sabato 25 ottobre 2008

Risparmiare si deve, bisogna volerlo.


Ieri l'amico Fuin, in un suo commento ha fatto una riflessione inerente al risparmio energetico.

Giustissimo, dobbiamo cercare in tutti i modi di risparmiare anche se le mode ci portano a scialacquare.

Le luci della piazza del Buteghin sicuramente, non sono a risparmio energetico, le luci che non ci sono nella zona cimitero, nel castello e sul campanile, e in altre zone compensano questo sperpero.

Questa duplice faccia del nostro paese mi fa riflettere.

Il buon senso non c'è.

Trovare una via di mezzo che possa accontentare tutti e risparmiare risorse è sicuramente possibile, ma chi si prende l'incarico?

L'amministrazione continua a tacere!!!!

Di seguito ho inserito da www. Terraligure.it

la storia della corrente elettrica a Pigna, Isolabona, Apricale e Buggio è molto interessante.


di Christiane Eluère

L’ELETTRICITA' A PIGNA E NELLA VAL NERVIA
Pigna si dota della luce elettrica molto presto: Grillo Marcello, Marcé, aveva sposato la figlia del prefetto di Cuneo che aveva portato in dote 300.000 lire. Marcello, investe quei soldi nella costruzione della prima centrale elettrica di Pigna; una delle prime in Liguria, dando cosi a Pigna l'illuminazione, ancor prima di Sanremo. Siamo nel 1901.
La Centrale era adiacente al fiume, in corrispondenza della casa di Minico U Cioca (bivio di Gouta). Nel 1925, a causa di un ingrossamento del torrente Nervia, e di una frana che aveva portato via il canale d'acqua che alimentava la turbina, la centrale viene spostata più a monte dove si trovava già la segheria ed un frantoio di Giacomo Manesero.
In un primo tempo Marcello aveva previsto di fornire energia elettrica oltre che a Pigna, anche a Isolabona ed a Apricale. Tuttavia, nel 1927, Marcello che aveva due figli impiegati in altre attività, e che non avevano intenzione di rilevare la Centrale, la vende per 60.000 lire a Giacomo Manesero. Il frantoio ed i suoi macchinari vengono trasferiti a Lago Pigo, nel frantoio dei Manesero (Antonio).
Giobatta Manesero figlio di Giacomo (1850-1928), potenzia la Centrale; compra una turbina e un alternatore, aumenta la portata del canale a 300 litri al secondo attraverso una caduta di 15 metri, producendo una potenza di 45 cavalli. La segheria viene collegata alla centrale, ed alla sera, quando la segheria si ferma, viene erogata energia elettrica a Pigna.
All'inizio degli anni 30 si verifica un considerevole aumento dei consumi, nuove utenze si collegano, ed in particolare le falegnamerie di Censin e di Belolo, allora si rende urgente il potenziamento del canale, aumentandone la portata a 600 litri al secondo e arrivando a 90 cavalli di potenza. Cio era possibile solamente nel periodo invernale, quando maggiore era la portata del torrente Nervia. Allora Giobatta Manesero compra una caldaia a vapore, che durante il periodo estivo faceva funzionare la segheria e la sera andava in ausilio alla centrale elettrica.
Nel 1934 viene portata l'energia elettrica a Castel Vittorio.
Nel 1936 per fronteggiare l'aumento dei consumi, Giobatta Manesero compra a Genova dalla ditta S. Giorgio, un motore industriale per la produzione di energia elettrica, il motore di fabbricazione tedesca era alimentato a gasolio.
Nel 1950 per fare fronte ad una sempre maggiore richiesta di energia elettrica, i Manesero comprano un nuovo motore (per nave) a Savona il quale alimentato a gasolio, forniva una potenza di 150 cavalli. Questo motore ancor'oggi è presente sul posto.
Nel 1959 per riuscire a fronteggiare un insistente aumento dei consumi ed alle proteste degli utenti, una linea di 12.000 volts è congiunta alla Società CELI, (attraverso una cabina a Isolabona). Con questa linea ausiliaria l'energia diviene sufficiente in paese. Le cabine con i trasformatori: 12.000\ 125\ 220\ e 380 trifase per uso industriale, erano collocate a S. Tommaso, presso Villa Lucrezia, e nel campo Giaira (attuale Campo Sportivo)
Nel 1965 in seguito alla legge di Nazionalizzazione dell'Energia Elettrica la centrale viene comprata dall'ENEL che, per disposizione di legge, fa demolire tutta la parte elettrica. In questo momento, la centrale serviva 1500 utenze tra i paesi di Pigna e Castelvittorio.
Giobatta Manesero, l'uomo che aveva seguito passo passo la crescita della centrale, rimane colpito da questa inutile distruzione. Per lui sarebbe bastato farla funzionare, anche se scollegata dalla linea.
I lavoranti della centrale erano:
Manesero Giobatta
Manesero Giulio
Manesero Luigi
Littardi Giuseppina (la moglie di Giobatta, curava la parte amministrativa)
Giauna Giacomo (Giaco u Magiu)
Giovanni Franchini (Crataccio)
Caviglia Aldo (di Castelvittorio)
Littardi Marino (Mariu u Cera)
(queste informazioni sono state gentilmente fornite da Manesero Giulio).

1901 – mese di ottobre, Festa di S. Tiberio
La prima comparsa in casa del Sig. Marcello Grillo al Corso de Sonnaz della luce elettrica.
Dicembre: festa solenne di Natale. Alla messa di mezzanotte al Gloria compare per la prima volta la luce elettrica in chiesa e nei principali posti del paese
1902, gennaio: Collaudo di detta luce elettrica con l’intervento del Sottoprefetto di Sanremo, con altri personaggi e consiglio di questo Comune in casa di Toesca Antonio.
(dal Diario di Lodovico Rebaudo, mio nonno – Maria Luigia Littardi)

A Buggio, una centrale elettrica venne installata nel 1928 (un pilone è ancora visibile). E un farmacista, Giovanni Pastore il finanziatore di questa centrale che portava la luce a Buggio dal 1928.

4 commenti:

  1. Anche a Rocchetta c'era una centrale che forniva l'energia elettrica! Mi informo meglio e poi ti dico!

    Mi viene da fare una considerazione: quando non c'era niente, si aveva tanto: l'ospedale a Dolceacqua, il pastificio e la cartiera a Isola, si distillava la lavanda... Chi ricorda altro?

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  2. @Raggio, aspetto tue notizie.

    OT. Il piccolo maggiociondolo lo coccolo ancora quest'inverno poi lo trasferiamo a Rocchetta.

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  3. Bisogna ridurre i livelli di elettricità e pure di acqua.

    Buona domenica gturs.

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  4. Che dire, sono rimasto basito da queste informazioni!
    Mi chiedo come sia possibile un decadimento simile: un tempo la vallata era molto produttiva ed autosufficiente, ora sembra che se non ci fossero i vari Montecarlo, Ventimiglia e Sanremo a darci servizi e lavoro saremmo del tutto fermi ...
    Fa ragionare questa cosa ...

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