venerdì 31 ottobre 2008

La grissa di Isolabona


Questa grissa rievoca in me ricordi di fanciullezza.
Non è un semplice filone di pane, ma è quella meravigliosa grissa dal gusto inconfondibile...

Quando venivo in vacanza a Isolabona le prime due cose che facevo erano, bere alla pila, la nostra stupenda fontana, e comprare una grissa ....

Questa la puoi trovare solo a Isolabona perchè, quelle che fanno negli altri paesi, a mio modesto parere, non hanno lo stesso gusto!

Chi non l'ha mai assaggiata non può capire cosa sto scrivendo, perchè descrivere il suo sapore è quasi impossibile.

A chi la conosce chiedo di aiutarmi a descrivere la sua bontà e vi chiedo se conoscete aneddoti legati a questo tipo di pane.

Di questo pane se ne fa sempre meno, peccato, perchè secondo me fa parte della nostra tradizione, sapete dirmi il perchè?

giovedì 30 ottobre 2008

Non saranno più le cenerentole informatiche dell'istituto

Foto scura perchè fatta quasi di buio

Come più volte auspicato dall'amica raggio, le nostre scuole non saranno più le cenerentole dell'Istituto!!!

Finalmente oggi è stato installato il ricevitore per il collegamento a internet alle nostre scuole, quella primaria e quella dell'infanzia.
Sono proprio contenta perchè questo strumento se usato nella giusta maniera ci consente di aprire le nostre vedute sul mondo intero e far conoscere ai nostri bambini le diverse realtà con un semplice clik.

La scuola primaria potrà anche usufruire di una tecnologia che permette in contemporanea l'uso di più computer nella rete, meraviglioso.

Sono sei i computer idonei in possesso del collegio docenti che potranno essere collegati, almeno così mi hanno detto i tecnici della uno comunication che hanno eseguito il collegamento.
Bello, mi fa proprio piacere per queste scuole, di cui avevo già scritto qui .
In un momento in cui si parla della scuola come se dovesse fare un balzo in dietro nel tempo, questo è stato in avanti sicuramente.
Grazie a chi ha permesso tutto questo!
E voi pensate che internet nella scuola possa dare dei benefici?

mercoledì 29 ottobre 2008

Finalmente piove




Tempo fa in un mio post parlai di siccità qui , da ieri pomeriggio finalmente piove!!!
Dopo quasi 5 mesi abbondanti di tempo secco, piove ininterrottamente, una pioggia delicata, di quella che la campagna aspetta per bersela tutta....





Il fiume non si è ingrossato come si può vedere dalla foto che ho scattato alle 17,15 dal ponte nuovo verso la Madonna, ma non fa niente perchè la terra sta assorbendo l'acqua che scende piano piano.
Con la pioggia si fa sentire anche l'umidità e un certo frescolino e questa sera qualcuno ha acceso il caminetto.

Peccato che molta di questa acqua andrà persa, visto che l'Italia risulta, da un'indagine mondiale, al quarto posto per lo spreco di acqua.
Considerando che sprechiamo anche molte altre energie, questo dato mi fa riflettere.
Isolabona cosa sta facendo per insegnare ai propri cittadini come risparmiare le nostre risorse naturali?
Io nel mio piccolo metto a disposizione questa tribuna per ricevere consigli su come fare nel quotidiano a risparmiare queste preziose risorse.
Voi usate qualche accorgimento particolare per risparmiare?
Io chiudo l'acqua quando mi lavo i denti, cerco di recuperare l'acqua della pasta, recupero l'acqua che uso per lavare la verdura( non sempre), guai a lasciare accese più luci in contemporanea.....
Dimenticavo, oggi c'erano accese le luci a festa lungo il marciapiede di via Roma, a me non sembra un modo di risparmiare?
A voi !!!

martedì 28 ottobre 2008

Battistin, un artista di casa nostra!

Battista Boero a casa sua


La bunda e la fontana
Veduta di Isolabona da Bellavista, esposto nella sala del Consiglio Comunale
Veduta di Isolabona da casa di Battistin
Piazza santo Spirito
Da sinistra Raffaele, Pippo e Remo


Quando ero bambina e venivo a Isolabona in vacanza, mi capitava spesso di incontrare Battista Boero con il suo cavalletto e la tavolozza dei colori seduto a ritrarre il nostro paese.
Oggi mi ha raccontato che la passione per la pittura l'ha sempre avuta, fin da bambino, e questi sono i suoi quadri da autodidatta.
Non li ha mai fatti per vendere ma solo per regalare perchè lui è contento così.
Alcuni di questi li ho fotografati in comune, a casa sua e altri nella pizzeria da Lula dove sono esposti tra tanti altri.
Il nostro paese si presta a essere ritratto e Battistin l'ha fatto al meglio con la sua arte.
I suoi colori forti e nitidi ti rimangono impressi e ti fanno vedere un paese bello e pulito.
Oggi quando sono andata a casa sua a fare le fotografie era emozionato e contento mentre mi raccontava la storia dei suoi quadri e nei suoi occhi ho letto una nota di tristezza per il fatto di non poter più dipingere.
Mi è sembrato giusto scrivere queste poche righe su di lui visto che ha sempre avuto Isolabona nel suo cuore da artista, bravo Battistin!
Voi cosa gli dite?

lunedì 27 ottobre 2008

Sarà l'ora solare?

