giovedì 30 dicembre 2010

Auguri di fine anno guardando il passato...il 1811 raccontato da Gio Antonio Cane

Sono questi gli ultimi giorni del 2010 e tutti noi confidiamo che il 2011 ci porti salute e prosperità. Sapete quanto io sia appassionata della storia del mio borgo quindi, non posso fare a meno di fare un cenno al passato scrivendo questo post di fine anno. Nel diario di Gio Antonio Cane, menzionato anche da Girolamo Rossi nella sua Storia del marchesato di Dolceacqua, si trovano notizie esaustive sulle condizioni di vita e sui fenomeni atmosferici che hanno, senza dubbi, condizionato lo sviluppo economico degli antenati abitatori di questo luogo. L'anno scorso pubblicai un post dal titolo Avvenimenti climatici del 1810 , oggi potremo fare dei paragoni senza condizionamenti. I primi giorni dell'anno, descritti da Gio Antonio Cane del 1811, sono caratterizzati dalla neve, tanta neve, spero in cuor mio che il 2011 non ci faccia questo saluto.
Auguro a tutti voi un fine anno sfavillante e un 2011 ricco di salute, prosperità e soddisfazioni. AUGURI♥ 
  
                                             
                                  Immagine del manoscritto originale

1811 apena si è fornito di racoglie quele ulive cascate dalle aque e vento la note del primo dell'anno 1811 e venuto la neva e continuata sino li due mediocre la note delli tre deto gennaio è ingrosciato atal modo che la matina jo sono uscito d'in casa mia e mi o visto spavento di tanta neve era in piazza ve ne era un palmo e meso amisurata jl danno delli alberi di ulive e stato notabile principalmente da bervedere sino  alla Capella di S. Roco e sino al  pian del gao sono  molti particolari che hanno avuto un danno notabile la  nostra casa nelle quatro fascie del ponte e il valonelo e alla chariera e a bronda e stato il danno di cento pezze Spagna a tutti li  alberi più giovani in questi posti si e  estimato la mancanssa di  sedici  sachi  ulive li altri non lo dico per non tediar a chi legerà 
1811  la sera delli  sedici Genaro verso  le ore mesa  di  note  e venuto  de i lonzi  o sia lanpi  e troni e  laria oscura come  una tenebra  che faceva  spavento perche  quelli lanpi  e troni  erano contro la stagione e la deta sera si e fato uscire il  Vescovo  di Savona fori della Citta e non si è  saputo dove sia andato sino che e morto nella gran Savoia da quel giorno in poi non si  è  piu potuto andare a  sentir  Messa del S. Pontefice ne a baciar il piede come si faceva avanti
il  giorno  delli dieci  cioe doppo meso  giorno e venuto  un gran vento  che a fato de  i grozzi danni principalmente  alla Marina e alla   riviera   Taggia  si  e  carcolato  che  abia  avuto  cento cinquantamila  lire di danno dal deto vento e poi li altri paesi a  porzion che tralascio per non dilungarmi più
jl giorno della Purificazione della Madona a piovuto tutto il giorno minutamente e poi non a più piovuto sino li 8 aprile.
1811 lolio in questa annata cioe il 1810 dal mese Novenbre sino il 1811 il mese Marzo che il nostro paese non aveva più ulive solo che ne  aveva Pigna Caster Baiardo siche lolio tanto alla Bordighera a xxventimiglia a Menton e a Nizza si vendeva otto franchi e meso al più nove e meso qualqueduno dieci ma pochi
le   granaglie  erano  abondante   nelli  magazini  ma a prezzo esorbitante  come  lo grano  a S.Remo si  vendeva lire ottanta  la sarmato e a Bordighera sino a novanta a Nizza si  vendeva  franchi dieci  sette il sestiero e  quasi che tutti prendeva  della sega a franchi  dodeci  il  sestiero o  veze  a  franchi nove  e dieci il sestiero  il granon lire otto  e mesa la quarta  li faiscioli lire otto  e mesa la carta e tutto questo per chi aveva denari e chi no aveva danari era fame perche nesciun ne fava lascio il vino otto parpaiole la  boteglia delle negre in  somma era una   gran miseria da ogni parte no si sentiva altro che miserie e per magior disgrazia nel 1810 la viria di S. Lucia e calato la moneta cioe  le parpaiole e li  da sordi dieci  siche quelli  che avevano lire dodeci sono arestate a lire dieci e cossi tanto  come per lo  più   come per  lo men cioè  ogni lira e  calato sordi quatro 
1811  questa annata in regola  di anni venticinque a  questa parte doveva  essere la annata bona  delle ulive ma tutti  li paesi sono restati burlati alle Marine hanno acominciato a cascare sino dal mese  Agosto  che erano già  punte
jl mese Settenbre sono cascate a forza
jl mese Ottobre hanno fornito alla Marine di racoglier  perche in vece  di esser lannata  non ve ne  era manco la  sesta parte e  le poche che vi erano non sono andate niente
Dorciaqua  dei particolari che solita avere cinquecento Rubi oglio non  hanno  potuto  aver la provista asegno che a S. Martin non vi era più  olive
jn  Isola hanno fornito di frangere la setimana della Concezion di Maria Vergine
la  nostra casa abiamo fato trenta bizache ulive hanno fato intutto bone e grame Rubi Oglio tredici
tanti particolari che faceva una giornata di ulive  facevano  Rubi sette o sia otto Oglio le prime che si sono racorte cioè  avanti li Santi perche erano sciute facevano meso Rubo per bizaca e  poi  ha piovuto alora non meritava manco racoglierle
jn questo anno le granaglie sono state pochissime perche no si era seminato  e  il  poco che si e seminato non e andato poco e niente ecetuato li faiscioli che sono stati abondati e le fiche  si  sono secate  alle  bassure e  alle montagne il  vino e stato  poco solo quarche particolar siche il mese Novenbre era già  fame erano pochi   e  pochissimi i particolari che  facesse del pane ne  fava solo le gabele una libra per sordi otto
in  questo paese e nelli altri convicini non si mangiava altro che granon in polenta erbosi e criscinzie altro no vi era nel forno
jn  questo  anno lorzo  si è  sempre  pagato lire sei  la quarta il grano lire nove e dieci e più la quarta
si  e seminato abondanza di corseghi si pagava lire sei e sette la quarta o pure si dava li faiscioli e ceci per canbio
jo ho comprato una quarta veze nergre per seminare pagate lire sei ho comprato sei quarte orzo  per seminare lo pagato  lire sette emesa la quarta
loglio da 1810 e tutto il 1811 non si mai venduto di più  di  lire dodeci o tredici il Rubo
il  vino delli paesi qui vicini si pagava lire trenta la sarmata e più e men perche alli particolari gli  fava bisogno il  denaro e alla Marina si pagava lire cinquanta o seixanta la sarmata
era poco quello che la gente beveva perche era pressioso
jn questo anno il mese Maggio si e scoperto li pedochi alle ulive  in molti posti  e una altra  cosa che si  chiama  la  mofea perche  erano negre come se fossero state afumate le piu gagliarde erano  le  piu  afumate ne era per tutte le bandie la più generale era  quella della Ciapa e il Pian del Gao e si perdeva la speranza che  non faria fruto di  due due anni. Ma  la Providenza e  grande  perche nel 1812 hanno fato fruti come le altre che non ne aveva
1811. jn questo anno e stato temperato dalle aque  bene  ripartite la  prima vera pioveva  ogni quindeci giorni  le state quasi  ogni otto  o dodeci  giorni ma  sempre aqua  minuta il  mese agosto  li ultimi  a fato due giorni di aqua e non si e più  adaquato e non ha più  piovuto sino  la note e giorno di S. Michele e si e messo il bon tempo e non ha piu piovuto sino li cinque Novenbre e  puoi  ha fato sempre sole sino li 30 Genaro e li 31 e venuto il sole e sino li 20 e 21. Marzo non ha piovuto

