giovedì 14 ottobre 2010

Alla ricerca delle botteghe dimenticate e degli artigiani di Pigna.

Qualche giorno fa controllando gli accessi al mio blog, sono capitata su di un sito su cui era pubblicato un articolo di una mia conoscente, Christiane Eluère.  Studiosa originaria di Pigna, lavora come ricercatrice per il museo nazionale del Louvre di Parigi. Avendo trovato questo articolo molto interessante sia dal punto di vista storico che per gli allegati iconografici molto belli, ho pensato di contattarla per chiederle se mi dava l'autorizzazione alla pubblicazione. Oggi la sua risposta positiva quindi...
 
L'articolo risale al 2006, è stata fatta una ricerca sulle botteghe presenti nel territorio di Pigna e la loro tipologia basandosi su fonti scritte e sulla memorialistica orale. Sono stati riportati l'elenco delle tipologie commerciali del 2006 per fare un confronto sulle esigenze degli abitanti, confronto che a oggi risulta già modificato. Uno studio molto interessante che prima o poi farò per Isolabona. Pigna è un borgo che amo molto, un mio zio, Pezzotta Angelo, nel primo novecento vi si trasferì da Grumello del Monte (Bg) e vi ha vissuto fino alla morte. Beh, per noi Pezzotta questi luoghi hanno un richiamo particolare!!!
Vi lascio all'articolo di Christiane Eluère che è molto più interessante di quanto io possa scrivere...

Alla ricerca delle botteghe dimenticate e degli artigiani di Pigna
di Christiane Eluère

 
L’indagine nella strada: un’iniziativa partita dal Museo “La Terra e la Memoria”
Oggi, nel 2006, per circa 950 abitanti registrati a Pigna, esistono nel centro quattro alimentari, di cui uno è anche tabaccaio e un altro trattoria, una macelleria, una farmacia, tre bar, un bar-pasticceria, un panettiere, tre falegnami, un barbiere, un’edicola e casalinghi, un “bazar”, una fiorista. Intanto, per la più parte abbandonate sono ancora visibili in tutto il paese, particolarmente nel centro storico, numerose bottegucce e chioschi con la struttura caratteristica. Ci spingono a chiederci: che cosa c’era dietro queste porte e queste “vetrine-finestre” ormai chiuse? Sarebbe ancora possibile identificare tutti gli artigiani e negozianti, protagonisti della vita quotidiana cinquanta o magari cento anni fa? La curiosità ci ha portati ad iniziare un’indagine concretizzatasi in una mostra provvisoria (1). È il complemento logico di una sala permanente esistente già nel museo “La Terra e la Memoria”, dove si possono vedere il deschetto del calzolaio con tutti gli attrezzi, quello del fabbro, del falegname, ecc.
I ricordi ancora vivi nella memoria collettiva, raccolti intervistando i parenti e i più anziani Pignaschi(2) hanno costituito il nostro punto di partenza. Queste informazioni sono state confrontate e arricchite con alcuni documenti ritrovati nell’archivio comunale (ad esempio, elenchi dei Pesi e Misure ritrovati per gli anni 1950 e 1980). Certi dati ogni tanto ci hanno permesso di risalire fino all’Ottocento, ad esempio le autorizzazioni di licenze per gli alimentari e le osterie (anni 1839-42 e anni 1850). Continua a leggere



 

6 commenti:

  1. Sono perfettamente d'accordo Roberta, l'artigianato è un settore che dovrebbe essere incentivato molto di più.
    Rischiamo di perdere mestieri che se consideriamo bene sono utilissimi, ieri come oggi!
    Buona giornata.

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  2. Post interessante, me lo porto su Facebook.

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  3. Sono sempre stato favorevole a non far morire l'artigianato perchè se è anche vero che molte delle cose che usiamo oggi sono più economiche e standardizzate proprio perchè prodotte in massa, la bellezza di certe produzioni artigianali non ha confronti.

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  4. testo molto interessante. mi ricordo che da ragazzina andavo a Pigna a farmi fare i vestiti su misura e conoscevo due sarte che lavoravano moltissimo.
    anche a Castelvittorio c'erano due calzolai.uno faceva le scarpe su misura, perlopiù scarponi con le "brocche", l'altro le aggiustava. ricordo ancora il tavolo da lavoro di entrambi e l'odore buono del cuoio! e...che dire dei "bottegai" cioè chi aveva un commestibile...vendevano tutto sfuso e si comprava a etti...un bel viaggio nel tempo! grazie per lo spunto!!!

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  5. E' un'articolo molto interessante. Se poi si è originari dei luoghi interessati deve essere anche una bella emozione.

    Buona domenica, Rob.

    annarita

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  6. alla ricerca degli artigiani di pigna.. tranquilli, lavorano su un albero ahhahahhahhaahahahahahah

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