martedì 30 novembre 2010

Lucrezia diventa fumetto...e le nostre Cubaite?

Il personaggio di Lucrezia, la sposa che si ribellò allo "Jus primae Noctis" a Dolceacqua, diventa un fumetto. Trovo molto interessante questo progetto. Ho sentito dire che a Dolceacqua il Sindaco pensa solo al turismo, da frequentatrice e non cittadina di Dolceacqua, come dagli torto? Non è forse il turismo un settore trainante dell'economia? Se solo il nostro Sindaco facesse un quinto del lavoro in questo campo di quello che fa Fulvio Gazzola, Isolabona sarebbe tutta un'altra cosa. Si è vero mi piacerebbe avere un libro fumetto dedicato alla Cubaita!!!


Immagine reperita in rete

La presentazione avverrà sabato 4 dicembre alle 16 e 30 presso la libreria Mondadori di Ventimiglia, saranno presenti lo sceneggiatore Andrea Scibilia e il disegnatore, autore della copertina, Alessandro Scibilia.
Attorno al personaggio di Lucrezia, si possono leggere diverse storie, soprattutto di carattere fantasioso, ma una tra tutte prevale e cioè il riconoscersi da parte dei dolceacquini nel gesto di ribellione, il lavar via l'onta delle umiliazioni subite da parte dei Doria.
Ecco cosa scrivono sul sito Cartoonmag

[...] Chi era Lucrezia?

Per capirlo bisogna ripercorrere la storia e il folklore di Dolceacqua. Il marchesato di Dolceacqua venne sconvolto, nell’arco di pochi anni, da una serie di calamità che misero a dura prova i suoi abitanti. Carestie, siccità, inondazioni, sciami di cavallette, epidemie e, ultima, la famosa peste del 1348 che vide tra le sue vittime eccellenti il signore del Marchesato, Morruele Doria. Con la popolazione ridotta allo stremo e il posto di sovrano vacante, cadde ogni ostacolo alla nomina di Imperiale Doria, da tutti conosciuto come il “Tiranno”, a nuovo signore alla guida del Marchesato. Oltre alle sue campagne di saccheggi e ruberie e alle stragi e torture da lui ordinate, Imperiale è ricordato, secondo la tradizione, anche per l’istituzione dello ius primae noctis, il diritto del signore di trascorrere, in occasione del matrimonio di un proprio suddito, la prima notte di nozze con la sposa. Tra le donne vittime del Tiranno, le cronache parlano di Lucrezia, la sposa che rifiutò di sottomettersi a lui e che per questo venne gettata nelle segrete del castello dei Doria e lasciata morire di fame e di sete. Continua a leggere.


venerdì 26 novembre 2010

Il cielo di dicembre ci regalerà le Geminidi

Oggi il freddo si è fatto sentire prepotentemente. L'ultimo mese dell'anno è alle porte e cosa ci preserverà? Chissà! La mia amica Nadia, molti mesi fa mi parlò di un vecchio proverbio, in pratica bisogna segnare il tempo dei primi dodici giorni dell'anno che equivalgono ai dodici mesi a venire. Lei lo ha fatto, a gennaio, e la pioggia e il freddo hanno dominato!!! Staremo a vedere. Un altro proverbio cita:
" In dicembre altro non hai da fare che stare al caldo e riposare ". Se conoscete altri proverbi non esitate a scriverli.
E il cielo cosa ci riserva? Anche in questo mese uno sciame meteoritico, quello delle Geminidi, che sarà visibile a occhio nudo con il massimo picco tra il 13 e 14 dicembre con ben 100 meteori all'ora. Il 22 dicembre ci sarà il solstizio d'inverno alle ore 00 e 38 minuti (Tmec), il giorno più corto con le ombre più lunghe. Per tutti gli interessati, propongo il consueto video realizzato dall'Osservatorio di Perinaldo che come ogni mesi ci regala una descrizione del cielo con i pianeti e le stelle.
 


