mercoledì 22 aprile 2009
Viburnum opulus, palla di neve
In questi giorni nel mio giardino i fiori da bulbo hanno lasciato il posto ai fiori delle piante.
Vi è un albero dai fiori bianchi, uno dai fiori viola e un'altro ancora dai fiori gialli.
Oggi vi voglio parlare di quello dai fiori bianchi cioè del Viburnum opulus meglio conosciuto come Palla di neve.
Questo Viburno nella nostra zona, viene coltivato per poi venderne le fronde recise nel momento in cui i fiori non hanno ancora raggiunto la massima fioritura.
Nel calendario celtico Viburnum opulus è l’albero sacro legato a Ngetal, il tempo dell’anno che va dal 28 ottobre al 24 novembre. I nati in tali giorni posseggono forze nascoste e sono animati da segreti motivi. Il consiglio per essi è di usare con saggezza le proprie capacità di indagine.
Mi piacerebbe sapere dai miei lettori, sparsi un po' in tutta Italia, se hanno mai comprato o visto queste fronde nei negozi di fiori o meglio ancora se nei vostri giardini è abitudine coltivare questa pianta.
E se tra di voi c'è qualcuno nato nel periodo tra il 28 ottobre e 24 novembre potrebbe spiegarci in cosa consistono le "forze nascoste e sono animati da segreti motivi".......
Di seguito, per chi è interessato, ho pubblicato una scheda botanica completa tratta da Funghiitaliani , sito in cui si possono trovare tantissime informazioni relative a piante e fiori commestibili e non.....
Viburnum opulus L.
Sinonimi
Viburnum opulus L. var. americanum Aiton
Viburnum opulus L. var. trilobum (Marsh) McAtee
Viburnum trilobum Marsh
Viburnum trilobum subsp. opulus R.T. Clausen
Tassonomia
Regno: Plante
Divisione: Magnoliophiyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Dipsacales
Famiglia: Caprifoliaceae
Genere: Viburnum
Nomi italiano
Oppio, Palle di neve, Sambuco rosso, Sambuco d’acqua, Oppiono
Nomi locali: bale ’d fioca, rusej, paugnat.
Etimologia
Il termine latino Viburnum, può riferirsi al suo significato di “lentiggine” per l’aspetto della corteccia oppure a vincio = lego, per l'uso che se ne faceva anticamente; il nome specifico opulus che è l’antico nome dell’Acero, è dovuto alla somiglianza delle sue foglie a quelle di questa pianta.
Descrizione
Arbusto deciduo, con chioma ovato-arrotondata, raramente assume la forma di modesto albero alto fino a 3-4 metri per 3 di diametro; corteccia del tronco e delle superfici dei rami più vecchi chiaro-grigiastra con toni giallo-bruni e presenza di evidenti lenticelle; rami più giovani angolosi e lucidi.
Foglie
Opposte, 3-:-5-lobate, margine con denti irregolari e arrotondati; pagina superiore glabra e di colore verde scuro, pagina inferiore finemente pubescente e leggermente più chiara; picciolo con evidenti ghiandole nettarifere verdastre, poste nella sua porzione superiore.
Fiori
Riuniti in corimbi glabri, ombrelliformi, di circa 7-:-12 cm di diametro; fiori leggermente zigomorfi, con calice gamosepalo diviso i 5 lobi triangolari e corolla gamopetala biancastra, divisa in 5 lobi patenti, o anche ± revoluti, all'incirca circolari; i fiori periferici all'infiorescenza hanno dimensioni maggiori di quelli interni, e sono sterili, molto profumati, hanno la funzione di attirare gli insetti impollinatori; i fiori fertili, interni all'infiorescenza, portano 5 stami con antere giallastre, pistillo con stigma generalmente 3-lobato.
Frutti
Si tratta di drupe, contenenti un unico seme, che si sviluppano nella parte centrale dei corimbi; non commestibili e lievemente tossiche per gli esseri umani; questi frutti lucidi e inizialmente verdi, in Agosto-Settembre, con la maturazione, assumono un bel colore rosso.
Periodo di fioritura
Fiorisce da Aprile a Luglio.
Territorio di crescita
Specie spontanea di Europa, Asia e Africa nordoccidentale. Nel nostro Paese è maggiormente diffusa nelle Regioni settentrionali, diventando più rara al Sud; non confermate le voci che lo indicano presente in Puglia (penisola Salentina) ed in Valle D’Aosta; è assente in Calabria, Sicilia e Sardegna.
Habitat
Cresce spontaneo nelle zone umide del sottobosco, dalla pianura fino a 1200 metri slm.
Somiglianze e varietà
Viburnum lantana possiede foglie nettamente dentate, fiori omogenei e tutti fertili, bacche rosse ovali, quasi appiattite.
Specie protetta
L. R. 28/10/2002, n. 39 Lazio, "Norme in materia di gestione delle risorse forestali"; vd. Art. 30 e all. B.
L. R. 24/03/2000, n. 27 Umbria, "Piano Urbanistico Territoriale"; vd. Art. 12, comma 2, e all. A.
L. R. 18/04/1995, n. 33 Veneto, "Tutela del patrimonio genetico delle specie della flora legnosa indigena nel Veneto"; vd. Art.1 e all. A.