Non so voi, io oggi ho passato una bruttissima giornata.
Sarà che ho passato tutto il giorno chiusa in laboratorio sotto stress,
sarà che mi sono trovata alle ore 17,40 in Piazza Colombo a Sanremo,
sarà che tornando a casa sono stata accompagnata da un tramonto con sfumature rosse e nuvoloni sparsi color nero intenso, sarà che è tornata l'ora solare, sarà.......
Non so, forse è l'insieme di tutte queste cose che ora, mi fanno dire di essere contenta di essere qui a scrivere queste poche righe!
Scusate lo sfogo.
E voi tutto bene?
Giornata ok, o anche la vostra è stata stressante?

domenica 26 ottobre 2008

Il nostro territorio, la Mara



Questa è la foto del banner di Alberto vista Mara




Cappella Mara


Il nostro territorio lo considero spettacolare.

Un luogo a cui sono particolarmente legata è la Mara, dove si trova l'uliveto di famiglia.
Da qui c'è una vista spettacolare che spazia a 360°, nelle giornate invernali quando vi è poca umidità nell'aria, puoi vedere anche la Corsica.
Raggiungerla è molto facile, adesso, mi chiedo i nonni quanta fatica hanno fatto per coltivare i nostri uliveti andandoci a piedi ....

Sono contenta che a mio figlio piaccia andarci perché considero la nostra terra un patrimonio da difendere e preservare e se non inizi da piccolo a capire questi valori.....

Peccato che oggi giorno molte campagne sono state abbandonate, purtroppo con ciò che ti restituisce la terra vai poco lontano, diventa solo una questione personale e di tradizione da mantenere.
Quest'anno niente olive e di conseguenza niente olio, ci rifaremo l'anno prossimo comunque un giro alla Mara lo farò lo stesso!
Di seguito ho inserito il toponimo di questa località, l'ho trovato qui a me sembra interessante.
E voi avete un luogo che considerate unico?
Perchè ?

Toponomastica spicciola
MARA , oggi MARRA
.
Sovrastante Isolabona, il territorio che da Veonixi occupa tutta la pendice est della Cima Olivastro, fino a Monte Armetta, dai 704 metri fin quasi alla riva destra del Torrente Nervia, sulle cartine militari è indicata con il toponimo MARRA, assegnatogli dai geografi sabaudi, forse fin dal lontano 1816.
Il toponimo dialettale, tramandato dal medioevo, è certamente MARA, termine che ai cartografi del Regno di Sardegna ha suggerito poco o nulla, tanto che hanno deciso di raddoppiare la erre per dare al territorio il nome della “estremità triangolare dei bracci dell’ancora”, esemplare per la forma che detto territorio ispira, visto disegnato su una carta geografica.
Chiuso tra i dirupi corsi del Nervia ed del Rio Barbaira, alla confluenza di questo, trova il vertice del braccio dell’ancora, mentre la forma di “marra” gli viene data dal corso del Rio Marcora, a Levante e dal Rio Oggia a Ponente, confluenti dal Monte Altomoro.
Analizzando invece gli antichi significati di “mara”, oggi siamo in grado di assegnare a detto territorio il significato di “mucchio di pietre”, secondo l’accezione dell’antica glossa mediterranea.
Il mucchio di pietre non deve essere inteso quale definizione di territorio aspro e sassoso, ma considerando la ricchezza di cappelle medievali, a rendere nobile il luogo, il termine dovrebbe aver segnalato nel tempo una specie di importante “dolmen” precristiano.
Inoltre, tra le glosse derivanti dalla ancor poco conosciuta parlata degli antichi Intemeli, il termine “mara” assumerebbe il significato di “luogo ricco d’acque di superficie” che ben si associa al nostro sito. Esempi di “mara” con questo uso lo troviamo nella splendida vallata del Maro, nel retroterra imperiese.
L.M.

sabato 25 ottobre 2008

Risparmiare si deve, bisogna volerlo.


Ieri l'amico Fuin, in un suo commento ha fatto una riflessione inerente al risparmio energetico.

Giustissimo, dobbiamo cercare in tutti i modi di risparmiare anche se le mode ci portano a scialacquare.

Le luci della piazza del Buteghin sicuramente, non sono a risparmio energetico, le luci che non ci sono nella zona cimitero, nel castello e sul campanile, e in altre zone compensano questo sperpero.

Questa duplice faccia del nostro paese mi fa riflettere.

Il buon senso non c'è.

Trovare una via di mezzo che possa accontentare tutti e risparmiare risorse è sicuramente possibile, ma chi si prende l'incarico?

L'amministrazione continua a tacere!!!!

Di seguito ho inserito da www. Terraligure.it

la storia della corrente elettrica a Pigna, Isolabona, Apricale e Buggio è molto interessante.