mercoledì 24 novembre 2010

Foto d'altri tempi... nella Brigna Club






Oggi un amico, Giannino, mi ha inviato alcune fotografie che oserei definire anticate. Gli scatti sono stati fatti nell'ormai quasi dimenticato Brigna Club. Quello che per molti è stato un centro di aggregazione "fai da te" che ha lasciato ricordi indelebili dal tempo. Alcuni personaggi ripresi li ho riconosciuti, mi sembra di vedere un Alberto Cane sbarbato, Giannino Cane e Giacomino Rodini ma altri proprio no. Chi mi aiuta? Nell'albun fotografico delle vecchie foto di Isolabona, quello che segue


vecchie foto Isolabona

ho inserito le altre. Ringrazio Giannino per la sua preziosa collaborazione all'arricchimento dei contenuti fotografici.

domenica 21 novembre 2010

Quando nell'alta valle Nervia esisteva la Lebbra


Cercare notizie relative alla storia della nostra valle, ti porta a scoprire aspetti poco piacevoli ma non per questo non importanti e da tenere nascosti. È quanto mi è accaduto qualche giorno fa quando, ho scoperto un brano che racconta le condizioni di salute degli abitatori dell'alta valle nei primi anni dell'ottocento. Il quadro che ci viene descritto non è confortante, il degrado e le pessime condizioni igieniche ne sono la causa. La fonte è il Journal complémentaire du dictionaire des sciences médicales, Volume 4 del 1819. In questo giornale complementare, viene condotto uno studio sulle famiglie esistenti di lebbrosi nell'Europa Meridionale. A pagina cinque di questo tomo, si parla della nostra valle. Ho chiesto all'amica Nadia Veziano di tradurmi le pagine che parlano appunto di queste zone. La ringrazio per la sua collaborazione. 
L'unica riflessione che mi viene da fare riguarda la considerazione di questa malattia come una malattia ereditaria, credenza che fino il XIX secolo sembrava veritiera e, come leggerete nel brano, anche qui creduto a discapito della verità. La lebbra è una malattia contagiosa dovuta ad un batterio. Ma questo fu scoperto più avanti. È la prima volta che leggo della presenza di questa malattia nella nostra valle, se qualcuno che mi legge  possiede memorie tramandate, voglia cortesemente scriverlo.

[...]  GIONALE COMPLEMENTARE DEL DIZIONARIO DI SCIENZE MEDICHE VOL.4 DEL1819.

Entrando nella valle del NERVIA, dopo Ventimiglia, trovai a Isolabona, Dolceaqua ed Apricale la maggior parte degli abitanti, poveri e ricchi, affetti da vesciche pruriginose, da croste vivee farinose che chiamavano "mal salso ", e che consideravano come sali che fuoriuscivano normalmente dal loro corpo. Io ne attribuii la causa all' aria calda e umida della valle, alle acque stagnanti del torrente che la attraversa e  alla sporcizia delle abitazioni e delle persone; indicai ai sindaci, ai preti e a quella specie di medici che mi accompagnavano da un comune all' altro, come bagni salutari, delle acque minerali sulfuree che scprii lungo la strada. 
Arrivai a Pigna, grosso borgo in cima alla valle, proprio il giorno del CORPUS DOMINI, un'ora prima della processione, e le processioni mi sono sempre state utili per giudicare l'insieme di una popolazione; mi sistemai nel posto migliore per vederla sfilare e in mezzo ad un gran numero di persone vidi diversi visi deturpati da escrescenze orribili e dallo sguardo selvatico. Questa visione mi turbò profondamente e divenne l'argomento delle prime domande che rivolsi alla riunione generale dei notabili che avevo convocato in virtù delle notizie delle quali ero portatore. Venni cosi a conoscenza, dalle risposte che mi furono date, e dai registri pubblici che consultai, come al solito, che c'erano ancora a Pigna 4 famiglie discendenti di vecchie famiglie di lebbrosi, che si erano stabilite nella zona, e che a Castelfranco(Castelvittorio), paese su un'altura vicina, ve ne erano quindici o sedici: che per un abuso di legami consanguinei, questa malattia si trasmetteva di generazione in generazione, ma che non si trasmetteva per frequentazione, nè per contatto; che cominciava a manifestarsi verso i 25 anni e colpiva persone fino ad allora perfettamente sane; che il suo sviluppo era all'inizio lento ma in seguito la lebbra aggrediva velocemente e verso i 45 anni il malato moriva; e che a Pigna ne morivano mediamente 2 o 3 all' anno. 
Visitai senza tardare i soggetti affetti che vidi alla processione e andai in seguito a Castelfranco dove annotai con la mia matita i tubercoli e le altre caratteristiche specifiche della lebbra che ebbi modo di vedere[...].
 

