domenica 11 gennaio 2009

Il pomodoro

In questi giorni di freddo intenso, non ho molta voglia di uscire, preferisco restare in casa al calduccio.... perdonatemi quindi gli argomenti che vi propongo, anche se a parer mio sono interessanti perché fanno parte della nostra cultura...

Oggi vi voglio parlare del pomodoro, sicuramente quello descritto nella scheda storica non è quello che ho ripreso nella fotografia che si riferisce a quello ciliegino, unico pomodoro che trovo buono nei mesi di assenza dei nostri cuor di bue....ma per quelli, purtroppo, bisogno aspettare ancora molto....

Il POMODORO in Liguria, come in moltissime altre parti d'Italia ed Europa, fu a lungo utilizzato per scopi ornamentali, sin ad ornare splendidi giardini come il giardino rinascimentale dei Doria in Dolceacqua: per una certa resistenza culturale la sua introduzione fu anzi ritardata rispetto alla generalità della Penisola e, stando a quanto è stato scritto dal Pira, sarebbe da connettere alla constatazione pubblica che di quello che mediamente era ritenuto un adornamento vegetale si nutrivano, con gusto e profitto, i soldati di Spagna ai tempi della Guerra di successione al trono imperiale.
La STORIA DEL POMODORO è comunque complessa quanto poco nota e merita di esser riproposta.
Fu importato in Europa dalle Americhe nel XVI secolo e venne ribattezzato col nome di LICOPERSICUM CERASIFORME tenendo conto della sua somiglianza morfologica con una ciliegia straordinariamente sviluppatasi.
Il nome volgare di POMO D'ORO fu probabilmente coniato dal botanico senese Pietro Andrea Mattioli a metà del '500 per indicare una pianta, come detto, soprattutto destinata ad ornare i giardini patrizi.
Questo nome pervenne quindi nella lingua italiana ufficiale mentre a livello dialettale (in genovese per esempio ma anche nelle lingue dei paesi stranieri) si generò un nome prossimo a quello con cui la pianta era nota agli indigeni d'America, le TOMATE Il trattato che suggella la fruizione gastronomica dei POMODORI risale al '700 e si tratta di un lavoro di Francesco Gaudentio tuttora custodito alla Biblioteca Comunale di Arezzo.
Nel codice si può infatti leggere la prima ricetta relativa al "sugo di pomodoro":...Piglia detti pomi, simili alle mele, tagliali in pezzetti, mettili in tegame con olio, sale, aglio trito, mentuccia di campagna. Li farai soffriggere col rivoltarli spesso e se ci vorrai aggiungere un poco di malignane [melanzane] tenere o cocuzze bianche [zucchine] ci faranno bene".
Il successo alimentare del POMODORO si può tuttavia datare ufficialmente solo dal 1773 quando venne divulgato con gran fortuna il trattato gastronomico del napoletano Vincenzo Corrado intitolato Il cuoco galante....
Come condimento del maccheroni tuttavia anche a Napoli l'affermazione del sugo di pomodoro fu tardiva: i "maccaronari" preferirono condire infatti i maccaroni "in bianco" sin almeno al 1830 quando si prese la consuetudine di proporre al pubblico, agli angoli delle strade, "spaghetti e pomodoro".
Poco dopo, nel 1834, il duca di Buonvicino Ippolito Cavalcanti redasse e pubblicizzò una sua arguta ricetta intitolata "vermicielli co le pommadoro".
La sanzione ufficiale di questa pianta in campo alimentare relativamente alla Liguria si deve invece a G.B. Ratto che diede alle stampe, intorno al 1865, il suo volume La Cucineria Genovese... in cui erano proposte diverse ricette a base di pomodori.
Finalmente alla fine del XIX secolo Pellegrino Artusi sancì ufficialmente a livello gastronomico il trionfo del pomodoro scrivendo in uno dei suoi celebri testi di gastronomia:"Fate un battuto con un quarto di cipolla, uno spicchio d'aglio, un pezzo di sedano lungo un dito, basilico e prezzemolo. Conditelo con un poco d'olio, sale e pepe, spezzate sette o otto pomodori e mettete al fuoco ogni cosa insieme. Mescolate di quando in quando e allorché vedrete il sugo condensato come una crema liquida, passatelo al setaccio e servitevene. Questa salsa si presta a moltissimi usi: è buona con il lesso, è ottima per aggraziare le salse asciutte condite a cacio e burro, come per fare il risotto con i pomodori".

La fonte qui

Qui da noi li chiamano "Pumate" sarebbe bello conoscere altri battesimi, se ne conoscete......

3 commenti:

  1. Da me, in dialetto "pomidori"

    RispondiElimina
  2. so che i pomodori liguri sono buoni e saporiti, ma il cuore di bue non mi fa impazzire....mannaggia! Inoltre a causa di una banale allergia se li mangio fuori stagione inizio a starnutire! :)

    RispondiElimina
  3. Io preferisco i pomodori cinesi.Sono privi di semi, non hanno spine e maturano anche in inverno.
    Giovedì 15, alle 20, nella Pizzeria Vecchio Forno di Isolabona si terrà un torneo di tarocchi.(il ventuno mangia il venti) Se volete assistervi riservate il più presto possibile.
    Lula propone pizze con mozzarelle di bufala indiana e pomodori cinesi ovviamente.

    RispondiElimina

E' possibile commentare nelle seguenti modalità:
1) Google/Blogger: occorre registrarsi gratuitamente a Google/Blogger.
2) OpenID: ancora in fase beta, consente di commentare utilizzando un account comune ad alcune piattaforme.
3) Nome/URL: basta immettere un nome (nick) ed il proprio indirizzo (se si possiede un sito/blog).
Ho dovuto eliminare la possibilità di commento anonimo per troppi commenti spam.