di Christiane Eluère

L’ELETTRICITA' A PIGNA E NELLA VAL NERVIA
Pigna si dota della luce elettrica molto presto: Grillo Marcello, Marcé, aveva sposato la figlia del prefetto di Cuneo che aveva portato in dote 300.000 lire. Marcello, investe quei soldi nella costruzione della prima centrale elettrica di Pigna; una delle prime in Liguria, dando cosi a Pigna l'illuminazione, ancor prima di Sanremo. Siamo nel 1901.
La Centrale era adiacente al fiume, in corrispondenza della casa di Minico U Cioca (bivio di Gouta). Nel 1925, a causa di un ingrossamento del torrente Nervia, e di una frana che aveva portato via il canale d'acqua che alimentava la turbina, la centrale viene spostata più a monte dove si trovava già la segheria ed un frantoio di Giacomo Manesero.
In un primo tempo Marcello aveva previsto di fornire energia elettrica oltre che a Pigna, anche a Isolabona ed a Apricale. Tuttavia, nel 1927, Marcello che aveva due figli impiegati in altre attività, e che non avevano intenzione di rilevare la Centrale, la vende per 60.000 lire a Giacomo Manesero. Il frantoio ed i suoi macchinari vengono trasferiti a Lago Pigo, nel frantoio dei Manesero (Antonio).
Giobatta Manesero figlio di Giacomo (1850-1928), potenzia la Centrale; compra una turbina e un alternatore, aumenta la portata del canale a 300 litri al secondo attraverso una caduta di 15 metri, producendo una potenza di 45 cavalli. La segheria viene collegata alla centrale, ed alla sera, quando la segheria si ferma, viene erogata energia elettrica a Pigna.
All'inizio degli anni 30 si verifica un considerevole aumento dei consumi, nuove utenze si collegano, ed in particolare le falegnamerie di Censin e di Belolo, allora si rende urgente il potenziamento del canale, aumentandone la portata a 600 litri al secondo e arrivando a 90 cavalli di potenza. Cio era possibile solamente nel periodo invernale, quando maggiore era la portata del torrente Nervia. Allora Giobatta Manesero compra una caldaia a vapore, che durante il periodo estivo faceva funzionare la segheria e la sera andava in ausilio alla centrale elettrica.
Nel 1934 viene portata l'energia elettrica a Castel Vittorio.
Nel 1936 per fronteggiare l'aumento dei consumi, Giobatta Manesero compra a Genova dalla ditta S. Giorgio, un motore industriale per la produzione di energia elettrica, il motore di fabbricazione tedesca era alimentato a gasolio.
Nel 1950 per fare fronte ad una sempre maggiore richiesta di energia elettrica, i Manesero comprano un nuovo motore (per nave) a Savona il quale alimentato a gasolio, forniva una potenza di 150 cavalli. Questo motore ancor'oggi è presente sul posto.
Nel 1959 per riuscire a fronteggiare un insistente aumento dei consumi ed alle proteste degli utenti, una linea di 12.000 volts è congiunta alla Società CELI, (attraverso una cabina a Isolabona). Con questa linea ausiliaria l'energia diviene sufficiente in paese. Le cabine con i trasformatori: 12.000\ 125\ 220\ e 380 trifase per uso industriale, erano collocate a S. Tommaso, presso Villa Lucrezia, e nel campo Giaira (attuale Campo Sportivo)
Nel 1965 in seguito alla legge di Nazionalizzazione dell'Energia Elettrica la centrale viene comprata dall'ENEL che, per disposizione di legge, fa demolire tutta la parte elettrica. In questo momento, la centrale serviva 1500 utenze tra i paesi di Pigna e Castelvittorio.
Giobatta Manesero, l'uomo che aveva seguito passo passo la crescita della centrale, rimane colpito da questa inutile distruzione. Per lui sarebbe bastato farla funzionare, anche se scollegata dalla linea.
I lavoranti della centrale erano:
Manesero Giobatta
Manesero Giulio
Manesero Luigi
Littardi Giuseppina (la moglie di Giobatta, curava la parte amministrativa)
Giauna Giacomo (Giaco u Magiu)
Giovanni Franchini (Crataccio)
Caviglia Aldo (di Castelvittorio)
Littardi Marino (Mariu u Cera)
(queste informazioni sono state gentilmente fornite da Manesero Giulio).

1901 – mese di ottobre, Festa di S. Tiberio
La prima comparsa in casa del Sig. Marcello Grillo al Corso de Sonnaz della luce elettrica.
Dicembre: festa solenne di Natale. Alla messa di mezzanotte al Gloria compare per la prima volta la luce elettrica in chiesa e nei principali posti del paese
1902, gennaio: Collaudo di detta luce elettrica con l’intervento del Sottoprefetto di Sanremo, con altri personaggi e consiglio di questo Comune in casa di Toesca Antonio.
(dal Diario di Lodovico Rebaudo, mio nonno – Maria Luigia Littardi)

A Buggio, una centrale elettrica venne installata nel 1928 (un pilone è ancora visibile). E un farmacista, Giovanni Pastore il finanziatore di questa centrale che portava la luce a Buggio dal 1928.

venerdì 24 ottobre 2008

La nostra storia, I Menestrelli


Isolabona, 1960. Edoardo Cassini, Flavio Cassini, Aldo Piombo, Angelo Pastore

Lo so che i tempi di una volta non tornano più!
Ma quando penso a
Isolabona mi passano alla mente mille situazioni che potrebbero essere ricordate per non dimenticarle oppure raccontarle a chi non le conosce.
Le nostre tradizioni, la nostra storia, perdonatemi il nostre, bisogna mantenerle vive altrimenti addio al nostro bel paese.
Non voglio fare della retorica ma, se lasciamo cadere tutto nel dimenticatoio......
Gira voce che forse si aprirà una biblioteca, ben venga ma a mio modesto parere non basta mettere dei libri li alla portata di tutti, le biblioteche sono anche un angolo di storia, e
Isolabona di storia da raccontare ne ha per tutti i gusti.
Questo piccolo paese ha la fortuna di aver dato i natali a scrittori e studiosi, come Fortunato
Peitavino, Marino Cassini e chissà a quanti altri altri....

Vorrei che la loro storia potesse essere raccontata a tanti, io farò del mio meglio per provare a raccontarla qui.
Oggi eccovi la storia dei Menestrelli.
Cosa pensate voi delle tradizioni e della nostra storia?



I menestrell






Sanremo - II complesso i "Müratèi" di Isolabona si e aggiudicato la prima "Pigna d'oro" vincendo la "Giostra del menestrello" svoltasi sabato e domenica a Sanremo.
Dalla giuria, imbarazzatissima ad effettuare la scelta, data la bravura dei partecipanti, sono stati finalmente scelti: Dolceacqua, Isolabona e il complesso caratteristico del "Caregheto".
La sera successiva i tre gruppi rimasti in lizza si sono battuti appassionatamente e con armi incruente onde aggiudicarsi I'ambito premio della "Pigna d'oro".
Suonando progressivamente nelle varie piazzette ed angoli caratteristici della vecchia Sanremo i menestrelli si sono spostati sempre più verso I'alto fino a raggiungere piazza Capitolo, dove la giuria li ha ancora alternativamente ascoltati.
Vincitore e risultato il gruppo di Isolabona perché più rispondente allo spirito della manifestazione.
Infatti le due chitarre ed il cantante intonatissimi, ricordavano più di tutti gli altri i menestrelli che eseguivano le antiche serenate. Giuseppe Moro (canto) Flavio Cassini (chitarra) e Angelo Pastore (chitarra).
da un giornale dell'epoca, settembre 1959
I müratèi I se credia chi fuse i fräti
invece i èia i müratèi
oh Madarena
Invece i èia i müratèi.