venerdì 19 novembre 2010

L'ultimo saluto a Martino

Oggi la nostra piccola comunità darà l'ultimo saluto a Martino. La sua giovane vita stroncata appena a 33 anni per un'assurda coincidenza, trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ciao Martino anche da parte mia.

giovedì 18 novembre 2010

Quinta edizione della giornata della storia a Ventimiglia, interverrà Pier Paolo Cervone

Ricevo dall'amico Marco Lorenzi, il comunicato stampa dell'incontro che si terrà  a Ventimiglia presso la nuova biblioteca Aprosiana sabato 20 novembre relativo alla "V edizione della giornata della storia", dedicata in particolare ai 150 anni dell'Unità Nazionale. L'ospite e relatore sarà Pier Paolo Cervone che parlerà affiancato da Diego Marangon della libreria Casella. Per maggior informazioni, leggete il comunicato.
 
Come di consueto anche il Comune di Ventimiglia, l’unico assieme a soli altri quattro centri liguri, sarà coinvolto nella 5^ edizione della Giornata della Storia, manifestazione quest’anno in particolare dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia
Sotto l’egida della Federazione Italiana Giochi Storici, con il patrocinio dei locali Assessorati alla Cultura e allo Sport, Turismo e Manifestazioni, e l’organizzazione coordinata dell’Ente Agosto Medievale, dellaCompagnia d’i Ventemigliusi, del Museo Civico Archeologico G. Rossi e dell’Associazione Culturale Liber Theatrum, oltre al supporto logistico della libreria Casella, quest’anno in realtà gli eventi saranno più di uno, spalmati nel prossimo fine settimana. 
Si inizierà infatti sabato 20 novembre - appuntamento alle ore 17.00 - nella Nuova Biblioteca Aprosiana in Via Cavour 59/61 ospite Pier Paolo CERVONE che, introdotto dal Dr. Diego Marangon, e partendo dalla presentazione del suo ultimo interessante lavoro “La Grande Guerra sul Fronte Occidentale. Marna, Verdun, Somme, Chemin des Dames” (Mursia Editore) dedicato in particolare alle quattro battaglie più cruente e importanti che si sono combattute, durante la Prima Guerra Mondiale, sul suolo francese, non mancherà certo di fare riferimento anche al fronte italiano ed alla situazione politica del periodo precedente e successivo alla Grande Guerra. 
Caratteristica di tutti i fronti del primo conflitto mondiale e praticamente di tutte le battaglie che si sono combattute, fu infatti l’innumerevole numero di perdite umane che le hanno caratterizzate e che hanno visto contrapporsi, oltre a quello italiano, gli eserciti di Germania da una parte, Francia, Gran Bretagna e infine Stati Uniti dall’altra. 
Testimonianze di generali, ufficiali e semplici soldati, che hanno effettivamente partecipato ai combattimenti, riempiono le pagine di questo ottimo lavoro, in cui si analizza il primo vero conflitto dell’era moderna. Quello che ha visto usare per la prima volta i carri armati e più tardi il massiccio impiego dell’aviazione, ma ricordato anche come la guerra in cui per giorni non accadeva nulla e poi improvvisamente tutto si tramutava in una carneficina, anche dovuta all’utilizzo di armi terribili come il gas nervino. 
Particolarmente curato il profilo dei generali che per quattro lunghi anni si ostinarono inutilmente a cercare una soluzione cruenta alla estenuante, logorante ed infinita “guerra di trincea” senza trovare un esito positivo, ma solo provocando un incredibile ed altissimo numero di morti da ambo le parti. 
  
Un lavoro accurato quello di Pier Paolo CERVONE, ligure di Finale Ligure, giornalista, caposervizio al quotidiano LA STAMPA, da sempre innamorato della Storia e dei suoi personaggi, che con Mursia ha peraltro pubblicato in passato anche Enrico Caviglia l’anti Badoglio e Vittorio Veneto l’ultima battaglia, oltre ad aver curato nel 2009 I dittatori, le guerre e il piccolo re, il diario di Enrico Caviglia.   
  
