martedì 17 giugno 2014

Rhinocoris iracundus.

Per chi come me ama la fotografia naturalistica, i Rovi sono una fonte inesauribile di scatti. Ieri pomeriggio nei pressi di casa mia, mi sono soffermata ad osservare tra i fiori e le foglie quando, su un fiore, ho notato una strana attività. Due insetti in fase di accoppiamento con però una preda intrappolata. Grazie a Giancarlo Castello, entomologo e studioso di natura in generale, sappiamo di cosa si tratta. Rhinocoris iracundus questo il suo nome appartenete alla Famiglia dei Reduvidi, Ordine degli Emitteri. Di seguito una scheda che ci fa conoscere meglio questo Emittero redatta da Giancarlo Castello che ringrazio per la sua collaborazione.



Gentile Roberta, molto interessante la foto del predatore che compie due azioni insieme. Vale la pena di parlarne, dato che si tratta di una cimice assassina davvero particolare. Quella che perfora un'ape con il suo rostro è la femmina, l'altro è il maschio che si appoggia a lei per fecondarla. La specie appartiene alla Famiglia dei Reduvidi, Ordine degli Emitteri. Il suo nome, Rhinocoris iracundus, evoca la violenza che è in grado di esprimere nel suo piccolo. Possiede infatti un rostro pungente-succhiante che parte dalla testa e si allunga attraverso tutto il corpo, fino all'estremità. Con esso sferra delle sciabolate letali agli insetti che cattura (per questo è considerato utile all'agricoltura) e non risparmia nemmeno noi, con effetto molto doloroso se gli capitiamo a tiro, ma senza conseguenze. La preda viene aspirata e svuotata internamente finchè non ne rimane che un cartoccio secco. Una particolare caratteristica dei Reduvidi è la capacità di stridulare con lo strofinio di uno speciale solco posto sul petto. Un suo diretto parente, che per fortuna non esiste da noi, il Triatoma infestans, è responsabile in molto paesi tropicali di gravi malattie. Le case povere con pareti rivestite di canne o liste di legno sono spesso completamente invase dal parassita che, in quel caso, essendo ematofago si nutre del nostro sangue Potremo trovare il Rhinocoris nei prati soleggiati e poco umidi fino alla fine della calura estiva. Giancarlo Castello

Di seguito due immagini inviatemi da Giancarlo Castello.




2 commenti:

  1. molto interessante e curioso...
    buon pomeriggio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ieri un bambino che frequenta la tua scuola, mentre parlavo di Giancarlo Castello con la madre, ha detto: chi lo scienziato? L'esperienza didattica che avete intrapreso lascia il segno!

      Elimina

E' possibile commentare nelle seguenti modalità:
1) Google/Blogger: occorre registrarsi gratuitamente a Google/Blogger.
2) OpenID: ancora in fase beta, consente di commentare utilizzando un account comune ad alcune piattaforme.
3) Nome/URL: basta immettere un nome (nick) ed il proprio indirizzo (se si possiede un sito/blog).
Ho dovuto eliminare la possibilità di commento anonimo per troppi commenti spam.