Invece i èia i müratèi
chi vegnia d’en furcuin
oh Madarena
chi vegnia d’en furcuin.

I portia di lensöi gianchi
di lensöi gianchi de lin
oh Madarena
di lensöi gianchi de lin.

En du darghe a giravouta
i se sun messi a fää drin drin
oh Madarena
i se sun messi a fää drin drin.

I se credia chi fuse i fräti
chi sunese u matütin
oh Madarena
chi sunese u matütin

giovedì 23 ottobre 2008

Opere d'arte oppure, Opere da distruggere?




Qualche anno fa, più o meno sei, esattamente non ricordo, nel nostro bel paese vennero messe a dimora alcune opere d'arte che in qualche modo rappresentassero il festival delle Harpae che si svolge ogni anno nel mese di Luglio.
L'artista a cui la nostra amministrazione diede l'incarico di effettuare le statue e alcuni bassorilievi fu David Maria Marani, qui il sui link http://digilander.libero.it/davidmarani/Art_Marani.htm riconosciuto da tutti come artista di fama internazionale e per di più ligure.

Le opere vennero finanziate in parte dalla nostra amministrazione e in parte dalla Fondazione Carige. Finite le opere vennero posizionate, una statua nella piazza del Buteghin e l'altra nella piazza Peitavino, i bassorilievi su alcune facciate della via Veziano, se non ricordo male, ci fu anche una bella inaugurazione con tanto di ministro Scajola e tutti i consiglieri, la banda no.
Iniziati i lavori della nuova piazza del Buteghin, la statua venne rimossa e portata nel parcheggio vicino alla palestra, alla Careira, dove tuttora giace.

Le foto che ho messo le ho fatte ieri pomeriggio e ritraggono le statue nelle loro condizioni attuali.
Dico solo che è una vergogna.
Sono state mutilate, colorate e scalfite dalle mani di chissà quale vandalo!

La domanda che mi pongo è la seguente: Oltre ai vandali che materialmente hanno eseguito questi sfregi, ce ne sono degli altri?
La mia risposta è, sicuramente si.
Per me sono vandali chi non riesce a tutelare le opere d'arte della nostra comunità, per me sono vandali chi non riesce a farsi imporre come autorità.

Ma cosa vogliamo pretendere da chi lascia giacere per giorni, settimane tanta spazzatura vicino ai cassonetti adiacenti all'area destinata ai giochi dei bambini.
Foto modificata per la vergogna

L'educazione, secondo me va insegnata a chi non la conosce, tollerare è la cosa più sbagliata che ci sia!
Questo è il mio punto di vista, sbaglio a pensarla così?

mercoledì 22 ottobre 2008

Marino Cassini, un nostro concittadino

Oggi voglio parlarvi di un nostro concittadino, Marino Cassini di professione scrittore per ragazzi.
Mi è capitato qualche volta di parlare con lui durante le sue vacanze estive a Isolabona, credo sia una persona disponibile.

Mi piacerebbe che nel suo prossimo soggiorno estivo incontrasse i ragazzi di Isolabona e raccontasse loro la sua storia di scrittore avventuroso.

Non mi sembra una cosa tanto difficile da organizzare, avere uno scrittore così a portata di mano e non ascoltarlo, a me sembra un peccato!!!
A voi no?

Ecco la sua storia tratta da http://www.associazioneletteraturagiovanile.it/antologia%20animata/Paginautori.htm

Marino Cassini

Nato a Isolabona, Imperia, il 29 maggio 1931

Vive la prima infanzia parte presso la nonna materna e poi in Francia dove i genitori, dopo aver lavorato negli hotel della Costa Azzurra, aprono nel 1936 ad Antibes un piccolo negozio di alimentari. Nel 1938, a causa del conflitto italo-francese, la famiglia è costretta a ritornare in Italia.

Dopo la scuola elementare e la Scuola Media Inferiore frequenta il ginnasio e successivamente il liceo “Plana” ad Alessandria. Ottenuta la maturità nel 1951, si iscrive all’Università a Genova dove nel 1956 si laurea in lettere, discutendo una tesi col professor Franco Simone dal titolo La formazione degli schemi romantici della storia letteraria francese.

Dopo la parentesi militare, trascorsa in parte a San Benedetto del Tronto poi a Cesano, dove ottiene il grado di sottotenente di complemento, viene inviato come prima nomina a Palmanova, vicino a Udine.

Congedato, trova lavoro nell’Amministrazione comunale di Genova, prima come impiegato nella Segreteria nell’Istituto di Magistero “Adelchi Baratono” e poi nella Ripartizione Biblioteche dove inizia la sua carriera di bibliotecario che lo porterà alla Direzione della Biblioteca Internazionale per la Gioventù “Edmondo De Amicis “ di Genova. Vi rimane fino al 1991.

Durante questo periodo viene ammesso tra i membri del Centro Studi di Letteratura Giovanile del Comune di Genova e gli viene affidata la direzione della rivista di letteratura giovanile “Il Minuzzolo” poi diventata “LG Argomenti” e unisce al lavoro l’attività di scrittore, pubblicando romanzi per ragazzi, misurandosi con generi diversi come la fantascienza, il giallo, il romanzo storico, il libro-game, l’umorismo. Collabora anche a diverse riviste Andersen, Il Folio, Sfoglialibro, Pagine Giovani e altre.

