giovedì 29 dicembre 2011

Tricholoma, romanzo di Giancarlo Castello

Ricevo dall'amico Giancarlo Castello la notizia della pubblicazione del suo romanzo intitolato Tricholoma. Un viaggio nella natura dell'estremo Ponente Ligure che l'autore conosce molte bene senza tralasciare risvolti divertenti, misteriosi e romantici. La casa editrice che ne ha curato la pubblicazione è la Philobiblon Edizioni  di Ventimiglia una coraggiosa e valida Casa Editrice che promuove da dieci anni la cultura locale, sempre alla ricerca di scrittori liguri, basandosi soltanto sul loro valore, senza pretendere nulla in cambio. Sono felice di pubblicare questo post e soprattutto, quando leggerò il libro riuscirò a capire perché Giancarlo Castello ha intitolato il suo romanzo con il nome di una specie di funghi.
Di seguito una breve scheda dell'autore.


GIANCARLO CASTELLO – TRICHOLOMA – RomanzoPhilobiblon Edizioni – Ventimiglia


Che cosa accadrebbe se nascessimo d’improvviso, a trentadue anni, privi di esperienze di vita, peggio che se fossimo senza memoria, commiserati per il nostro impaccio, come si trattasse di una menomazione?
Vincent, il protagonista, partito timidamente alla conquista della propria coscienza da ritardato, sarà testimone della più grande scoperta di tutti i tempi. Dopo alcuni squarci di felice meraviglia, ci porterà a conoscere un brillante scienziato, che ci rivelerà la sua splendida idea, attraverso spunti molto divertenti. Eppure, alcuni  gravi sospetti  gravano su quel  luminare. Due persone  sono scomparse senza lasciare traccia, probabilmente uccise,  due donne che lo scienziato conosceva bene… È ormai  impellente il bisogno di districare la densa matassa di eventi, tra i quali: una improbabile cassa d’oro sotterrata sotto il paese, animali dal comportamento bizzarro, una donna senza talento diventata grande pittrice, persino un bambino di Perinaldo, un po’ problematico, divenuto uno dei più grandi  astronomi di tutti i tempi… 
La vicenda si svolge nel Ponente ligure, immersa in quella cornice impagabile che funge da verde apparato scenografico, con le sue piante rare e farfalle uniche al mondo. L’emozione nasce anche da questi elementi, che l’autore conosce e ama profondamente.


martedì 27 dicembre 2011

Antichi Mestieri XI edizione, anticipazione foto.

Sabato 24 e lunedì 26 si è svolta a Isolabona l'undicesima edizione degli Antichi Mestieri. Ieri pomeriggio mi sono recata anch'io a far visita ai figuranti che finalmente dopo tanto lavoro, hanno potuto farci ammirare un paese in parte trasformato. La Bunda e la Piazza della chiesa infatti, ci hanno fatto ripercorrere a ritroso il tempo offrendoci caratteristici scorci trasformati per l'occasione in luoghi di lavoro mentre ,figuranti viandanti si mescolavano tra la folla. Di seguito un piccolo "assaggio" di fotografie, purtroppo ieri sera a causa di un mal funzionamento della rete elettrica distribuita, ho subito un grave danno al mio pc, sono due giorni che lavoro per sistemare tutti i programmi e per cercare di recuperare file. Appena riuscirò a mettere tutto a posto pubblicherò un video completo di mie riflessioni sulla manifestazione. Ringrazio e contraccambio di cuore tutti coloro che mi hanno lasciato gli auguri per Natale nel post precedente..


 







giovedì 22 dicembre 2011

Isolabona, Antichi mestieri XI edizione

Aspettando l'undicesima edizione degli Antichi Mestieri a Isolabona per un piacevole Natale da passare in compagnia, vi ripropongo il video dell'ottava edizione. Di seguito potrete leggere il programma con le date in cui si svolgerà la manifestazione. Informazioni reperite qui.






