lunedì 15 marzo 2010

La nuova via di comunicazione della vallata, 1850

La strada carrozzabile che ci permette di raggiungere la costa in breve tempo, fino alla metà del 1800 era rappresentata da un'antica mulattiera. Il suo tragitto non era quello dell'attuale strada, infatti in diversi punti della valle si doveva passare dalla sponda destra a quella sinistra del torrente Nervia. Ad esempio a Dolceacqua questo avveniva in prossimità della chiesa di San Giorgio, la chiesa cimiteriale dove, un ponte ligneo permetteva di guadare il torrente.


Risale al 1850 la costruzione nel fondovalle del Nervia della carrozzabile (in sostituzione dell’antica mulattiera) che collega tutti i paesi alla costa e a Ventimiglia. Ciò agevolò i traffici verso il mare, verso il levante ligure e ancor più verso la vicina Francia. La carrozzabile, che poi raggiunse anche il Buggio, agevolava pure i contatti col Piemonte i quali avvenivano, però, come per il passato, solo attraverso sentieri e mulattiere, collegate alle zone della vallata del Roja, Briga, Tenda, Saorgio.

Ecco che tipo di vegetazione accompagnava i viaggiatori percorrendo la valle. Quella che potrete leggere di seguito è la descrizione fatta da Francesco Panizzi, esperto botanico dell'epoca, nel libro Storia del marchesato di Dolceacqua e dei comuni di Pigna e Castelfranco, di Girolamo Rossi, edizione 1862.
Chissà quante di queste specie botaniche hanno resistito e se ce ne sono di nuove!!!



5 commenti:

  1. Ciao Roberta,
    buona settimana e un bacino al tuo cucciolo.

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  2. Se il rinnovo della strada è stato fatto con criterio, le specie elencate dovrebbero esserci eccome!
    E perchè non altre, nuove?
    Interessante.

    Ciao Roberta, un caro saluto.

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  3. Sempre interessanti i tuoi post, Roberta.

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  4. Che bello che deve essere poter ripercorrere queste antiche vie con gli stessi mezzi di allora. Li si che ti godi veramente il panorama e la natura. Buona vita, Viviana

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  5. Che bello questo post, Rob!

    Suggestiva la descrizione del Panizzi.

    Chissà quante di queste specie botaniche hanno resistito e se ce ne sono di nuove!!!

    Sarebbe interessante una documentazione al riguardo!

    Salutoni
    annarita

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