11 commenti:

  1. Bella e meritevole la tua azione di ricerca e conoscenza del tuo territorio e permette anche a noi lettori di conoscere di più di te e della tua realtà.

    Grazie per questo bel post e per gli auguri che ricambio di cuore affinchè vi accolga un nuovo anno di salute, serenità e prosperità.

    Rosalba

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  2. Sosto sulla tua isola ne sento il profumo e mi basta.

    Roberta tanti auguri per l'anno nuovo a te e alle persone a te care
    che sia un anno ricco di salute gioia
    e tanta serenità
    Un abbraccio
    PS grazie per gli auguri che mi hai lasciato su fb...

    Ciao all'anno prossimo!

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  3. Mi associo a Rosalba e per il 2011
    Bon Principiu e Bona Fin

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  4. Cara Roberta, tanti tantissimi auguri anche a te e famiglia, un abbraccio!

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  5. Cara Roberta, lascio a te e ai tuoi cari i miei migliori auguri di buon anno. Un abbraccio, Viviana

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  6. buon anno a te e famiglia!
    un abbraccio!

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  7. Grazie un post davvero interessante come tutto ciò che condividi con noi della tua bella isola...
    Ciao carissima Roberta contraccambio di cuore gli auguri di Buon Anno a te e famiglia e che sia un 2011 carico di pace e serenità!!!
    Un abbraccio grande!!!

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