Per la XI volta nella sua storia, in occasione delle Feste Natalizie, il piccolo borgo ligure di Isolabona si trasforma e torna indietro nel tempo, ai primi anni del Novecento. Come da tradizione l′illuminazione elettrica del paese viene parzialmente spenta ed in tutti i vecchi fundi, al chiarore delle fiaccole, rivivono gli Antichi Mestieri. Locande ed osterie, artigiani e contadini, scene di vita domestica, animali indispensabili alla vita dell′epoca tornano ad animare il borgo, accompagnando i viandanti in un piacevole viaggio nel tempo. Anche quest′anno sarà possibile degustare cioccolata calda, vino e vari assaggi di piatti locali e prodotti tipici. Sarà poi piacevole visitare il presepe di Mario Sire ed aspettare il Natale come una volta, tutti insieme in piazza, attorno al fuoco. In questa edizione verranno proposti alcuni mestieri mai realizzati prima, grazie all′impegno dei volontari dell'Associazione Antichi Mestieri di Isolabona. La manifestazione andrà in scena sabato 24 dicembre con inizio alle ore 22,00 (locanda aperta già dalle ore 20.00, Santa Messa di Natale alle ore 24,00) e lunedì 26 dicembre, nel pomeriggio con inizio alle ore 14,30.

martedì 20 dicembre 2011

Il quadro del 1600 del Prelato Noaro di Isolabona.

Parlare di storia non è cosa semplice, raccontare la storia mediante scrittura  lo trovo alquanto difficile ma contemporaneamente affascinante. Quello che cerco di fare con questo blog è di raccontare ciò che appartiene alla memoria storica del nostro Borgo, lo faccio a volte riscontrando notevoli difficoltà. La maggior parte della storia è conosciuta ai più, alcuni "tasselli" invece mancano ma non per questo destinati a restare sconosciuti. Oggi vi voglio rendere partecipi di quanto, anche grazie ad un pizzico di fortuna, non andrà più perduto. 

Chi conosce il nostro territorio sa che è ricco di chiese, chiesette, cappelle private e pubbliche. Che la società civile di  Isolabona tra il 1600,700 e 800 era composta da Notabili molto devoti è cosa risaputa, di loro si conoscono alcuni nomi, a volte sono legati a fatti onorevoli altre invece a "birbanterie"; di questo dobbiamo ringraziare Giò Antonio Cane e suo figlio Francesco che ci hanno lasciato due manoscritti di indubbia importanza, ma i loro volti? Qualcuno potrebbe essere stato ritratto nella pittura muraria presente nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie ma sono solo supposizioni. Domenica ho concluso il mio post dicendovi che presto avrei pubblicato il volto del Prelato Noaro, colui che fu il proprietario della casa in piazza Martiri e il committente della cappella privata dedicata a Sant'Antonio. La fortuna di conoscere uno studioso di araldica e soprattutto restauratore di opere antiche, ha giocato in mio favore. Sono quasi due anni che posseggo queste informazioni oggi le pubblico anche perché si tratta dell'unica immagine rimasta del quadro risalente al 1600. 

Quadro in fase di restauro

La fotografia fu scattata circa una decina di anni fa quando l'artista Barbadirame fu incaricato dai proprietari di effettuare un restauro atto a ripulire la tela. Gli esperti che visionarono il quadro lo attribuirono con molte probabilità a Giovanni Battista Casoni, un artista ligure che nella zona di Ventimiglia lavorò molto e ritrasse molti esponenti del Clero, leggi qui

Il Prelato Noaro

Lo stemma dei Noaro
La famiglia dei Noaro del ramo di Dolceacqua e Bordighera sono oggetto di studio da parte di Franck Vigliani. Non lo è stato, fino ad ora, quello di Isolabona ma non è detto che non lo diventi svelandoci una parte di storia di questo luogo ancora sconosciuta. L'unico rammarico è aver scoperto che questo dipinto del 1600 è andato perduto, un dipinto molto probabilmente attribuito a un importantissimo esponente della pittura ligure.

