Questo pomeriggio ho fatto visita a un mio zio acquisito e nel suo grande giardino ho trovato un albero particolare dall'aspetto maestoso. I suoi frutti mi hanno incuriosito e colpito per il loro aspetto. Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica e non ho così potuto fare fotografie. Tornata a casa ho subito cercato notizie relative a questo albero e ho scoperto che i suoi frutti venivano usati nell'antichità nelle attività commerciali. Voi li conoscete? Sapreste dirmi il loro nome?
E' forse un carrubo? L'albero produce dei baccelli simili a quelli della foto: le carrube, che si davano da mangiare ai cavalli.
RispondiEliminaCiao Roberta.
Ciao Roberta, si tratta di un frutto un albero di carrubo, si dava ai cavalli ma c'è chi non disdegna di sgranocchiarlo (come si faceva noi da piccoli!). La farina che si ottiene dai semi è utilizzata nell'industria dolciaria, rintracciabile negli ingredienti come "farina di carrube".
RispondiEliminaun saluto Rosalba
Certo che sono carrube e da piccola ne mangiavo tante, con mal di pancia annesso!:O)
RispondiEliminaMi hai fatto tornare alla mente certi ricordi d'infanzia, Roby.....
Ciao!
Mi avete fregato sul tempo... Lo sapevo anch'io che erano carrube. Mi ricordo che da piccolo ero affascinato dal nome... "Carruba"... Letto chissà in che libro (probabilmente qualcosa di Verne) le volevo sempre assaggiare ma non le avevo mai trovate se non ormai da adulto.
RispondiEliminaSi, è un albero di carrubo, io ho anche mangoato più volte questi frutti, molto particolari come sapore,mi sono piaciuti.
RispondiEliminaUn abbraccio
Cri
Mi unisco al coro.
RispondiEliminaDa piccola le mangiavo...
RispondiEliminaSono carrube.
mi unisco al coro, aggiungo che i semi sono stati nell'antichità, unità di misura per i metalli preziosi o le gemme: il carato, appunto, perchè in arabo il seme di carrubo veniva chiamato khirat cioè carato. I semi sono particolarmente uniformi come dimensione e peso. Si riteneva che il loro peso fosse sempre costante, circa 1/5 di grammo, per questo costituivano l'unità di misura "carato" che è usata, ancora oggi, per la valutazione delle gemme.
RispondiEliminaIl termine carato è principalmente utilizzato in oreficeria e metallurgia con un duplice significato, quale unità di misura del peso di materiali preziosi(brillanti) pari a 0,2 grammi, oppure come indicatore di purezza delle leghe auree.
Carrubo.
RispondiEliminaQuando ero piccola, tu non puoi saperlo.
La pasta alimentare si vendeva sfusa
tra la pasta non raramente si trovava una carruba, io ne ero felice, mi piaceva tanto, erano morbide e dolci
Ora le ho comprate ma non hanno più lo stesso sapore... all'epoca tutto mi sembrava buono, basta che si mangiava.
Buone vacanze ciao
Troppo facile... da bambina mi piacevano da matti ed erano un modo per variare la merenda.
RispondiEliminaSono frutti meraviglosi,hanno sfamato generazioni intere in tempo di guerra e la farina dei semi di carrubo è ottima per fare torte e dolci; in Spagna, ci sono tantissime coltivazioni destinate alle industrie farmaceutiche.
Ciao bella.
UahooHH, che piacere! Ben 10 commenti azzeccati su un indovinello vegetale la cui risposta sinceramente pensavo conosciuta da pochi ( e non più giovanissimi, sigh!!).
RispondiEliminaSon contento di essere smentito.
Bello anche l'albero.
Ciao:)
Vedo che l'hanno già detto in tanti, anche secondo me e una carruba .
RispondiEliminaSinceramente l'albero non l'ho mai visto, il frutto sì.
Buona serata Roberta!
Buoni anche i dolcetti di farina di carrube,tipici del ragusano ;)
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