É socio fondatore dell’Associazione Ligure di Letteratura Giovanile di Chiavari, di cui è anche Presidente onorario.

Ha pubblicato: Da un metro a tre centimetri, Milano, . Ariete, 1964. Il tesoro del medico di Toledo, Milano, Mursia, 1969; Operazione Overlord, Milano, Mursia, 1969; Lo schiavo del Faraone, Milano, Mursia, 1970; Torpedini umane, Milano, Mursia, 1971; D²O La lunga battaglia dell'acqua pesante, Milano, Mursia, 1972; La grande olimpiade, Milano, Mursia, 1973; Corride sotto il sole, Milano, Mursia, 1975; Zurigo operazione cassaforte, Brescia, La Scuola, 1978; Storia di Genova (in collaborazione con E. Marciante), Genova, Sagep, 1980.; L'ultima arca, Milano, Le Stelle, 1982; Gli ultimi sopravvissuti, Milano, Le Stelle, 1984; Tempo d'odio e tempo d'amore, Foggia, Bastogi, 1984; I racconti del gufo, (in collab. con B. Sgarlata Burlina), Milano, Mursia, 1988; I misteri del lago scarlatto ovvero Viaggio tra i dinosauri, Milano, Mursia, 1990; I libri sbiaditi, La Bibliografica, 1993; Processo sotto l'Olimpo, Ed. Mursia, 1995; Oltre i confini della realtà tra misteri e fantasmi, E ELLE, Trieste, 1996; Oltre i confini della realtà tra misteri e fantasmi, ELEMOND (Testo aggiornato con l’aggiunta di due nuovi racconti), 1999; I ricordi di Cirò, Il Grappolo, 2000, a parola va ai giurati,. Il Capitello, 2000; Giocare con Edipo. L’enigmistica a casa, a scuola e in biblioteca, Le Mani, Recco GE, 2002; Anonima Furti, Campanotto (UD), 2003; Sinfonia in giallo, Campanotto, 2003; Vacanze Movimentate, Italia Letteraria. 2003; Giustino e il prezzo della libertà, Il Rubino. 2006

PREMI E RICONOSCIMENTI: Premio Il Navigante, 1967; Medaglia d'oro Premio Andersen 1969; Coppa Università Popolare sestrese Premio Andersen, 1972; Premio Ancora d'oro, II classificato negli anni 1967-1969-1970; Finalista al Premio Bancarellino, 1970; I Premio Castello, 1972; Premio speciale Andersen-Baia delle favole, 1987; Premio Andersen 1996 per il miglior libro pubblicato nel 1965; I Premio Nazionale Letteratura per l'infanzia - Sardegna del 1996. II premio Nazionale “Alpi Apuane” 18° ediz., Massa Carrara, 2000.

martedì 21 ottobre 2008

Adesso ci sono proprio tutti

Come potete vedere a lato ho messo tre link relativi ai paesi di Camporosso, Castelvittorio e Apricale, purtroppo non ho trovato filmati relativi a questi paesi da poter inserire,comunque le descrizioni che vengono fatte in queste pagine credo accontentino i loro abitanti.

Sono contenta!!!

Oggi sono proprio contenta!
Sono poche settimane che ho iniziato questa avventura e dal numero di persone che mi seguono ogni giorno non posso che dire diversamente....

Non è semplice trovare tutti i giorni un argomento che possa interessare chi viene a trovarmi, non ci crederete, da quando ho questo " impegno ", vedo tutto con occhi diversi.

I vostri commenti sono molto stimolanti e spero che aumentando gli utilizzatori di internet con la banda larga, ci sia la partecipazione anche dell'amministrazione.

Un altro motivo per cui sono contenta è che il mio concittadino Alberto Cane che potete andare a trovare su questo link, http://albertocane.blogspot.com/ , oggi mi ha inserito nel suo blog nella sezione Liguria Occidentale.

Grazie Alberto, nonostante tu sappia che su molti punti di vista la pensiamo in modo completamente diverso lo hai fatto, sarà perchè con questo gesto vuoi dirmi che per il tuo, nostro paese stò lavorando bene?
Spero proprio sia per questo.

Sono Brianzola oltre che "Lisurenca", sappiate che i brianzoli hanno la testa dura e se mi prendo un impegno cerco di farlo al meglio fino in fondo.... a buon intenditor poche parole....!!!

lunedì 20 ottobre 2008

A cosa giocavate da piccoli?

Oggi mentre stiravo, ho guardato alcune rubriche alla televisione che parlavano di giochi per ragazzi. Io che ritengo la tecnologia una delle cose più meravigliose, sono rimasta sbalordita dai nuovi computer studiati per i videogiochi. Riflettendo tra una camicia e un paio di pantaloni, mi sono passati i ricordi dei giochi che facevo da bambina, un po' maschiaccio...
Giocavo con le biglie, con i bussolotti e la cerbottana, niente di particolare, ma quando venivo tre mesi in vacanza qui, tutto cambiava.......

Vi chiederete cosa c'entra questa scala con i giochi dei bambini.
C'entra, c'entra perchè questa scala è stata la protagonista di tante partite
di " stringhetu ", una sorta di palla pugno giocata in un campo ristretto e con un piccolo pallone.