Giovanni Battista Casoni Lerici (La Sp) 1610 – Genova 1686
Nativo di Lerici nel Levante ligure, Giovanni Battista Casoni (o Casone) si spostò a Genova nel 1634. Sposatosi con una sorella di Domenico Fiasella, a sua volta originario di Sarzana, ne diviene oltre che cognato anche fedele allievo e assiduo collaboratore. Dal maestro egli apprese la capacità  di dipingere favole mitologiche e raccontare momenti di intensa religiosità , spesso in chiave domestica come nella tela che qui si presenta. Particolarmente congeniale al pittore furono le scene a luce artificiale e i cosiddetti "notturni" che sulla scia di un caravaggismo di seconda generazione continuava a riscuotere grande successo presso la committenza privata locale. Lo studio sul gioco delle luci artificiali hanno interessano il Casoni fin dagli esordi, come si può constatare dalla sua prima opera certa, ossia la grande tela con la cena in Emmaus del convento della Santissima Annunziata di Levanto, firmata e datata 1641. Egli ripercorre cioè fin da subito, anche attraverso il suo maestro, le tappe della ricerca avviata dalle pionieristiche prove di Luca Cambiaso, poi messa a punto da Caravaggio e divulgata dai suoi numerosi seguaci italiani e nordici. Uno dei temi maggiormente replicati per tele da stanza dal Fiasella è proprio quello della Natività . Le numerose redazioni del Sarzana, per lo più eseguite nel periodo romano ossia agli esordi della sua carriera nella seconda metà  del primo decennio fino al 1616, anno in cui giunge a Genova, sono fortemente suggestionate dal caravaggismo nordico di Gherardo delle Notti, ma sempre saldamente ancorate a un impianto disegnativo che il Casoni invece via via abbandona, nello sfaldarsi della materia sotto l'impulso di una pennellata più materica e vibrante nell'atmosfera, indice anche di una contaminazione del naturalismo di Luciano Borzone che si fa sentire fin a subito, ma vieppiù nella maturità  del Casoni. In questa prova il pittore resta fedele fino al modello del suo maestro, che riprende con diligenza e senza invenzioni compositive, ma adotta una pennellata più morbida e sfaldata, così da poterla datare abbastanza avanti, e forse addirittura dopo la morte del maestro (1669), anche in considerazione del fatto che ne riprende esattamente un modulo di grande fortuna. Anna Orlando Bibliografia di riferimento: A. Devitini, All'ombra del Fiasella: l'attività  artistica di Giambattista Casoni, in P. Donati, Domenico Fiasella , La Spezia 2008, pp. 141-165 Informazioni reperite qui

         



domenica 18 dicembre 2011

La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.

Questa mattina con la mia nikon, mi sono recata in piazza Martiri a Isolabona per fotografare l'interno della casa che fu dei Doria e successivamente del Prelato Noaro. C'ero già stata un paio di settimane fa ma sprovvista di macchina fotografica. Questa casa è stata alcuni anni fa acquistata dall'Amministrazione Comunale dai discendenti del Prelato, il primo piano è ancora da ristrutturare mentre il secondo è stato adibito a edilizia popolare e presto, tramite bando, verranno assegnati gli alloggi.  La porta di questa abitazione l'ho sempre vista chiusa, sapevo che al suo interno vi erano degli affreschi e l'occasione di poterci entrare non me la sono fatta scappare. 


Il salone principale si presenta molto ampio sia in larghezza, lunghezza e altezza, le memorie delle persone più anziane, raccontano che qui la comunità si radunava nei giorni di festa per ballare, devo approfondire.


L'azzurro è il colore dominante, una aiuola con dei fiori e un arbusto è l'unico elemento decorativo,  un volo di rondini nel cielo azzurro fanno da contorno.


Il cornicione che delimita il soffitto dalle pareti è interrotto in tutti i quattro lati da quattro piccoli affreschi che hanno per tema il mare.

Girando nelle altre piccole camere altri particolari di quel che resta di questa casa Signorile, hanno attirato la mia attenzione. 


Questa lavorazione in gesso dovrebbe essere l'entrata della cappella di preghiera personale del Prelato Noaro. Qui ancora oggi il profumo d'incenso è facilmente percepibile.


Questa invece è il retro della porta ovvero l'interno della cappella. Nella parte color ocra, forse, era collocato lo stemma in marmo risalente al 1700 riproducente i vessilli del Noaro. Ne parlai qui


Vi sono poi due rampe di scale che finiscono nel nulla. Quella sopra è una di queste. Mi è difficile pensare, visto la volta così bassa, che potessero condurre da qualche parte. A questo elemento architettonico non riesco a dare una risposta, non potrebbe essere altrimenti considerato che non sono un tecnico. Allora chiedo il vostro aiuto visto che tra i miei lettori ve ne sono e anche alcuni molto esperti. 
Di seguito altre fotografie.




  

Qui il link per vederle con Picasa. Un piccolo tour in una casa che spero un giorno vedere recuperata come museo, un luogo questo a cui non riesco dare altra collocazione nel nostro Borgo. Nei prossimi giorni pubblicherò il volto del prelato Noaro.

venerdì 16 dicembre 2011

Croce Rossa Italiana di Ventimiglia, presenta "remember Fausto Papetti" concerti di Reddy Bobbio e il suo gruppo.



Amiche e amici lettori vorrei segnalarvi la lodevole iniziativa della Croce Rossa Italiana che vede protagonista l'amico Reddy Bobbio.

