Questo pomeriggio mi sono concessa una breve passeggiata per Pigna, un luogo in cui mi reco con una certa familiarità e nostalgia perché i più bei ricordi della mia infanzia sono legati a questo borgo medioevale. Girando per le strette vie del borgo, è inevitabile non accorgersi che i nomi delle vie sono scritti su lastre di ardesia e sotto sono riportati i toponimi di quel luogo. Quello sopra indica Ay kanùy cioè la fontana pubblica presso la chiesa parrocchiale di Pigna - 1575 fontana delli Canoi; 1703 contrada delli Canoi. _ Da latino medioevale canno, - onis, qui nel senso di "tubo per acqua".Le informazioni relative al toponimo le ho prese dal libro Toponomastica di Pigna scritto da Giulia Petracco Sicardi edizione Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera del 1962
La fontana dei Canui |
Parte di ciò che si vede dalla piazzetta. |
Può capitare di percorrere la stessa via e di attraversare due toponimi diversi come ad esempio in via Pè Castel, a pe kaster. Il toponimo si estende a tutta la zona bassa dell'abitato di Pigna e indica in particolare le case presso la porta inferiore delle mura. _1703 Strada di Pecastello, ove si dice Pecastello. _* ad pedem castelli: qui per castellum si intende tutto il borgo murato e non soltanto il castello vero e proprioche si trovava nella parte più alta del paese. Gli abitanti della zona più bassa erano chiamati (pekastelenki) in contrapposizione ai veri Pignaschi, abitanti della parte superiore.
Nella contrapposizione tra Pignaschi e Pecastelenchi si intendeva la condizione originaria del borgo murato, quando i milites che ne formarono il nucleo originario e che possedevano le loro case in alto, presso il vero castello, cominciarono ad ammettere nella cerchia delle mura i burgenses che abitavano la campagna circostante prima della fondazione del castellum e che aspiravano ad entrarvi per ragioni di difesa o di prestigio. I burgenses dovettero dapprima limitarsi ad occupare la parte basse del castellum e furono guardati con certo dispregio dai milites; questa sfumatura dispregiativa si manteneva ancora nel secolo scorso nella denominazione di pecastelenchi e le famiglie in "vista" tendevano ancora nel 1700 a costruirsi la casa nella parte alta del paese.
Qui ci troviamo in s'er mundaur cioè una specie di portico nell'abitato di Pigna, usato per mondare il grano. _ Da mundatorium ( latino tardo mundatorius). "Il luogo dove si monda"
In la paramira strada di Pigna, lungo l'antica cinta muraria, di cui, fino a qualche decennio fa, (ricordiamoci che il libro è stato scritto nel 1962) rimaneva un parapetto dell'altezza di un uomo con resti di merli; il toponimo si estende agli orti sottostanti le mura.
Sono soddisfatta della mia breve passeggiata, ho scattato poche fotografie ma la curiosità di andare a cercare il significato di questi toponimi ripaga. Indicare i toponimi sotto il nome delle vie l'ho trovata un'idea geniale, devo informarmi a chi è venuta! Sapete dirmi ci sono altri paesi che hanno adottato questo sistema?
A Trieste molte vie hanno pure la targa con il toponimo.
RispondiEliminaGiulio, facci un esempio, tanto per leggere la tua lingua;))
EliminaIo abito in viale XX Settembre ex Aquedotto (in quanto lì sotto scorreva (e scorre tuttora) un fiumiciattolo. Però non mi viene in mente nessuna via che abbia un toponimo che faccia profondo uso del dialetto. Se trovo qualcosa te lo faccio sapere :-)
EliminaPiù ci penso e più mi rendo conto della superba storia antica di Pigna!
RispondiEliminaDici bene Adriano!
Eliminascrivo solo ora e mi scuso Roberta, ma devo dirti che quella fu un'impresa nel vero senso della parola. la decisione di mettere le nuove targhe in ardesia ponendo sotto il nome della via il vecchio toponimo o semplicemente come veniva definita una porzione di via, esempio x via Colla- in sa burca. in tu cureglio- in la schianta- u chibu de l'uspitae- stessa via 4 luoghi ben definiti e ben presenti nella vita dei pignaschi, almeno fino ad una decina di anni fa.. impiegammo alcuni giorni, io, Cristofino che è conoscitore degli Statuti del 1500 e successive integrazioni, passammo alcune serate in Comune ed il risultato fu incoraggiante, molto era stato dimenticato e come d'incanto, insieme ai nomi emersero le nostre vite, i nostri ricordi, i nostri affetti. scoprimmo quanto fosse profondo in noi quel semplice toponimo.
RispondiEliminapost molto interessante che ho letto volentieri!
RispondiEliminaqua a Rocchetta, niente di tutto ciò... Pigna mi sa che sia l'unico della valle....
Ottimo ed interessante post, Roberta. Complimenti.
RispondiEliminaUn salutone.
Annarita