Un altro gioco, ma un po' più "pesante", era lo strapicu, che consisteva nel legare al pomello della porta di casa del malcapitato, un sasso legato a una corda che a sua volta era legata a una corda più lunga che veniva tirata e lasciata da debita distanza dal gruppo di ragazzi.
Lasciandola cadere, la pietra colpiva la porta e sembrava che bussavano, ma uscendo dalla finestra o dall'uscio, non si vedeva nessuno.
La vittima veniva scelta tra le persone che si sapeva che non tolleravano gli scherzi, o che erano particolarmente " asociali" le reazioni erano le più disparate anche perchè questo gioco si faceva di sera....

E' da molto tempo che non vedo più bambini giocare su questa scala a stinghetu, e non ho più sentito parlare di strapicu, forse è meglio così, non lo so....!!!
Mi è venuta comunque una curiosità, voi a cosa giocavate?

domenica 19 ottobre 2008

Nuovi filmati della nostra bella valle

Sarà a causa di una spossatezza generale, che oggi mi sento poco creativa e soprattutto riflessiva. Per questo motivo ho cercato di creare un post poco impegnativo, ma non meno importante degli altri.
Ho cercato filmati particolari che potessero in qualche modo far conoscere gli aspetti più belli e significativi di alcuni luoghi della nostra valle.
Ho così trovato per Rocchetta Nervina, un filmato sul torrente Barbaira, che come sappiamo attira migliaia di turisti durante l'estate.
Per Dolceacqua lo spettacolo pirotecnico che ogni Agosto illumina il borgo della nostra cittadina limitrofa.
Isolabona e Pigna li avevo già inseriti con l'anguilla e le grotte dei rugli di Buggio.

Lo so che manca Apricale,e Castelvittorio, ma devo trovare quello giusto.
Non è mia intenzione far torto a nessuno.
Appena trovo quello giusto lo aggiungo, oppure se ne avete da segnalare, fatelo nei commenti.
Vi piacciono?

sabato 18 ottobre 2008

Approfondimenti sugli affreschi della chiesa della "Madonna"



Cliccare sulle foto per vederle meglio


Oggi pomeriggio ho incontrato la Sig.Ra Christiane Eluère , del museo del Louvre di Parigi.
Mi ha consegnato un estratto del n° 12 di Intemelion del 2006, quaderno di studi dell'Accademia di cultura intemelia.
La Sig.Ra Eluère, mi ha spiegato in sintesi gli studi da lei fatti sull'affresco che si trova dietro l'altare della chiesa di Nostra signora delle Grazie, e il motivo per cui secondo questi studi gli affreschi sarebbero da attribuire al Canavesio.
Mi dispiace che le foto che ho messo non sono troppo chiare, ma le ho scannerizzate e ho perso in qualità.
Nell'alta valle Nervia si trovano abbondanti opere religiose risalenti al Quattrocento e inizio Cinquecento da attribuire a pittori di alto livello.
Ludovico Brea che firma il polittico di Santa Devota a Dolceacqua, 1517, o Giovanni Canavesio per gli affreschi di San Bernardo 1482, e il polittico di San Michele a Pigna, 1500.

L'affresco che fu ritrovato durante il restauro della chiesa "della Madonna" nel 1995 dal Dott Fusconi della Soprintendenza della Liguria, molto probabilmente si estendeva anche sulle volte.

Questo affresco senza firma ha particolari, che riconducono al Canavesio questi sono:

Il modo in cui il pittore disegnava gli occhi.
Il motivo di granata del broccato di Gabriele: si ritrova anche nell'affresco di Notre-Dame des Fontaines lo stesso motivo sul vestito della moglie di Pilato e sulla casacca del centurione durante la Crocifissione.
Il paesaggio con i pastori del pannello di destra è molto simile ad altre composizioni sul tema, Notre-Dame de Fontaines.
L'Annunciazione assomiglia alla scena che ritroviamo a San Bernardo di Pigna e a Notre Dame de Fontaines.
La Madonna sul trono è vicina a quella del polittico di Pornassio firmata da Canavesio.
La Visitazione presenta una composizione simile a quella di Notre Dame de Fontaines o alla predella del polittico di San Michele.

Queste sono i motivi per cui la studiosa Sig,Ra Eluère, continua a sostenere che gli affreschi della nostra chiesa possano essere attribuiti al Giovanni Canavesio.

Ho voluto fare questo approfondimento sulla storia della nostra bella chiesa perchè molte volte capita a tutti noi di non apprezzare abbastanza ciò che ci circonda.

Io domani andrò a vedere con altri occhi questi affreschi, e spero che anche voi lo facciate.

venerdì 17 ottobre 2008

Gli amministratori dove sono?

Uno dei motivi per cui ho iniziato questa avventura è stato quello di far conoscere il nostro bel paese a tanti.

Oggi sono particolarmente arrabbiata con gli amministratori di questo comune.

Nei mie diversi post ho trattato argomenti futili, altri frivoli, alcuni seri e altri meno seri.
Nessuno di loro è stato capace di ribadire alle mie riflessioni sulla scuola, sul castello, sul degrado della zona del cimitero, sulla banda larga.....perchè?

Per fare un esempio, l'amico Enrico Giauna, ha ideato un blog su Doloceacqua , http://blog.dolceacqua.eu/
qui si parla di problematiche relative a questa cittadina, e subito l'assessore al turismo Fulvio Gazzola, amico pure lui ( condividiamo tutti e tre la passione per il tennis nella stessa società), si è messo a disposizione per controbattere le ragioni dell'amministrazione.

Perchè a Isolabona questo non avviene?

Eppure alla presentazione della banda larga oltre al Sindaco ben tre consiglieri erano presenti, a voler marcare la loro disponibilità verso il paese, oppure mi sbaglio?

Forse pecco di presunzione con questo blog, ma una di una cosa non si può darmi torto, io cosa penso lo dico al mondo intero!!!

Questo sfogo è dettato dal fatto che ritengo giusto parlare di Isolabona nel bene e nel male, ma a volte le mie ragioni possono essere sbagliate ed è giusto avere informazione, quella informazione che i cittadini il più delle volte non hanno perchè c'è silenzio....!!!