Dal sito riviera24.it leggiamo:


Il Comitato Locale di Ventimiglia della Croce Rossa Italiana e Reddy Bobbio organizzano “Remember Fausto Papetti”, due serate benefiche a favore delle popolazioni alluvionate di Genova e La Spezia. Il Concerto si terrà nei giorni di Giovedì 15 Dicembre alle ore 21.00 presso il Teatro Comunale di Ventimiglia e di Sabato 17 Dicembre presso il Cinema Cristallo di Dolceacqua sempre alle 
ore 21.00. Continua a leggere



lunedì 12 dicembre 2011

Sulla chiesa di Pigna c'è scritto: D197RIS, cosa vorrà dire?




L'attenzione durante il mio ultimo acquisto su Abebooks è ricaduta su questo libro di Nino Lamboglia. Ancora una volta non sono stata delusa, la descrizione del venditore è stata fedele, la conservazione del libro ottima, la rapidità di consegna altrettanto e la modica cifra impegnata ha permesso di arricchire la mia libreria di un pezzo che, seppur sintetico nella descrizione dei luoghi,  ha probabilmente dato in parte delle risposte a ciò che cercavo.

Nel mese di agosto durante una passeggiata a Pigna mi trovavo sulla scala che situata proprio dietro la fontana dei Canùi ( Fontana pubblica nei pressi della chiesa parrocchiale di Pigna - 1575 prima citazione come fontana delli Canoi; da Toponomastica di Pigna di GiuliaPetracco Sicardi 1962 ) e alzando lo sguardo sulle pietre della chiesa, ho notato una pietra diversa da tutte le altre su cui erano incise numeri e lettere. Ma cosa? Ho fatto vedere la fotografia a parecchie persone ma nessuno mi ha saputo dare una risposta.


Lamboglia a pag. 27 scrive:

La chiesa acquistò così il suo attuale aspetto monumentale, accentuato dalla costruzione di una serie di ariose cappelle sul lato sinistro, fra il 1570 e il 1640. 

Quindi si potrebbe ipotizzare che questa lapide stia a indicare l'anno di ultimazione dei lavori di ampliamento della chiesa, ma le altre scritte e lettere?  Cosa vorranno dire D197RIS?
Non ho trovato altri riferimenti del Lamboglia che possano aiutarmi, la ricerca continua...
Se qualcuno di voi amici pignaschi e pseudo pignaschi, o lettori capitati per caso su questo blog sapete qualcosa, ve ne sarei grata, non che mi cambi la vita sapere cosa indicano queste scritte e numeri ma, quando mi metto in testa qualcosa... 

  

domenica 11 dicembre 2011

L'Ultima Sirena e altri racconti di mare, l'ultimo libro di Marino Cassini



Domenica scorsa, nella mia quotidiana visita al Conte di Tabò per l'acquisto del pane, una piacevole sorpresa; ho incontrato Marino Cassini in una delle sporadiche visite a Isolabona. Era in compagnia di una sua cugina e stava parlando con Alberto Cane. Ci siamo scambiati un abbraccio e un bacio e qualche parola poi, dalla sua borsa di cuoio, ha estratto un dono che aveva in serbo per me: il suo ultimo libro per ragazzi illustrato dalla bravissima Lucrezia Giarratana. L'Ultima Sirena e altri racconti di mare edito dalla Erga edizioni.

Di cosa parla L'Ultima Sirena e altri racconti di mare?
Eccovi una breve ma esaustiva descrizione.

I quattro racconti presenti nel libro hanno tutti in comune un unico elemento: il mare. Passano attraverso il mistero di una sirena che canta nella Baia delle Favole di Sestri Levante ( L'ultima sirena); affrontano in chiave fiabesca un tema ecologico legato all 'amicizia che unisce due strani animali marini (Il Bernardo eremita e l'anemone di mare); rielaborano e rovesciano un tema ecologico in cui viene esaltato l'amore materno (Gli scogli dell'amore) e, infine, affidano all'umorismo e alla fantasia uno degli eventi legati al nubrifagio che sconvolse Genova nel 1970 (All'Osteria del Pesce Fritto)
L'immaginario dell'Autore, simile a quello di un pianista seduto difronte al suo strumento, cerca di toccare i tasti che la fantasia gli suggerisce, al fine di trarne un Leitmotiv che coinvolga l'amore, l'amicizia, la solidarietà, la sofferenza, il rimpianto, intervallando il tutto con "spruzzi" di grande umorismo.


Il libro è indirizzato a un pubblico dagli 11 ai 13 anni.
Se non sapete cosa regalare per Natale a chi rientra in questa fascia d'età, eccovi una proposta sicuramente interessante. Leggendolo la fantasia non troverà certo il modo di riposarsi.

sabato 10 dicembre 2011

"Parliamo di pensioni", poesia del sabato.




