mercoledì 17 febbraio 2010

U SCÜROTTU

Fotografia scattata l'anno scorso (Nino)


Oggi a Isolabona si è svolto lo SCÜROTTU, la tradizionale festa "profana" che si svolge tutti gli anni il mercoledì delle ceneri. Purtroppo i miei impegni non mi hanno permesso di recarmi dal Buteghin a scattare qualche fotografia. Credo non esista isurenco che non abbia partecipato almeno una volta. Quest'anno il tema erano i Romani. Il ritrovo è stato al ristorante Piombo, da li sono partiti chissà per quali mete, in compagnia della bandina.
Forse erano anni che la pioggia non rovinava questa festa, ma sono sicura che chi vi ha partecipato, ha trovato ugualmente il modo per divertirsi.

Ma che origini ha questa festa che richiama anche persone di altri paesi della valle?
Ho trovato un riferimento anche di questa tradizione nella ricerche di Maria Luisa. Lo ritengo molto interessante, perché ci offre una chiave di lettura anche storica.
Per quanto mi riguarda è doveroso da parte mia, pubblicarlo. Anche per questa tradizione, le ricerche condotte da Maria Luisa e da Marino Cassini, si sono rivelate uno fonte importante.

Fotografia scatta l'anno scorso (Simone)



U SCÜROTTU
Di Maria Luisa Settone

La tradizione

Mentre il Carnevale cessa ovunque alla mezzanotte del Martedì Grasso, a Isolabona si prolunga anche nella prima giornata di Quaresima e prende lo strano nome di scürottu di difficile interpretazione. La tradizione vuole che gruppi di giovani mascherati, cantando, fischiando, suonando strumenti musicali in modo sgangherato, seguiti da un codazzo di gente che vuole continuare i divertimenti carnascialeschi, si rechino di buon mattino in casa di un comune amico, lo sorprendano ancora immerso nel sonno, lo leghino nelle lenzuola e lo portino così impacchettato nella sua cantina condannandolo a offrire gratuitamente il suo vino.
Il perché di tale tradizione non è ben chiaro: sembra si tratti di una punizione per l’accidia dimostrata dal dormiente il quale non ha voluto alzarsi in tempo per assistere al rito delle Ceneri e iniziare il periodo di penitenza e digiuno, E’ da notare che lo scotto da pagare da parte del malcapitato consiste solo in bevande. Nessun cibo solido viene richiesto, forse in considerazione del fatto che le bevande non interrompono il digiuno. C'è da considerare però che ogni parroco ha sempre tentato di scalzare e abolire tale tradizione.
Nonna Marì, la più anziana del paese, dalla mente ancora lucida, mi ha raccontato un'altra versione circa la nascita della tradizione. Sembra, secondo il suo racconto, che tragga origine da una azione profanatoria del sacramento dell'Eucarestia.
Nel 1887, dopo il terremoto che causò il crollo della chiesa parrocchiale di Baiardo, in Isolabona, dato che non si erano avuti gravi danni, durante la messa di ringraziamento, che si svolse nel primo giorno di Quaresima, alcuni individui, capeggiati da certo Battarin, inscenarono una cerimonia blasfema offrendo ai presenti al momento dell'Eucarestia vino e fettine di rapa ritagliate a mo' di ostie.
Si ritiene probabile che la persona "legata nelle lenzuola" rappresenti quel tale Battarin che annualmente deve pagare per la profanazione da lui ideata.

5 commenti:

  1. Scùrotu a Vallebona vuol dire "mangiare gli avanzi: ad esempio il 31 dicembre si fa il cenone e la sera dopo si consumano ancora tutti insieme le pietanze avanzate. Non è legato ad una precisa tradizione come a Isolabona, e me ne rammarico!

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  2. Una delle usanze che dava inizio allo "Scurotu" era:
    I superstiti del ballo mascherato si munivano di un " suastru " ( corda da basto )e di casa in casa recuperavano ,legandoli, i "mascaroti" trascinandoli al bar più vicino per una bevuta collettiva ,con relativo addebito del "giro".
    Beati gli ultimi....

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  3. Curiosa tradizione...certamente inconsueta, visto il periodo!

    Ciao Roberta, buon pomeriggio.

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  4. Tradizione a me completamente sconosciuta, grazie per la condivisione!

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