Se ci siete fatevi sentire.

Per chi mi ha letto e non è di questo comune, pensate che stia sbagliando a chiedere la loro presenza?

giovedì 16 ottobre 2008

Grazie Alpini di Buggio

Manifestino dell'evento

Vista panoramica di Buggio

Chiesa degli alpini

Gli Alpini

Cottura delle caldarroste


Oggi tutta la scolaresca di Isolabona si è recata a Buggio, piccola frazione di Pigna nell'alta val Nervia, invitati dall'associazione alpini del luogo.

Questo piccolo borgo si trova ai piedi del monte Toraggio ed è conosciuto per la sagra della caldarrosta.

Gli alpini durante l'anno invitano diverse scolaresche in occasioni diverse, oggi gli scolari di Isolabona e le classi V di Camporosso, hanno potuto assaporare queste delizie, oltre che un buon piatto di pasta.

Notizie di Buggio le potete trovare cliccando il seguente link http://www.comune.pigna.im.it/
Buggio è conosciuta anche per le sue grotte ovvero "le grotte dei rugli" , cliccare qui http://scp.altervista.org/grotte.php?grotta=Grotta+dei+Rugli per la descrizione e per le immagini.

Se volete vedere anche il filmato, l'ho aggiunto nella barra video vicino a quello dell'anguilla.
Le fotografie, sono state fatte da mio figlio, gli piace documentare ciò che vede, e una volta a casa mi racconta tutto....

Questa sicuramente è stata per tutti i bambini una bella esperienza, e sicuramente hanno imparato qualcosa.

Io dico grazie agli alpini, voi cosa gli dite?

mercoledì 15 ottobre 2008

La qualità della vita.

Alba a Ospedaletti
Rocce di capo Ampelio(Bordighera)
Dolceacqua

Uno dei motivi per cui ho iniziato l'avventura di questo blog, è sicuramente l'idea che ho di " qualità della vita".

Cercando informazioni, su questo argomento, se ne trovano per tutti i gusti.

Quello che a me interessa è stare bene dove vivo e avere servizi a portata di mano.
Sono contenta di vivere in questo paese, di avere vicino località come Dolceacqua, Bordighera e ...

Sono contenta che mio figlio possa crescere in questo ambiente che sotto alcuni punti di vista sembra ancora incontaminato.

Certamente cose da fare per migliorare la qualità della vita ce ne sarebbero, ma oggi voglio essere brava, voglio parlare di questa zona come l'ho sempre vista, bella, talmente bella che ci sono venuta ad abitare.

Oggi ho ricevuto una mail dalla mia carissima amica Donatella da Arcore, e mi ha scritto " strano che questa iniziativa del blog l'abbia intrapresa tu che non ci sei nata.....ma tu in realtà è come se lo fossi !!! "

Questo rende l'idea di cosa intendo io per qualità della vita e cioè dal punto di vista umano ciò che mi offrono questi paesi e città.

E voi siete contenti di dove abitate, dei luoghi che vi circondano, delle emozioni che vi sanno trasmettere?

martedì 14 ottobre 2008

Il nostro castello, un po' di storia





Le fotografie che ho fatto questo pomeriggio ritraggono il nostro castello.

Da http://it.wikipedia.org/wiki/Isolabona castello dei Doria. Costruito per la difesa del borgo, fu edificato tra il XIII e il XIV secolo in pieno dominio doriesco.

Negli anni 1992/93 venne ristrutturato in seguito a una riqualificazione di tutta l'area sottostante, che comprende il campo sportivo e i parcheggi.

Fu usato per diverse manifestazioni, teatro, festival delle harpae, cinema all'aperto e concerti di musica leggera.

Non è un vero e proprio castello con stanze e saloni .

Il recupero che fu fatto all'epoca ha fornito alla nostra comunità un luogo di aggregazione dove poter assistere agli eventi contorniati da una cornice veramente pittoresca.

Che peccato, tutto questo non c'è più, o per lo meno il castello c'è ma non si può più usare!!!
Essendo tutto aperto, cioè senza tetto, non è stata fatta la manutenzione delle travi e del pavimento con il conseguente deperimento del legno esposto agli agenti atmosferici.....

Oggi facendo la foto della porta, ho inavvertitamente messo i piedi sul ponte in legno, ho sentito uno strano scricchiolio....

Forse è stata solo una sensazione, mha!!

Non capisco, spendere tanti soldi per recuperare un castello e poi, aspettare che ridiventi un cumulo di pietre, tanto valeva lasciarlo come era !!!

Forse voi mi potete aiutare, cercate di farmi capire perchè lo hanno fatto.

lunedì 13 ottobre 2008

Si ricama con passione



Io che con l'ago e il filo riesco a malapena ad attaccare un bottone, sono rimasta colpita dai lavori che riesce ad eseguire Rosalba.
Nella sua bottega proprio di fronte alla nostra bellissima fontana nel centro storico, esegue lavori sia di ricamo che con l'uncinetto.
Questi però non sono le uniche cose che sa fare, infatti sa dipingere, sa costruire cesti ed effettua lavori di decoupage.
Molti adulti e bambini si sono rivolti a lei per imparare le sue arti e tutti ne sono stati molto contenti perchè la passione che trasmette con questo lavoro non ti lascia scampo.
Isolabona è conosciuta in tutta la provincia per un evento che si svolge a Dicembre denominato
" Antichi mestieri ", per più serate e pomeriggi, le cantine e gli angoli del nostro paese vengono trasformati in botteghe, stalle e laboratori di antiche professioni, attirando molti visitatori. L'attività di Rosalba, che io considero un antico mestiere dura invece tutto l'anno.
Nelle foto si vede Rosalba mentre lavora nella sua bottega.
Io, a chi ha la pazienza di effettuare questi lavori dico brava, voi cosa le direste?

domenica 12 ottobre 2008

Una giornata al Parbonello

Oggi ho trascorso una bella giornata in campagna e più precisamente al Parbonello.
Da questa località c'è una vista bellissima che spazia a 360°.
Facendo "quattro passi" sei immerso in un bosco fitto.