PARLIAMO DI PENSIONI
Di Marino Cassini

Un asino, un cavallo e un leone
discutevan con rabbia la questione
su come far quadrare a fine mese
la pensione con i pasti e con le spese.
"Trecento euro prendo e poco più
e vivo proprio peggio dei bantù.
Mangio solo paglia e un po' di fieno"
disse il cavallo in tono poco ameno.
"A chi lo dici!" ragliò l'asino spellato,
"Ho trascorso una vita da dannato
e sol duecento euro ora mi danno
e vivo derelitto e con affanno."
"Di certo più di voi son fortunato:
prendo seicento euro e tiro il fiato.
Arrivo facilmente a fine mese
perché risparmio più d'uno scozzese"
disse il leone, re della foresta,
scuotendo mestamente la sua testa.
"Ma c'è una cosa che mi fa dispetto
e che, confesso, non mi piace affatto.
Si tratta di quel dono prediletto
di cui gode da sempre il signor gatto.
Avendo sette vite, quel furbetto,
sette pensioni si gode il maledetto!"

giovedì 1 dicembre 2011

Il cielo del mese di Dicembre 2011 nel video dell'Osservatorio Astronomico di Perinaldo



Si apre oggi l'ultimo mese dell'anno Dicembre. Qui all'estremo Ponente Ligure, anche oggi è stata una giornata all'insegna del bel tempo. La temperatura è ancora mite e il sole durante il giorno ci riscalda accarezzando la pelle. Ma cosa ci riserva il cielo notturno? Confidando in nottate serene molto.
 Dal sito dell'Osservatorio di Perinaldo copio e incollo una tabella molto esaustiva degli avvenimenti celesti del mese di Dicembre 2011.
 2 Dicembre: la grande macchia rossa di Giove passerà al meridiano poco prima delle 23, attorno alle 21,30 vedremo il satellite Callisto scomparire dietro al disco di Giove riapparirà dopo le 23.
3 Dicembre, la debole cometa P/2006 T1 Levy (magn. 9) passerà a 5° dalla galassia NGC7331 del Pegaso.
6 Dicembre, la luna crescente brillerà poco lontana da Giove.
8 Dicembre, la Luna a due giorni dal plenilunio si troverà ad appena 4° dal bel ammasso stellare delle Pleiadi. La forte luce lunare non renderà facile individuare queste stelle.
10 Dicembre, eclissi lunare totale visibile solo in parte e in condizioni sfavorevoli dall’Italia . Quella di questa notte sarà la Luna Piena più alta sull’orizzonte dell’anno!
13 Dicembre, a partire dalle 19 fin quasi alle 21 sarà possibile osservare l’ombra del satellite Ganimede sul disco del pianeta Giove, poco più tardi, attorno alle 21,30, il satellite Europa transiterà davanti al pianeta.
14 Dicembre, massima attività delle meteore Gemidi. Attese fino a 100 stelle cadenti all’ora. Le osservazioni saranno disturbate dalla presenza della Luna che sorgerà intorno alle h22.
Notte tra il 16 ed il 17 Dicembre, la Luna calante si troverà poco lontana da Marte nella seconda parte della notte.
20 Dicembre, nel cielo mattutino un falce di Luna, la stella Spica della Vergine e Saturno formano un caratteristico triangolo celeste.
22 Dicembre – (06h30m – Tmec) solstizio d’inverno, il giorno più corto (e la notte più lunga) con le ombre più lunghe.
Notte tra il 22 ed il 23 Dicembre, massimo delle meteore Ursidi, non sono attese molte meteore, circa 10 ogni ora durante la massima attività (alle 3 di notte del 23 Dicembre) ma l’assenza della Luna favorirà certamente la visibilità anche delle meteore più deboli.
23 Dicembre, prima dell’alba non molto alti sopra l’orizzonte EST troveremo Mercurio ed una sottile falce di Luna crescente.
26 Dicembre, nel cielo serale, poco dopo il tramonto del Sole, una falce di Luna crescente e Venere brilleranno vicine sopra l’orizzonte OVEST.
Legenda: Evento visibile ad occhio nudo  Evento visibile con l’ausilio di un binocoloEvento visibile al telescopio.
Come avete potuto leggere ci aspetta anche una eclissi lunare totale,il 10 di Dicembre, purtroppo visibile solo in parte dall'Italia ma il fatto che avvenga nel giorno della luna piena, lo trovo straordinario, quindi tutti con il naso all'insù! Il video realizzato dall'Osservatorio Gian Domenico Cassini di Perinaldo è come sempre molto ben realizzato e merita di essere visionato e divulgato.