Secondo appuntamento il giorno successivo – domenica 21 novembre alle ore 15.30 - sempre nei locali dellaNuova Biblioteca Aprosiana, ospite l’ambasciatore Boris BIANCHERI, da sempre legatissimo alla città di confine che, introdotto dalla Prof.ssa Daniela Gandolfi, farà un passo indietro nella storia ancora più grande, dedicando la sua attenzione a Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il “Gattopardo”. 


L’ingresso è naturalmente libero. 
  
INFO: 338.6273449

martedì 16 novembre 2010

Cercasi notizie sulle tradizioni dei fuochi e falò Liguri

                                Immagine reperita in rete

Questa sera, aprendo il blog, ho trovato un commento lasciato da una antropologa nel post che dedicai ai falò di San Giovanni questo. La studiosa pone alcune domande riguardo la tradizione ligure dei falò. Personalmente, prima di risponderle, dovrò rileggermi alcuni scritti che posseggo. L'unica certezza che ho è che i falò venivano accesi nel passato anche in altri periodi dell'anno come ad esempio quello della notte di Natale, tradizione ancora viva e molto sentita nei paesi di questa valle. "Aspettando i fuochi" è solo il titolo  che ho dato a questo post. Se voi che mi leggete da queste terre avete notizie utili, non esitate a lasciare una traccia, se non lo fate direttamente qui, fatelo sul mio profilo di Facebook, oppure contattate direttamente la studiosa. In poco più di una settimana, questo blog, ha ricevuto l'interessamento da parte di studiosi riguardo temi qui trattati. Non posso che ritenermi felice. Presto vi parlerò di un'altra ricerca in corso.

L'antropologa scrive:
[...] Ciao, sono un'antropologa e ho condotto una tesi sul significato del falò di un piccolo villaggio della Lombardia. Ora per motivi lavorativi mi trovo a contatto con le usanze liguri e noto che nella tradizione culturale recente permane un significativo ricordo dei falò. Ciò oltre a rendermi personalmente felice mi apre alcune questioni che vorrei condividere col forum:
- i falò liguri in quale periodo dell'anno si concentravano? solo a san giovanni?
- esistono ancora comuni o piccole comunità che accendono falò?
- i fuochi d'artificio hanno sostituito i falò? le due cose avvengono contemporaneamente?
- a cosa corrisponde il nome "aspettando i fuochi"? si tratta di un'associazione ligure? oppure è un evento culturale/commerciale?

Prego sinceramente chiunque abbia informazioni a riguardo di contattarmi al seguente indirizzo: giorginena@yahoo.it

ringrazio e saluto: Elena [...]

 

giovedì 11 novembre 2010

Abercrombie & Fitch di Milano, che spettacolo!!!


Questi sono stati per me giorni di silenzio forzato. Mi sono allontanata dal paesello per andare nella mia Brianza, nel mio paese natale, Arcore. Una toccata e fuga, ho avuto il piacere di rivedere vecchi amici e amiche e passare con loro momenti in allegria ricordando il passato, una grande gioa e il merito è tutto della mia cara Amica Donatella, che ha saputo rintracciare tante persone e organizzare una cena. Ieri, prima di ripartire, ho trascorso tre ore a Milano e non mi sono fatta sfuggire l'occasione di fare acquisti da Abercrombie & Fitch, il negozio, forse, più in voga, tra chi ama la moda casual. Dire che ne sono rimasta affascinata è poco. Il profumo che si respira è inebriante, le luci sono soffuse e colorate, la musica altissima. I commessi sono tutti giovanissimi e bellissimi, l'ordine negli immensi espositori impeccabile. A dir la verità, dopo quasi un'ora di girare tra i vari box, ho iniziato a sentirmi un po' stordita e la necessità di respirare aria fresca, anche se di Milano, ha prevalso. Dopo aver acquistato qualcosa al pupetto, ho abbandonato questo posto unico senza però prima farmi fotografare con il ragazzo immagine che ti dà il ben venuto e ti saluta nella hall.
Se vi trovate in zona San Babila a Milano, fateci un salto, ne vale veramente la pena. Comunque, questa sera sono contenta di essere tornata alla normalità del paesello.