Con la mia amica e i bambini, dopo il pranzo, a base di cosciotto di montone, cotto nel forno a legna,

abbiamo deciso di andare a fare un giro per castagne, ma una volta nel bosco che delusione....

come potete vedere la raccolta è stata veramente deludente !!!
Mi sa che quest'anno di castagne nostrane, non ne mangeremo.... e la causa è la siccità che perdura da più di quattro mesi.
L'unica nota positiva è stata che sia mio figlio che il suo amico hanno potuto passare una giornata bellissima all'aria aperta immersi nel verde.
E voi come avete passato questa Domenica?

sabato 11 ottobre 2008

Una promessa d'amore che dura da 25 anni

In questa foto Federico che consegna il bouquet alla madre







Oggi alle ore 18, presso la chiesa di Isolabona, due persone speciali si sono rinnovati il loro amore.
Gabriella e Luigi festeggiano il loro 25° anniversario di matrimonio.
Durante la cerimonia, avvenuta nella piccola chiesa dell'oratorio, il nostro parroco Don Remo, ha benedetto le fedi nunziali.

Sembrerebbe un avvenimento come tanti altri, io invece, lo trovo bellissimo!!!

In una società dove la media dei matrimoni dura sempre meno, dove tanti si sopportano ma non divorziano e Isolabona non fa eccezione, vedere questa dichiarazione d'amore fa piacere.

Bravi Gabriella e Luigi voi così discreti, fate da esempio a tanti giovani coppie, e non mi resta che augurarvi tanti tanti auguri.

E voi che avete letto questo post, sareste capaci di rinnovare l'eterno amore?

venerdì 10 ottobre 2008

A Isolabona si parla d'amore sui muri

Isolabona un tempo, e parlo degli anni fine 1950/60 era conosciuta in tutta
la vallata per le " belle donne ".
Un giorno mi è stato raccontato da un dolceacquino, che ai tempi della Maddalena, da Dolceacqua salivano a Isolabona per starci anche una settimana e oltre che ballare, corteggiavano le belle fanciulle.

Oggi è tutto cambiato, queste cose non si vedono più.
I corteggiamenti sembrano finiti, o perlomeno non si notano.

Uscendo dal nostro paese andando in direzione Pigna, incontriamo in località Cian, il muro di contenimento della frana verificatasi nel 2000.
Su di esso sono state fatte molte scritte, alcune anche stupide, ma altre come quella della foto, sono vere dichiarazioni d'amore.
Questa mi ha colpito più delle altre perchè chi l'ha scritta non l'ha fatta in modo veloce, ma si è soffermato in particolari che per me sono sinonimo di passione.

Chi di noi non ha fatto dichiarazioni d'amore?
Raccontate le vostre se ne avete.

Domani se mi confermano l'ok, ve ne racconto una che dura da 25 anni........

giovedì 9 ottobre 2008

Le nostre scuole, le cose più belle che abbiamo!!!


A Isolabona ci sono tantissime cose belle, qualcuna meno bella e altre ancora tenute in pessimo stato.
Sono sempre stata convinta che basterebbe veramente poco per poter far diventare tutto bellissimo.
Mi piace pensare a questo paese come fosse la mia casa.
Tutti noi ci teniamo a vedere bella la nostra casa, ordinata e pulita.
Fortunatamente ci sono due " cose "
a Isola che sono veramente belle, e considerate da chi ci lavora come la loro casa, sono le scuole dell'infanzia e quella primaria.
Mio figlio ha frequentato entrambe e io non posso che parlarne bene.
L'ambiente che ti propongono i docenti è assolutamente accogliente e non ho mai visto nessun bambino frequentarle controvoglia.
Le regole da rispettare e i compiti da eseguire sono al primo posto, perchè giustamente i bambini devono imparare a rispettare le regole e ad eseguire i compiti loro assegnati.
Potrebbe andare ancora meglio se chi ha il dovere di contribuire al funzionamento di tali istituzioni, contribuisse in modo ancora più significativo e cioè non facendo mancare nulla dei beni di prima necessità.
Noi genitori contribuiamo nei modi più vari, compriamo autonomamente carta per fotocopiatrice, carta igienica, carta per asciugarsi le mani, lasciamo offerte in denaro, collaboriamo allo spettacolo di fine anno, raccogliamo offerte durante lo stesso,
I docenti partecipano con lavori eseguiti dai bambini a manifestazioni tipo quella della zucca a Vallecrosia di Domenica prossima, oltre che per partecipare anche per recuperare eventuali premi in denaro, che serviranno per l'acquisto di materiale didattico.
Tutti ci diamo da fare, chi lavora e chi usufruisce del servizio.
Non mi considero ne statalista ne quantomeno assistenzialista, ma i nostri bambini, il nostro futuro deve contare più di ogni altra cosa e se lo strumento che possediamo, cioè la scuola, chiede all'amministrazione comunale che le venga aggiustata la fotocopiatrice, la carta per asciugarsi le mani, e altre cosucce da poco, bhè fossi io a dover prendere le decisioni non ci penserei tanto, non me la vedrei con i conti del bilancio, non me la vedrei con tanti interlocutori, darei e basta e l'economia la farei da un'altra parte.
Forse mi sono dilungata troppo ma cose da dire ne avrei ancora tante.
Come la pensate voi?