Costituenti chimici
La corteccia contiene tannini, acidi organici (valerianico, formico, salicilico), un eteroside, resina acida, viburnina, un glucoside amorfo, cera, gomma, fitosterolo, fitosterolina, sostanze pectiche, gli acidi acetico, oleico, valerianico, linoico, caprilico, cerilico e palmitico.
I frutti di viburno contengono saccarosio, proteine, isovaleriana, acido tannico, vitamina С.
Uso alimentare.
In Europa, nelle vecchie pubblicazioni scientifiche, si sosteneva che l’ingestione delle bacche potesse causare un serio avvelenamento, fino alla morte; in realtà le bacche hanno un livello di tossicità molto modesto e solo l’ingestione di frutti acerbi o in grande quantità può provocare fastidi come diarrea o vomito; tuttavia il sapore aspro e l’odore ingrato rendono il frutto poco interessante da un punto di vista alimentare, specie da crudo.
Le bacche secche vengono commercializzate per il loro contenuto in vitamina C .
Il Ministero della Salute, nel novembre del 2004, ha inserito i derivati dalla corteccia di Viburnum opulus nella lista di piante non ammesse negli integratori alimentari ma solo nei prodotti farmaceutici ed erboristici, ad uso terapeutico.
Uso Farmacologico
L’estratto di corteccia ha proprietà antiossidanti. In Russia dalla corteccia e dai frutti si ricavano decotti ed estratti alcolici usati soprattutto come antiemorragici ( utero, stomaco, emorroidi ).
Questi preparati hanno anche proprietà ipotensive, cardiotoniche, calmanti, spasmolitiche ed antinfiammatorie.
Medicina alternativa e Curiosità
Le sostanze contenute nella corteccia le conferiscono proprietà antispastiche, astringenti e sedative, specie sulle pareti uterine. Un tea ricavato dalla corteccia disseccata può essere usato per dare sollievo a tutti i tipi di spasmi, compresi i dolori mestruali, i crampi successivi al parto o all’interruzione di gravidanza. Foglie e frutti sono emetici, antiscorbutici e lassativi.
Dalla corteccia fresca si ricava un rimedio omeopatico, usato nel trattamenti di dolori mestruali e dopo il parto.
Dai frutti si ottiene una tintura rossa e dalle bacche disseccate si può fare un inchiostro.
11 commenti:
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Ho un bellissimo esemplare di viburnum opulus, palla di neve proprio difronte alla mia camera da letto.Quando è fiorito, è una meraviglia! Peccato che i suoi fiori durano poco...Mio marito è nato il 28 di ottobre e, credimi,è un misterioso per natura!
RispondiEliminaGrazie per la scheda.
Confesso che non è una delle mia piante preferite, anche se è vero che la sua abbondante fioritura conquista l'occhio.
RispondiEliminaIl Viburnum opulus segue al Viburnum tinus, i cui fiori, seppur più piccoli e color crema, mi attirano maggiormente. E pensare che fano parte di quella bella famiglia - caprifoliaceae - che include l'elegante e odorosa lonicera!
Una buona serata, Roberta.
Rino.
Il viburno di cui tu parli non l'ho mai visto dalle mie parti. Sul mio balcone e in tutta la zona cresce un tipo di viburno che si coltiva in vaso e nelle siepi. Non credo di aver visto arbusti o alberi. Quello della tua foto è bellissimo.
RispondiEliminainteressantissimo....non mi sembra di vedere in giro questi alberi ma sarò un'attenta osservatrice! un bacioneeeeeeee
RispondiEliminaBrava, Rob! Stai diventando sempre più brava e completa nel fornire informazioni di botanica. Ormai, farò riferimento a te per la classificazione delle piante così mi dai un bell'aiuto per Scientificando;)
RispondiEliminaIl viburnum opulus si trova ancora in quello che era il giardino di mia suocera. Dei bei ricordi sono legati a questa pianta che, quando è in fiore, è una vera meraviglia.
baci
Ciao Roby,
RispondiEliminabellissima pianta, magistrale presentazione!
la parte chimico-farmaceutica è la mia preferita!:-):-)
abbraccio
g
Complimenti per le informazioni dettagliate che ci offri per questa bellissima pianta!!
RispondiEliminaciao
Maria Rosa
Ahimè Roberta, non ho un giardino!
RispondiEliminaPIA
RispondiEliminaciao ho da poco comprato una palla di neve da sistemare in giardino in un grande vaso,non conoscevo questa pianta ma appenal ho vista mi ha colpita ...non so perchè i suoi fiori cosi regali mi hanno ammaliata
voglio precisare che sono nata il 29 ottobre e mi paicerebbe sapere che nesso c e tra la pianta e i nati in questo periodo...io amo tanto il mistero ,ho un carattere forte e deciso
se qualcuno può rispondermi grazie anticipatamente
la scopoletina non è il principale costituente della corteccia ?
RispondiEliminaENZO
RispondiEliminaCe l'ho anch'io!! In questo periodo (seconda metà aprile) è proprio come in foto con le 'palle' ancora piu' sul verde che sul bianco. Diventa bellissima nel giro di una-due settimane