Di seguito potrete leggere una descrizione e la storia di questo marchio.

[...] Abercrombie & Fitch è un brand statunitense fondato nel 1982 da David Abercrombie, inizialmente come fornitore di merce per attività all’aria aperta ed escursioni. La compagnia, riposizionata nel mercato dell’abbigliamento dal 1988, oggi detta le tendenze fashion americane.
Il marchio non è molto noto in Italia, infatti, i punti vendita, per un totale di 1004, si trovano negli Stati Uniti, dal 2006 anche in Canada e in più il nuovissimo flagship store aperto a Londra il 22 marzo 2007. Solo gli addetti del settore e chi ha avuto la possibilità di visitare gli Stati Uniti e i pochi paesi in cui è presente, conosce il simbolo della società: un alce.
Dal 2005 i turisti italiani affollano i cinque piani del flagship store di New York in Fifth Avenue, famosa per i negozi di lusso, per comprare polo lisce o di piquet, a tinta unita o a righe, t-shirt a stampe vintage, felpe a girocollo o con cappuccio e il pezzo forte: i prezzi, da pochi dollari ad un massimo di 300$ per i capi spalla.
La linea Abercrombie & Fitch si è da subito posizionata su un segmento di mercato preciso: il “casual di lusso“, rivolto agli universitari dallo stile di vita comodo e rilassato.
L’atmosfera che si respira in un negozio Abercrombie può essere sintetizzata in tre parole: casual, giovane e sexy. Musica dance ad altissimo volume, ...continua a leggere

domenica 7 novembre 2010

Restare aggiornati con Google alert



Siete appassionati di notizie particolari sul web? Eccovi lo strumento giusto. 
Google alert è il sistema di google che vi consente di restare aggiornati con le pubblicazioni nel web inerenti ad un argomento, personaggio, luogo ecc . Farlo è molto semplice, basta accedere alla pagina di google alert nell'apposita finestra scrivere l'argomento, il nome del personaggio o ciò che vi interessa e completare il resto. A questo punto ogni notizia appena pubblicata sull'argomento scelto vi verrà recapitata tramite e-mail. 
Io l'ho fatto e funziona, provateci anche voi!

Dolceacqua, Sonia Viale ha incontrato i Sindaci e la Comunità Montana Intemelia



Nella nuova sede della Comunità Montana Intemelia non c'ero mai entrata, l'ho fatto ieri sera per seguire un incontro del Sottosegretario all'economia On. Sonia Viale. Un incontro con i Sindaci e l'Ente. I Sindaci presenti erano pochi, mancavano quasi tutti quelli della val Nervia fatta eccezione di Fulvio Gazzola Sindaco di Dolceacqua. Poter interloquire con un Sottosegretario del Governo centrale, poteva essere un'occasione per esporre problematiche di vario genere. La nostra amministrazione comunale ha perso anche questa occasione. Sonia Viale, che conosco personalmente, si è sempre resa disponibile ad ascoltare e lo ha dimostrato anche ieri sera quando, il Presidente della Comunità Montana, Paola Maccario, ha preso la parola per iniziare il dibattito chiedendo di fare chiarezza sul futuro dei piccoli centri e dell'ente che presiede in vista dei tagli che si andranno ad operare. Il Sottosegretario ha risposto che i piccoli centri sono una grande risorsa e non vengono considerati come punto di spreco, chi si occupa delle riforme, non prevede certamente di operare contro questi. La riforma in senso federale cioè il federalismo fiscale è la risposta per mantenere le risorse prodotte dove queste sono state generate. Ha poi proseguito parlando di finanza responsabile, gli enti dovranno imporre le tasse e poi renderne conto ai cittadini sul loro utilizzo. Una novità sarà il federalismo municipale, partirà da gennaio 2011. Ogni Comune incasserà direttamente tutte le tasse pagate sui beni nell'ambito del territorio stesso con accorpamento di tutte le tasse municipali, suolo pubblico, registrazioni contratti, cedola secca sugli affitti ecc, in un unico versamento. Questo sarà il primo passo verso il federalismo fiscale che si dovrà attuare nel 2019. Verranno attuate delle tabelle che hanno lo scopo di individuare i costi dei servizi per poterli parificare in modo tale che in ogni regione abbiano lo stesso valore. Sul futuro delle comunità montane, che verranno certamente chiuse dalle regioni, si è pensato all'esercizio accorpato dei comuni.Questo ente rappresenta la risoluzioni di molti problemi che un piccolo comune non può sostenere e per non disperdere questi enti si è pensato ad un accorpamento degli uffici che per un piccolo comune rappresentano costi insostenibili. Sono poi intervenuti il sindaco di Soldano e assessore in carica della comunità montana Fimmanò Antonio e il Segretario dell'ente che hanno elencato tutte le attività che la CM offre al territorio e la grande professionalità dei servizi resi ai cittadini, servizi che verrebbero a mancare se le comunità montane venissero dismesse. Il sindaco Gazzola ha sollevato la questione di appartenenza del territorio. Ma come si può pensare di appartenere ad un territorio se la Regione Liguria e una delle tre regioni che non ha aderito all' Unione dei Comuni? Il Sottosegretario Viale ha ribadito l'importanza di questi incontri che hanno lo scopo di ascoltare le problematiche con l'auspicio di trovare un punto d'incontro.




