montagna detta Carme, la quale giace al Sud di quel villaggio: la sommità infatti dì quella montagna, altre volte coperta di boschi, presentemente è nuda ed affatto degradata.
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Questo brano l'avevo già riportato in un post, questo, è il racconto del viaggio di Luigi Ricca dal titolo " Da Coldirodi a Mentone del 1865", lo trovai qui.
Oggi pomeriggio mentre leggevo la trascrizione del manoscritto di Francesco Cane, figlio di Gio Antonio Cane, ho trovato un altro riferimento, questo

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Cosa veramente da tenersi a memoria, e di tramandarla ai Posteri

Nel secolo 1770 il Sole non arrivava sino a mezzogiorno in Parrocchia, stava dietro al Carmo e a quest’oggi il giorno dell’Epifania è arrivato alle undeci e mezza.[..]

Il Carmo è una montagna che essendo posizionata a Sud rispetto l'abitato, "ombreggia" nelle corte giornate invernali il nostro borgo, infatti il sole riscalda i nostri tetti appena riesce a svicolare la sua cima.
Tempo fa parlai di questa mia lettura ad Alberto, ma non mi prese sul serio, effettivamente la cosa può sembrare assurda ma se la stessa notizia è riportata in tempi diversi e addirittura Francesco Cane nelle sue memorie la sottolinea come:

"Cosa veramente da tenersi a memoria, e di tramandarla ai Posteri", bhe, qualcosa di vero ci sarà!

Io stessa in questi miei ventidue anni di vita a Isolabona, ho più volte detto" ...se non ci fosse il Carmo!!!"
Non ho altre notizie a riguardo, ma se un giorno si potrà portare a termine un certo progetto che mi coinvolge in prima persona, chissà che tra le carte ingiallite e logorate dal tempo non potremo leggere notizie più dettagliate sui mezzi e sui metodi che sono stati praticati.

Questo manoscritto ci fornisce una integrazione alle notizie scritte dal padre Gio Antonio Cane nel suo manoscritto e rimangono le fonti storiche per eccellenza di Isolabona.
Di seguito riporto alcune considerazioni fatte da Marino Cassini nel suo elaborato dal titolo

" Sotto La Torre dei Doria"


Di Marino Cassini.

IL MANOSCRITTO
DI FRANCESCO CANE
Memorie di Isolabona


Decisamente la famiglia Cane è da considerarsi l’unica fonte di notizie sulla storia del paese, se anche il figlio di Gio Antonio si prese la cura di rielaborare le memorie paterne e di aggiungere ulteriori notizie a quelle lasciate da suo padre nel diario. Esiste, infatti, una serie di carte di cui sono venuto a conoscenza tramite il libraio della Cartolibreria La Torre il quale mi consegnò alcune fotocopie relative alla storia del paese. A lui pervennero attravwers6 un ricercatore, Rossi Lorenzo (Via Repubblica 17. Airole IM), il quale le trascrisse nel 1991.
In una nota accompagnatrice si legge: “Trascrizione delle memorie di Isolabona scritte da Gio Antonio Cane e ordinate dal figlio Francesco (fatta da Rossi Lorenzo su fotocopia in possesso della Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia). Avvertenze:
- La trascrizione del Manoscritto è stata fatta cercando per quanto possibile di mantenere la forma letterale.
- Sono state variate alcune iniziali di parole utilizzando la lettera maiuscola.
- Sono stati separati per quanto possibile i paragrafi.
- Sono mancanti nel manoscritto le Carte 11-12-39-40.
- Sono state sostituite da punteggiatura tutte le parole illeggibili specialmente a Carte
23-24-25-26.
- L’inizio di Carta 3 fa parte di un paragrafo mancante.

Dove è custodito l’originale? Lorenzo Rossi, il trascrittore, non fa alcun cenno in proposito; si limita solo a trascrivere le carte della copia presente nella Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia. Poiché buona parte delle carte riportano notizie legate alla Chiesa di Isolabona, alla nomina di Priori e Prioresse, ad usi e costumi religiosi introdotti o aboliti, presumo che, con ogni probabilità, l’originale sia conservato presso la biblioteca dell’Arcivescovado. Comunque quello che a noi importa non è tanto l’ubicazione del manoscritto, quanto il contenuto.
Il manoscritto reca come titolo Memorie Delle Antichità D’JsolaBuona ricavate da Libri Autentici, e Da Altri Manuscritti Del fu Mòstro Francesco Cane. Compilate non che Messe in Ordine L’anno 1839.
Considerando che Gio Antonio termina le sue memorie nel 1826, mentre quelle di Francesco iniziano nel 1839 è da presumere che il padre fosse nel frattempo deceduto e che il figlio riprendesse le fila della storia del paese.
V’è subito da notare che Francesco non ha la costanza e la passione del padre. Le sue memorie non hanno una cronologia costante. Puntano più alla notizia, al fatto straordinario che non ad un diario. Basta dare uno sguardo all’indice per rendersene conto. La maggior parte delle Carte si riferiscono alla Chiesa, alla sua costruzione, al suo arredamento; in altre si parla di raccolti; di malattie contagiose (peste e colera) diffusesi nella regione; di leggi; di intrallazzi per compravendita di terreni. Sono tutti piccoli flash che vanno ad integrare le notizie trasmesseci dal padre e, in certi casi, a ripeterle. Di particolare interesse documentaristico sono i brani che si riferiscono ad intrallazzi per la compravendita di terreni appartenenti alla Chiesa nel periodo napoleonico ad opera di tre persone: Medico Guiglia, Giambattista o Giobatta Garin e Gerolamo Bosio. Costoro convinsero Gio Antonio Cane, padre di Francesco, e altri membri appartenenti al Consiglio di Amministrazione della Parrocchia, a firmare carte che poi usarono a loro beneficio per privare la Chiesa di terre e di beni.

Dal manoscritto

Memorie Delle Antichità D’JsolaBuona
Ricavate
Da Libri Autentici, e Da ALtri
Manuscritti Del fu Mòstro
Francesco Cane.
Compilate non che
messe in Ordine
L’anno 1839.

7 commenti:

  1. Quanta storia si può raccontare su un paesino...incredibile.

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  2. è una fortuna avere queste fonti storiche!

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  3. Un'informazione interessante che aggiunge un altro tassello alla conoscenza della storia del tuo Territorio, Rob. Anche se sono luoghi che non mi appartengono, è sempre bello venire a conoscenza delle abitudini, della cultura e delle attività riguardanti un'altra regione. E' un po' come viaggiare...

    Salutoni
    annarita

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  4. Bella storia ! Ti lascio um bacio e un Buon Natale e 2010.chica

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  5. Bisognerebbe andare lassù sulla cima con un geologo e vedere se è possibile capire qualcosa perché mi sembra che le testimonianze discordino. Possibile che non sia rimasta nella memoria orale questo fatto straordinario? E che nessuno racconti come fecero?

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  6. Eccomi giunta per lasciare i miei migliori auguri di Buone Feste a te e famiglia... con l’occasione un dono natalizio ti aspetta... lo puoi ritirare nel mio scrigno...
    Buona notte e buon inizio settimana... un abbraccione...
    Ciao ciao Paola

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  7. Bella storia,è sempre bello imparare qualcosa,bello il posto.
    Auguri di un felice Natale Roberta.
    Un bacione.

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