sabato 30 aprile 2011

Archi gotici a Isolabona

Foto di Giuseppe Palmero
[...] Accesso principale (e originale) del castello di Isolabona, affacciantesi a sbalzo su quello che un tempo doveva essere una sorta di fossato di ben altra consistenza rispetto a come appare ora. Munito quindi, a quell'epoca, di ponte levatoio.
Il tipo di apertura, i materiali e la tecnica esecutiva ci fanno pensare ad un Duecento avanzato[...].


In questo modo il Professor Giuseppe Palmero descrive l'arco la porta principale del castello di Isolabona in cui è ben visibile un arco gotico.
La stessa tipologia di arco è stata fotografata e pubblicata da Luciano Gabrielli su facebook. Si tratta di un arco completo ubicato in via Santo Spirito, l'ho fotografato qualche giorno fa.




L'arco è composto da sei cunei ben levigati e lavorati di arenaria. Questo potrebbe essere l'unico arco intatto visibile nei carugi di Isolabona altri potrebbero essere nascosti sotto il manto di intonaco che nel passato ha ricoperta la pietra a vista.


Questa mattina avendo un po' di tempo a disposizione, ho deciso di fare un giro alla ricerca di elementi  interessanti. Passando da via Mulino sono subito incappata in questo.


Arco di via Molino
In questo arco sono ben visibili i primi due cunei di entrambi le sezioni, si nota che nel passato questa porta ha subito rimaneggiamenti. A me sembra che sia stata spostata in avanti con conseguente riempimento del vuoto. Sull'architrave in legno si nota la scritta 1752. Il proprietario della casa mi ha detto che l'arco era ricoperto da intonaco. L'ubicazione di questa casa è in linea d'aria sotto al castello, probabilmente la porzione abitativa più antica del borgo.
Un altro resto di arco gotico l'ho ritrovato in via Cairoli.

Porzione di arco gotico in via Cairoli
Qui sono visibili solo il primo e parte del secondo cuneo. La costruzione di una porta-finestra sovrastante lo ha interrotto. 
Questi sono particolari a cui non avevo mai fatto caso, chissà quanti altri ce ne sono e quanti altri  fotografandoli non so dare una risposta come ad esempio questo presente all'imbocco di via Santo Spirito.




11 commenti:

  1. Ottimo lavoro Roberta. Di archi nei muri del paese se ne vedono molti di fattura e pregio diverso. Alcuni sono gotici, altri romanici, ma molti sono realizzati con cunei piuttosto rudimentali. Sarebbe molto utile catalogarli tutti in modo scientifico rilevandone le caratteristiche dimensionali e costruttive così come è stato fatto per quelli di Ventimiglia Alta. Molto interessante è l'arco di via Molino. Tuttavia come si vede dal numero e dimensione dei cunei è costruttivamente abbastanza diverso da quello di via Santo Spirito, anche in questo caso comunque i cunei sembrano ben lavorati. Ovviamente la data di costruzione dell'arco è precedente a quella della porta che si vede nella foto, che come si legge sull'architrave risale al 1752 quando la precedente apertura è stata parzialmente tamponata. Da quello che si vede dell'arco di via Cairoli è difficile dire se si trattava di un arco gotico, per esserne certi bisognerebbe fare qualche rilievo dimensionale. In questo caso, a differenza di quanto ho documentato su Facebook per la porzione di paramento murario di via Veziano, quello che si vede nella foto che hai pubblicato sembra che sia parte di un arco parzialmente demolito e non un caso di riuso di materiale ladideo come nel caso di via Veziano. Quello che hai documentato all'imbocco di via Santo Spirito a mio avviso potrebbe non essere parte di un arco.

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  2. @Luciano, il proprietario della casa di via Molino, mi ha detto che all'entrata subito prima della scala, si nota che sono stati fatti dei lavori...si intravede ancora una vecchia costruzione in legno, una specie di scala...mi informo bene e poi ti dico. L'opinione che mi sono fatta guardando questo arco è che potrebbe essere stato in parte demolito e poi ricostruito con altro materiale. La mia resta comunque un'opinione da profana.

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  3. Grazie Roberta, sono curioso di avere più informazioni e appena passo da quelle parti vado a vederlo dal vivo. La ricostruzione di un arco era una pratica abbastanza frequente e spesso venivano utilizzati cunei prelevati anche da siti differenti per realizzare nuove aperture, altre volte invece venivano ricostruiti a seguito di crolli. L'analisi del contesto potrebbe aiutare a capire meglio il caso specifico.

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  4. quante cose sai vedere! bravissima!

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  5. Effettivamente sono particolari che si notano solo analizzando con cura determinati lavori... e pare anche a me che siano stati ricostruiti magari a seguito di eventi naturali o per diverse aperture...
    Proprio un gran bel lavoro cara Roberta stai selezionando informazioni preziose!!!
    Un abbraccio per augurarti un felice weekend... baciotti!!!

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  6. Mi associo a Raggio: quante cose sai "vedere", complimenti.
    E' il miglior arricchimento possibile... una ricchezza che nessuno può toglierci.
    Ciao:))

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  7. Il gotico è uno dei miei stili preferiti

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  8. Li avevo fotografati anch'io una quindicina di anni fa. Rimane una domanda. Ma perché questi archi a sesto acuto quando in contemporanea ne venivano costruiti altri a tutto sesto?

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  9. @alberto mi fa sempre piacere leggere che ciò che attira il mio interesse, siano le stesse cose che lo hanno fatto con te.
    Io porrei anche un'altra domanda, dove sono finiti gli archi? Poi se gotici o romanici non importa.

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  10. E' incredibile come i nostri centri storici, i nostri borghi antichi, si siano lentamente e gradualmente stratificati nel corso dei secoli, tanto che a distanza di centinaia di anni possiamo ancora leggerne l'evoluzione urbanistica e architettonica, fino a poterne ricostruire virtualmente il volto che avevano nel Medioevo, nel Rinascimento, nell'età barocca...
    Io non mi porrei neanche tanto il problema di ricostruzioni successive, nel passato si aveva una forte tendenza a recuperare (vedi il tabernacolo dell parrocchiale, o le colonne delle chiese antiche riutilizzate in quasi tutte le piazze dei nostri paesi ecc), meno a ripristinare: sono convinto che difficilmente nel Settecento si sarebbe ricostruito un arco gotico.
    Però gli elementi architettonici medievali riemergono qua e là nelle tessiture architettoniche successive, magari occluse, tamponate, intonacate: non si buttava mica via niente!
    Probabilmente i nostri discendenti non potranno provare le stesse emozioni: adesso si demolisce fino alle fondamenta, si ricostruisce, si scava per ricavare box interrati... Brutta aria per gli archeologi del futuro!!! Ecco una professione destinata a sparire!

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  11. Che post e che notizie interessanti ho ascoltato.
    Complimenti! Roberta.

    Un abbraccio e buon fine settimana.

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