L'ultima riflessione la vorrei spendere per i miei amministratori che ancora una volta si sono saputi distinguere per il loro assenteismo. Tre assessori, un vicesindaco e sette consiglieri... ebbene, nessuno ha trovato un'ora per assistere all'incontro?

giovedì 4 novembre 2010

Melo Carlo, Pirus malus finariensis


Quella che vedete è un esemplare conosciuto con il nome di Melo Carlo,  Pirus malus finariensis. È diffuso nella zona del finalese della quale è originaria. Il frutto fotografato è stato raccolto questo pomeriggio in una campagna di famiglia. La storia legata a questa varietà di mela è veramente sorprendente. 
[...]
Il nome Carlo deriva da Re Carlo III che amava questa varietà di mela tanto che ogni anno gli veniva spedita una feluca piena di questo frutto. Le prime fonti scritte di questa varietà ci arrivano dal botanico Giorgio Gallesio che, negli anni compresi tra il 1817 e il 1839, scrisse e pubblicò il testo di pomologia “Pomona italiana ossia trattato degli alberi fruttiferi” . Su questo testo viene indicata la distribuzione di questa pianta che era limitrofa alla zona del finalese, non sulla costa ma nel primo entroterra; inoltre questa varietà tramite talee ed innesti all'epoca era stata “donata” in vari esemplari a esponenti aristocratici di spicco quali il Re di Spagna Carlo III, S. A. I. l'Arciduca Ranieri di Vienna ed ad altri centri di studio italiani e non. Gallesio narra anche di incontri parigini con altri pomologi che definiscono la Mela Carla la migliore delle varietà all'ora conosciute. Continua a leggere [...]

Come non condividere questo giudizio? Il gusto di questa mela è inconfondibile, inimitabile e sicuramente non paragonabile a quelle acquistate sui banchi dei mercati ne dei grandi magazzini. Mi piacerebbe sapere, tramite voi che mi leggete dalle diverse regioni italiane, se questa mela è presente anche nelle vostre campagne.


mercoledì 3 novembre 2010

La Regione Liguria rifinanzia i Centri di Aggregazione Giovanili per il 2011


Qualche giorno fa ho pubblicato un post per denunciare un fatto che personalmente ritengo grave. L'aver privato i ragazzi di Isolabona di uno spazio di aggregazione giovanile, non saprei in quale altro modo definirlo.
Ebbene, oggi ho saputo che la Regione Liguria ha rifinanziato il progetto per l'anno prossimo con un importo di € 10.000 (diecimila). Non sono molti, ma si può fare qualcosa, come dice giustamente l'amico Mauro che mi ha messo al corrente. Spero che il buon senso prevalga e che questa volta, si faccia della vera politica sociale  verso i giovani anche in questo comune. Vi saluto con un aforisma. 

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum


 "commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico".